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Nello Stato indiano del Maharashtra sono 4.600 le donne che si sono sottoposte a un'isterectomia tra il 2016 e il 2019, ma secondo le organizzazioni umanitarie i numeri reali sarebbero molto più alti. Significherà pur qualcosa se nel solo distretto del Beed esistono 99 cliniche specializzate nell'isterectomia. Ogni anno tra ottobre e novembre mezzo milione di persone emigrano nella "cintura dello zucchero", a lavorare per sei mesi nelle piantagioni; il mukadam, l'appaltatore, paga in anticipo le giovani coppie con cifre che si aggirano intorno ai mille euro per l'intera stagione. Quando mestruazioni abbondanti e gravidanze ostacolano il lavoro di raccolta, il mukadam consiglia alle donne di andare dal medico, il quale a sua volta raccomanderà loro di rimuovere l'utero, a fronte di infezioni anche banali. Le disgraziate non esitano a finire in sala operatoria innanzitutto perché hanno già prole, e dunque la conseguente infertilità non costituisce un problema, e poi perché nessuno le informa che l'amputazione porterà a una menopausa innaturale con relativi scompensi ormonali, carenza di calcio e non di rado dolori permanenti. Questa terribile realtà è stata portata alla luce da un articolo del quotidiano indiano Hindu Business Line, dal titolo "Perché tante donne nel Beed non hanno l'utero", in seguito al quale è emerso che questo stato di cose perdura dagli anni '90. La crudeltà dei medici e gli interessi dei mukadam (che hanno diritto a una percentuale sugli interventi) hanno avuto gioco facile sulle sugar girls dal momento che sono povere, analfabete, impiegate in nero e senza assicurazione sanitaria. Nel 2019 il Parlamento del Maharashtra ha istituito una commissione per far luce sui misfatti, ma finora non ci sono state sanzioni nei confronti dei delinquenti di cui sopra. L'India è al primo posto dei paesi più pericolosi per le donne. Oltre all'orrore dell'isterectomia, le indiane sono da sempre oggetto di forme di sfruttamento che sfiorano la schiavitù. L'associazione Makaam si batte per i loro diritti. La foto è di Chloe Sharrock |
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Il maschio non è crudele. I suoi comportamenti sono solo l’effetto della causa e la causa dei suoi comportamenti è dovuta ad un difetto evolutivo.
A differenza della donna, il maschio si è evoluto meno e se non avesse avuto la donna al fianco si sarebbe evoluto ancora meno. Diciamo che il maschio ha tempi evolutivi molto più lenti della donna e deve proprio ad Eva se si evolve perché mentre per la donna è naturale apprendere facendo dell’esperienza virtù ovvero mettendola al servizio di quell’intelligenza che per lei non è un optional, il maschio invece, poiché non fa dell’esperienza virtù, la sua intelligenza ha uno sviluppo più pigro e deficitario.
Restando su causa ed effetto, la sua limitata intelligenza non è una colpa ma è solo l’effetto di una causa fisica ovvero, considerato che sia il maschio che la femmina discendono dalla scimmia, solo a contare il pelo è evidente che la donna si è evoluta molto più in fretta perdendo totalmente ogni traccia dei suoi avi. E’ diventata un bipede a tutti gli effetti, e che bipede! Nella sua evoluzione ha valorizzato in termini estetici e geometrici tutte quelle parti del corpo che nel quadrupede fai fatica ad apprezzare singolarmente: seno, fianchi, schiena, lato B, collo, cosce, mani e fianchi. Il maschio invece, la rassomiglianza con i suoi avi non se la porta dietro solo in termini di pelo, ma anche in altro. Basta osservare, ad esempio, le espressioni ed i comportamenti dei maschi di gruppo nelle parate, negli addestramenti dei marines, alle partite o quando si affacciano ai balconi ad arringare le masse, tipo gli Hitler, i Mussolini o i Trump. L’espressione delle labbra, il roteare degli occhi, il movimento delle braccia, sono sufficienti ogni volta a riportare il maschio indietro di qualche milione d’anni.
L’animalità residua che sta nel maschio non è, quindi, una colpa ma solo un ritardo evolutivo.
In termini di crudeltà, un leone che cattura una gazzella sbranandola e divorandola è solo sopravvivenza.
Il maschio invece, essendo, a differenza dell’animale, dotato di tracce d’intelligenza si distingue da esso realizzando quell’ibrido fra animale ed uomo che si definisce bestia.
In termini calcistici direi che tifiamo per squadre diverse, tu per il maschio dominante ed io per la parità dei diritti. A differenza di te, non difendo parrocchie storicamente indifendibili.
“Se mettessimo nelle tue parole al posto di "maschio" un altro sostantivo che ha causato milioni di morti nel '900 in ogni area del mondo (ebreo,borghese,Utu,gli Uomini Nuovi di Pol Pot scegli tu,poi ti scrivo quanti milioni di morti ha provocato) avremmo gli stessi contenuti di odio che quei genocidi hanno creato:nazisti,comunisti,religiosi,tribali.”
Ecco, anche tu caschi nel punto d’arrivo di discussioni stantie sulla differenza fra fascismi e comunismi, quando c’è sempre quello che non avendo nulla da dire, se ne esce con: “allora contiamo chi fra i due ha fatto più morti”.
Tu, fra l’altro, per entrare nel numero dei morti citi anche alcune paternità:“(ebreo,borghese,Utu,gli Uomini Nuovi di Pol Pot scegli tu,poi ti scrivo quanti milioni di morti ha provocato)” e, così preso dalle tue citazioni, dalle tue definizioni, dalle tue letture, intese solo come letture ma acritiche perché evidentemente la tua ideologia ti vieta di essere critico verso quello che leggi. Ideologia del tipo “la Roma si ama, non si discute”, nemmeno ti sei accorto di esserti scavato la fossa.
