loredanafina

SEGUE AI LETTORI 6


Sbaglia, dunque chi crede che la Guerra Santa si sia conclusa nel novembre 2001 cioè con la disgregazione del regime talebano in Aghanistan. Sbaglia chi si consola con le immagini delle donne che a Kabul non portano più il burkah e a volto scoperto escono di casa, vanno di nuovo dal dottore, vanno di nuovo a scuola, vanno di nuovo dal parrucchiere. Sbaglia chi si accontenta di vedere i loro mariti che dopo la disfatta dei Talebani si levano la barba come, dopo la caduta di Mussolini, gli italiani si levavano il distintivo fascista.Sbaglia perchè la barba ricresce e il burkah si rimette: negli ultimi vent'anni l'Afghanistan è stato un alternarsi di barbe rasate e ricresciute, di burkah tolti e rimessi. Sbaglia perchè gli attuali vincitori pregano Allah quanto gli attuali sconfitti, dagli attuali sconfitti non si distinguono in fondo che per una questione di barba, (infatti le donne li temono in uguale misura), e quasi ciò non bastasse si litigano ferocemente tra loro alimentando il caos e l'anarchia. Sbaglia perchè tra i diciannove kamikaze di New York e di Washington non c'era nemmeno un afghano e i futuri kamikaze hanno altri luoghi per addestrarsi, altre caverne per rifugiarsi. Guarda la carta geografica a sud dell'Afghanistan c'è il Pakistan, a nord ci sono gli Stati mussulmani dell'ex Unione Sovietica, a ovest c'è l'Iran. Accanto all'Iran c'è l'Iraq, accanto all'Iraq c'è la Siria, accanto alla Siria c'è il Libano ormai mussulmano. Accanto al Libano c'è la mussulmana Giordania, accanto alla Giordania c'è l'ultramussulmana Arabia Saudita, per incominciare. I suoi vecchi e i suoi giovani che applaudono alla Guerra Santa. Sbaglia, sopratutto, perchè lo scontro tra noi e loro non è militare. E' culturale, è religioso, e le nostre vittorie militari non risolvono l'offensiva del terrorismo. Anzi la incoraggiano, la inaspriscono, la moltiplicano. Il peggio per noi deve ancora arrivare: ecco la verità. E la verità non sta necessariamente nel mezzo. A volte sta da una parte sola. Anche Salvemini lo disse in quell'antifascism-meeting dell'Irvin Plaza.                                             *                 *                  *Nonostante le similitudini di fondo, v'è un'altra differenza tra questo piccolo libro e l'antifascist-meeting dell'Irving Plaza. Perchè gli americani che il 7 maggio 1933 ascoltavano l'incompreso o quasi incompreso Salvemini non avevano in casa le SS di Hitler e le Camicie Nere di Mussolini. A sviarli dalla verità, a giustificare la loro incredulità, c'era un oceano d'acqua e d'isolazionismo. Le SS e le Camicie Nere di Bin Laden, invece, gli italiani anzi gli europei ce l'hanno in casa. Protette, di solito, dal cinismo o dall'opportunismo o dalla cretineria di chi ce le presenta come stinchi di santo. Poverini-poverini, guarda-che-pena-fanno-quando-sbarcano-dai-gommoni. Razzista-razzista, tu-che-non-li-puoi-soffrire. Bè: come già sostenevo nell'articolo apparso sul giornale, le moschee che in Italia sbocciano all'ombra d'un dimenticato laicismo e d'un risorto bacchettonesimo pullulano fino alla nausea di terroristi o aspiranti terroristi. Non a caso, con l'aiuto di Scotland Yard, dopo la strage di New York qualcuno l'hanno arrestato. Qualche arsenale di armi e di esplosivi da usare a gloria del dio-misericordioso-e-iracondo l'hanno trovato. Con l'aiuto supplementare della polizia francese e spagnola e tedesca, qualche cellula di Al-Qaida l'hanno scoperta. Ed ora si sa che dal 1989 l'Fbi parlava d'una Pista Italiana anzi di Italian Militians. Si sa che già allora la Moschea di Milano veniva segnalata come un covo di terroristi. Si sa anche che l'algerino-milanese Ahmed Ressan era stato beccato a Seattle con sessanta chili di componenti chimici per fabbricare esplosivi, che altri due "milanesi" chiamati Atmani Saif e Fateh Kamel erano coinvolti nell'attentato alla metropolitana di Parigi che da Milano gli stinchi di santo andavano spesso in Canada. Si scopre che gli epicentri del terrorismo islamico sono sempre stati a Milano, Torino, Roma, Napoli, Bologna. Che anche Como, Lodi, Cremona, Reggio Emilia, Modena, Firenze, Perugia, Trieste, Ravenna, Rimini, Trani, Bari, Barletta, Catania, Palermo, Messina hanno sempre avuto covi binladiani. Si parla di reti operative, di Basi Logistiche, di Cellule per il Traffico d'Armi, di Struttura italiana per la Strategia Internazionale Omogenea. Si rivela che i terroristi peggiori sono spesso muniti di passaporto regolarmente rinnovato, carta d'identità, permesso di soggiorno. (Tutta roba che il Ministro degli Interni rilasciava con notevole disinvoltura e generosità....).Si conoscono anche i loro luoghi d'incontro, ora. E non sono i risorgimentali salotti delle contesse Maffei dove rischiando i plotoni d'esecuzione o la forca i nostri nonni cospiravano per liberar la patria dallo straniero. Sono le macellerie halal cioè le macellerie islamiche di cui i nostri graditi ospiti hanno riempito l'Italia perchè loro la carne la mangian solo se l'animale è stato sgozzato o dissanguato poi disossato. (Ergo chi come noi la cuoce col sangue e con l'osso è un Infedele da disprezzare, da punire). Però si incontrano anche nelle rosticcerie arabe, nei bar che a disposizione del pubblico tengono l'Internet. E, ovvio, nelle moschee. Quanto agli Imam delle moschee, alleluja!________________________________________