loredanafina

Dal libro:"MOS ME"LE non lasciarmi di Caterina Camarda-Ed. Color&more-Le pagine più interessanti 12^ PUBBLICAZ.


Pag. 180 "Annotai subito quei versi e cercai il tuo libro" continuò, "avevo capito che uri un'anima triste e che per te scrivere era un modo per sopravvivere""E' per questo che..." esitai, "che mi hai detto di scrivere un libro..." Annuì."Lui... non ha mai detto una cosa del genere..."Fece una smorfia."Ilir non sa neanche cosa sia un libro!" disse sarcastico, "Ma non volevo che accadesse tutto questo..." aggiunse piano.Si alzò e si voltò verso il lago dandomi le spalle."Nostra madre fu costretta a sposare un uomo molto più vecchio di lei" ricominciò a parlare, "un uomo rude che lei non amava" parlava piano, "lei amava un altro, un uomo dolce e sensibile" lo sguardo perso nel vuoto, "era l'uomo della sua vita e non ha mai smesso di amarlo".Tacque un istante, io lo ascoltavo senza fiatare."Lei ha fatto credere che io fossi di suo marito" riprese subito, "ma aveva un diario" mi guardò, " le è sempre piaciuto scrivere..." e sorrise leggermente, "Un giorno Ilir lo trovò e lo lesse" divenne serio, "aveva undici anni..." fissò il vuoto davanti a sè, "Lo disse a Gezim e minacciò di dirlo a nostro padre, ma lui l'avrebbe ripudiata e Gezim non glielo permise..." abbassò lo sguardo, "Mi ha sempre odiato, forse sentiva che ero diverso da loro..." la voce si perdeva nell'aria calma, "Avevo sedici anni e, temendo per mia madre, andai via da casa..." scosse la testa, "Ma lui ha continuato a odiarmi e da allora ha fatto di tutt per farmi del male".Tacque ancora, fece per voltarsi verso di me ma ritornò a guardare il lago."Poi sei comparsa tu..." mise una mano sulla fronte, "Sapeva che facendo del male a te avrebbe colpito me..." sembrava soffrire a ogni parola, "L'unico modo perchè lui ti lasciasse andare era di mostrare completo disinteresse verso di te e fare in modo che tu mi odiassi..." alzò gli occhi al cielo, "Ma ti stava uccidendo lo stesso..." poi li chiuse forte, "e io non potevo fare niente" Niente!" e si portò entrambe le mani sul viso. "La donna che io amavo più della mia vita veniva uccisa giorno dopo giorno e io non potevo fare niente!" gdirò con voce rotta.Andò sotto il mio albero, io avevo portato una mano sulla bocca, gli occhi pieni di lacrime. Cercai di alzarmi, ma ero inebetita e faticai a tirarmi su. Spostai i rami, lui mi dava le spalle, aveva posato la mano contro il tronco e fissava nel terreno."Tu devi tornare a casa..." parlava piano, "hai una famiglia..." quasi bisbigliando, "io non volevo condizionarti..." e mentre parlava, "non dovevo condizionarti..." la sua voce tremava, "ma non ce l'ho fatta a resistere ancora..." diventava lamento, "volevo stringerti tra le mie braccia..." quasi una preghiera, " e perdermi tra le tue..."Si fermò e si passò una mano sul viso, da dietro non vedevo, forse un moscerino era entrato negli occhi."Perdonami..." disse infine in un sussurro, "Perdonami almeno tu, perchè io non potrò mai perdonarmi del male che ti ho fatto..."Detto questo tacque del tutto e, voltandosi dalla parte opposta alla mia, se ne andò.L'eco di quelle parole rimbalzò per parecchio tempo sulle fronde dell'albero, prima di scappare fuori e dissolversi nel lago.__________________________________Pag. 182"Quel giorno in fiera..." ricominciai a parlare, "tu hai voluto leggere quanto avevo scritto..." la mia voce era bassa, "lui non l'aveva mai fatto..." faticavo a respirare, "Io ...io non sono molto brava a parlare con la gente, dico scemenze, il contrario di ciò che penso...." e il cuore batteva forte, "ma con la penna o davanti a una tastiera riesco a tirare fuori quello che ho dentro, esattamente come lo penso..." abbassai la testa, "Tu l'hai capito subito..." scuotendola lentamente, "e mi hai guardata in quel modo..." ___________________________________Pag. 183La luce filtrava attraverso i bordi della tenda mentre facevamo l'amore e fu l'amore più bello, perchè consapevole dell'amore profondo.___________________________________                                                 F     I     N     E