Ebbene ci sto, facciamo il giochino della conta dei morti, col tuo:
““Se mettessimo nelle tue parole al posto di "maschio" un altro sostantivo che ha causato milioni di morti nel '900 in ogni area del mondo.”
Meglio ancora, te lo semplifico il giochino, fallo da solo e non mettere al posto di “maschio” un sostantivo, ma fai un passettino avanti ed al suo posto anziché usare il “sostantivo” di comodo che non identifica il genere (Maschio/Femmina) tipo “olocausto” o “nazismo” o “fascismi” o quello che ti pare, scrivici direttamente il nome del suo rappresentante così ne definiamo anche il sesso, il genere. Ad esempio, scrivici Hitler o Mussolini o Pol Pot o Pinochet o il suo papà Nixon o Roosvelt o, se dovesse venirti in mente, il nome di una donna. Se non ti viene a mente, però, non provarci con Circe dicendomi che trasformava gli uomini in “porci” perché, santa donna, ci aveva visto giusto ben prima di me ed è stata anche fortunata perché non ha dovuto sorbirsi repliche e definizioni:
“un genere biologico la cui colpa è solo d'essere tale.” (il maschio), e meno male perché anche le donne sono a capo di movimenti e sempre “a difesa” dei loro diritti. Movimenti che non hanno fanno stragi, fosse comuni, genocidi, morti. Dài, mettici i nomi delle donne che hanno partorito, costruito e realizzato l’olocausto, le persecuzioni agli ebrei, il genocidio degli Indiani d'America, i fascismi, i KKK, il mercato degli schiavi, le razzie colonialistiche, l'apertheid, le torri gemelle, l'aggressione all'Iraq e quella all'Afghanistan, Guantanamo, le bombe atomiche usate dall’uomo contro l’umanità, dai. Tu che sei quello del “pensiero oggettivo” che fai? Usi l’oggettività quando e come ti conviene? Solo per accomunare la donna alle porcate del maschio e poi nei diritti la tratti buttandole l’osso delle quote rosa come si fa col cane? Che fai le le usi anche tu a tuo piacimento?
“un genere biologico la cui colpa è solo d'essere tale.” (il maschio)
All’anima del “pensiero oggettivo”. A meno che “pensiero oggettivo” non significa considerare la donna “oggetto”, tipo:
“Dai mettiamoci 5 minuti a tavolino e sbolognamogli qualche quota rosa e ce le togliamo dalle palle”.
“E la Costituzione?”
“Ma chi se ne fotte della Costituzione, quelle sono robe da intellettuali... anche loro devono campare.”
Ed io sarei un militante? Certo, militante di quei diritti usati solo come slogan intellettualoidi. Tu invece non sei un militante dell’indifendibile maschilismo storico?
“il fatto che la biologia naturale ha fatto della nostra specie “Uomo”,quella piu’ forte fisicamente rispetto alla donna e quindi dominante, come ogni altra specie di mammiferi presente sulla terra”.
1) Quindi, è colpa della biologia se il “maschio ominide, essendo più forte fisicamente, è dominante.
Bene, concordo. Peccato però che hai aggiunto:
2) “come ogni altra specie di mammiferi presente sulla terra”.
E qua devo ringraziarti perché non ti sei mica accorto che hai messo sullo stesso piano intellettuale il maschio e l’animale.
Non hai riflettuto sul fatto che se l’animale è dominante ed utilizza la forza e la violenza, questo è normale proprio perché è nella sua natura esserlo.
Non ti sei accorto che parlare di diritto, di democrazie, di rispetto, di non-violenza è quello che ci distingue dal mammifero animale? Ma che fai? Non distingui più e affermi:
“il fatto che la biologia naturale ha fatto della nostra specie “Uomo”,quella piu’ forte fisicamente rispetto alla donna e quindi dominante, come ogni altra specie di mammiferi presente sulla terra”.
Quindi, a parte che anche tu sei finito nella biologia, cosa fai?
3) Giustifichi la dominanza del maschio attribuendola alla biologia che lo ha reso più forte della donna (in poche parole: prepotenza e violenza animale) dimenticandoti che è dotato d’intelligenza! Così mandi al macero filosofi, padri costituzionali, grandi intellettuali e tutte le citazioni all’ingrosso che non fai mai mancare.
Mi pare evidente che proprio il punto 3, sposa in pieno la mia provocazione biologica ovvero il maschio, a differenza della donna, è rimasto a metà fra animale ed uomo ovvero è un ominide con poche tracce d’intelligenza.
Un’ultima cosa, visto che hai elencato delle regine, ti sei fatto sfuggire qual è la condizione che regola le successioni nelle monarchie affinché, “obtorto collo”, una donna possa assurgere al trono. Una condizione scritta anch’essa dall’ominide laddove la regina intesa come moglie del Re, deve figliare finché non fa il maschio)! Donna-oggetto! Anche per Neferiti, appartenendo ad una civiltà ed epoca ancora più orrendamente maschilista, credo che valesse la stessa regola. Così come per tutte le religioni, quelle che, anch’esse, se le sono scritte i maschi a propria immagine e somiglianza, per non farsi mancare niente in nessun campo. Solo i greci hanno avuto la sensibilità d’inventarsi una religione democratica, fatta di dei e dee. Unica religione dove gli dei sono anche più stronzi degli uomini. I greci, però, erano altra gente. Gente unica ed inarrivabile da qualunque altro popolo al mondo.
Ciao.