loredanafina

dal libro: "CIVILTA' GLOBALE di D. Ikeda e M. Tehranian- Sperling&Kupfer edit."LE PAG PIU' INTERESSANTI 15^ PUBB.


                                   SCONTRO    DI     CIVILTA' Ikeda: Nel dicembre 1998 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna designarono l'Iraq come obbiettivo di bombardamenti.Tehranian: A mio parere non dovremmo scegliere  l'Iraq come problema isolato. E' ora che tutte le nazioni interessate si incontrino per stabilire linee politiche in grado di instaurare nella lunga prospettiva la sicurezza nell'area del Golfo Persico. Gli otto Stti del Golfo i i cinque membri permamenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite doverbbero riunirsi pre prendere decisioni in merito.Ikeda: Urge la necessità di una visione complessiva e multidimensionale, che dovrebbe comprendere piani per la riduzione degli armamenti, in modo da attenuare la tensione generale, nonchè per una cooperazione economica su scala regionale. Sarei felice se il Toda Institute affrontasse questo problema e giungesse a formulare proposte concrete.Tehranian: In effetti, l'Istituto ha organizzato un "Forum per la sicurezza dell'Asia Occidentale", che si è tenuto a Istambul nel 1999, a Cipro nel 2000, a Doha nel 2001 e nuovamente a Cipro nel 2002. In quelle occasioni affrontammo la questione dalle basi, stabilendo una serie di suggerimenti per elaborare una soluzione complessiva.I diplomatici e gli studiosi dhe presero parte agli incontri ora costituiscono il nucleo di chi si impegna per la pace nel Golfo.Ikeda: Si tratta di un'iniziativa di importanza vitale, giunta molto a proposito. Le auguro un grande successo! All'epoca della guerra del Golfo, nel gennaio 1991, lei compose una poesia che esprimeva le sue idee sulla guerra, e sua figlia Maryam, allora sedicenne, ne scrisse un'altra in risposta alla sua. Fu senza dubbio un bello scambio tra padre e figlia. La sua poesia dice, fra l'altro:Le guerrescatenano i demoni che sono in noi!I miei demoni  (...)Ti assalgocon la mia rossa, velenosa linguae fredde lance smaniose di divoraretutta la tua umanitàcon la mia sconfinata bramosia e vanità. Nello storico discorso tenuto l'8 settembre 1957, nel quale esortava a mettere al bando la bomba atomica e quella all'idrogeno, anche il presidente Toda parlò del demonio. " Noi, cittadini del mondo " , dichiarò "abbiamo il diritto inviolabile alla vita. Chiunque minacci questo diritto è un diavolo incarnato, un demone, un mostro!" I suoi versi riecheggiano moltissimo il grido del mio maestro.______________________________________________