loredanafina

dal libro: "CIVILTA' GLOBALE di D. Ikeda e M. Tehranian- Sperling&Kupfer edit."LE PAG PIU' INTERESSANTI 12^ PUBB.


Pag.79RINASCITE SPIRITUALI E RELIGIOSE Ikeda: Consumare qualcosa significa ridurne il valore. Un oggetto nuovo di zecca che abbiamo appena acquistato forse vale il prezzo che l'abbiamo pagato, e se esiste un modello nuovo il suo valore aumenta nella misura in cui ci sentiamo orgogliosi di possederlo, ma una volta che è vecchio, oppure ce l'hanno tutti, il suo valore diminuisce e si desidera passare a qualcosa di nuovo e più pregiato. Questo schema consumistico non da la gioia di creare un nuovo valore.Lo spirito religioso è completamente diverso: potremmo chiamarlo un'"anima creatrice di valore", uno stato d'animo che induce a provare un senso di solidarietà anche con una pietra sul ciglio della strada, che aspira naturalmente al bene degli uomini che vivono agli opposti confini del globo e che non si incontreranno mai.Tehranian: Come ha detto lei, lo spirito umano crea un valore crescente, sminuito però dal consumo degli oggetti. Così è anche per l'amore e per la conoscenza: più si ama, più si amerà; di più conoscenza si dispone, più si diventerà saggi.Ikeda: In altre parole, lo spirito religioso è una capacità mentale che trasforma il nichilismo in un futuro brillante e la disperazione in speranza.  Un cinico vede ogni cosa vuota e priva di significato, e il suo animo non potrà creare nulla che valga.La scienza ha portato la luce nel mondo esterno, ma quello interiore rimane immerso nell'oscurità. Sarà forse la filosofia (o quello che io chiamo <> a rischiarare il nostro intimo?Tehranian: Credo di sì. Con <> non intende la fede in una specifica religione, o una particolare serie di liturgie, e un'istituzione, ma un più ampio stato dìanimo, un'attitudine nei confronti della vita, vero?Ikeda: Si, esatto. Purtroppo, però, ai giorni nostri lo spirito religioso è in netto declino. In che modo possiamo affrontare questa pericolosa tendenza? Fortunatamente possiamo cercare un suggerimento nella storia.Tehranian: Senza dubbio il Buddismo e l'Islam offrono i loro spunti, come abbiamo visto. Entrambi iniziarono come movimenti di liberazione spirituale dei popoli dalla superstizione.Ikeda: Certo, non parliamo di nessuna fede in particolare. So che il termine <> significa <>. Credo che ciò sia sostanzialmente in linea con la definizione di religione data da Paul Tillich (18886-1965) <>.Tehranian: Proprio così. Islam vuol dire piena compassione per l'essere in ogni sua forma. Significa pace attiva, a condizione che unisca l'amore e il coraggio.Ikeda: In precedenza ne abbiamo parlato anche come di un <>. Pretendendo una <>, Maometto espresse una critica alle credenze magiche tradizionali e il proprio scetticismo nei confronti dell'Ebraismo e del Cristianesimo del suo tempo. E' esatto?Tehranian: Si. <> (2,139). Queste parole del Corano testimoniano le riserve di Maometto nei confronti degli ebrei e dei cristiani. Il Profeta era anche assolutamente critico nei riguardi del politeismo tribale.A proposito, la citazione di Tillich mi fa venire in mente i giorni trascorsi ad Harvard, quando seguivo le sue lezioni. Era un ottimo maestro. Da lui ho imparato molto sullo spirito religioso, che è comune a tutte le grandi tradizioni.Ikeda: Lo so. Tillich andò in esilio dopo la presa del potere da parte dei nazisti e cercò rifugio negli Stati Uniti. Insegnava ad Harvard proprio quando lei studiava là. E' stato molto fortunato ad avere seguito le sue lezioni.Tehranian: Lo penso anch'io. Anche il suo maestro, Josei Toda, era un intellettuale di talento. E' davvero meraviglioso avere per insegnanti persone eccezionali.__________________________________________