loredanafina

LA DIDATTICA DELL'ODIO di Danilo Cipollini (Bel Ami Edizioni) - le frasi e le pagine più belle - SESTA PUBBLICAZIONE


Non mi aspetto grosse novità ma, visti i tempi, anche il rimpianto di una casalinga che senta la mancanza del mio show sarebbe, per il mio morale, una manna dal cielo. Sto cominciando ad accettare l'idea di essere sceso dal treno del successo e, sopratutto, a convivere col sentore che questo dannato treno non fermerà mai più alla stazione di Dario Sensoli.Ma questa piccola impennata nella routine degli ultimi tempi mi suggerisce che forse mi sono pianto addosso a sufficienza e, se quel che mi aspetta è uscire di scena, beh, non intendo andarmene in punta di piedi.Ore dieci e venicinque, bestemmio nel traffico romano alla ricerca di un buco in cui infilare la mia auto, incazzato come un'astronave perchè quei figli di buona madre degli studi televisivi hanno disattivato la mia chiave elettronica di accesso al parcheggio. Condivido il mio status di incazzato con gli altri mille disperati che, imprigionai nel traffico, sprecano con me preziose ore di sole di questo giovedì mattina. Siamo piccoli space shuttle di cattivi sentimenti, piazzati su orbite tutte nostre ognuno verso il mirabolante paese di Checcazzovuoi. Di tanto in tanto le orbite si sfiorano e, se nessuno degli shuttle cambia direzione, intempestive collisioni degenerano in furibonde litigate che aumentano la caoticità del tutto. Immerso nella mia bolla di silenzio, gelosamente custodita dai vetri della mia automobile, mi sento davvero solo come se fossi su una base spaziale. Il Dio dei cosmonauti mi sorride e sulla mia destra si libera un hangar, pardon, un parcheggio, dove piazzo la mia auto.Nemmeno faccio in tempo a spegnere il motore che già un sigaro fuma fra le mie labbra, il mio tonico per riprendermi dalla spossante crociera appena sostenuta.Finalmente calmo, mi concedo il lusso di considerare per qualche secondo l'ipotesi di pagare il parcheggio (ipotesi rapidamente accantonata come mia abitudine).Non comprendo la moda, ultimamente in voga in quasi tutte le città italiane, delle famose "strisce blu". Il colore, quel blu, mi sono sforzato a lungo di capire da dove l'avessero preso. Poi ho capito: è il blu dell'invidia degli automobilisti. No, non rabbia. Dico invidia e c'è un perchè. Facciamo due conti: uno spazio 2 metri per 4 di nudo asfalto costa, in media, poco più di un euro all'ora. Il giorno in cui ho capito che qualcuno mi stava affittando 8 metri quadrati di una cosa che è anche mia, la mia città, per quasi ottocento euro al mese, devo ammettere di aver provato invidia per il genio che ha avuto questa pensata. C'è una generazione di fenomeni al potere e sfortunatamente non ne faccio parte. Da qui la mia scelta di non pagare mai il parcheggio. E' una questione di etica. _______________________________Prossima pubblicazione al più presto.