Riflessioni

La maldicenza


Poco fa un mio collega ha riportato su facebook un interessante articolo di Francesco Alberoni, pubblicato sul Corriere il 17 settembre 2007.Il sociologo Alberoni descrive la maldicenza come segue: La maldicenza colpisce di più le persone generose diFrancesco AlberoniLa maldicenza è dovunque attorno a noi. Ma si presenta in forme diverse, più o meno cattiva e più o meno pericolosa.La modalità più semplice è quella del pettegolezzo, una forma di sapere sulle relazioni umane nascoste, non ufficiali, uno scavare nei sentimenti degli altri, nelle loro relazioni erotiche riservate. Un sapere essenzialmente femminile, perché sono le donne che studiano l'animo umano, l'amore, l'odio, l'erotismo, e ne parlano quotidianamente fra loro. E nel pettegolezzo può esserci l'informazione maligna, che diventa un'arma nelle mani di chi ha risentimenti e rancori. Esiste poi la maldicenza degli uffici, di tutti gli uffici, dagli ospedali all'università, che nasce da rivalità, invidie, ingiustizie.Diverse volte, non appena chiamato a dirigere una nuova istituzione è venuto qualcuno a darmi informazioni — riservate, riservatissime si intende — un semplice «si dice», su tizio, caio, le loro storie sessuali, i loro errori, gli imbrogli che hanno fatto. E a spiegarmi perché questo ha fatto carriera e l'altro no. Pettegolezzi maligni per liberarsi di avversari, per farsi strada. Ma che contengono qualche verità per cui alcuni cattivi dirigenti li incoraggiano.La terza forma di maldicenza è quella «del lamento ». C'è gente che, quando ritiene di essere ingiustamente trattata da qualcuno, l'accusa di essere un delinquente, un farabutto e gli attribuisce ogni tipo di malefatte. Salvo poi, non appena costui l'aiuta, dirvi invece che è bravo, intelligente, onestissimo. È un veleno che gira molto nei corridoi del potere e della politica. Poi c'è la maldicenza che nasce dall'invidia e che colpisce chi sta in alto, chi ha potere. Meno quelli che hanno posizioni consolidate, i duri, i violenti che incutono paura e che si vendicano. Molto di più le persone aperte e generose, che fanno tutto bene e sono amate dalla gente. Perché l'invidia si rivolge sempre ai migliori, non ai peggiori. È il loro valore che odia.Da ultimo abbiamo la calunnia intenzionale, la menzogna scagliata per distruggere il credito di chi è salito in alto e prenderne il posto. La calunnia che prepara e giustifica la congiura, come nel caso di Cesare accusato di voler diventare re. O contro il generale Dalla Chiesa accusato di mettersi troppo in vista. Un metodo che viene sempre adoperato contro chi ha creato qualcosa di grande ma ha, come difesa, solo il suo valore e la sua rettitudine.Fonte originaria: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/Alberoni/2007/09_Settembre/17/alb170907.shtml