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Strage Erba,confessano vicini,accusati di premeditazioneCOMO (Reuters) - Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi vicini di casa della famiglia uccisa ad Erba lo scorso 11 dicembre, hanno confessato i quattro omicidi per i quali sono stati accusati nei giorni scorsi dagli inquirenti, che contestano loro anche la premeditazione.Lo hanno riferito oggi i magistrati durante una conferenza stampa alla procura di Como, precisando che le confessioni dei delitti di Raffaella Castagna, del figlio di due anni, della madre e di una vicina di casa sono state piene.Per gli omicidi, hanno riferito oggi i magistrati, sono state usate più armi contundenti e da taglio distrutte poi nell'inceneritore dove Romano lavora come netturbino.I coniugi, che sono le uniche persone indagate per la strage, non hanno però confessato la premeditazione, mentre il movente è da ricercarsi in una "banale litigiosità condominiale" che andava avanti da tempo, hanno aggiunto i magistrati.La coppia ha collaborato parimenti nell'ideazione e nella realizzazione degli omicidi."La loro posizione è pienamente parificata, in fase ideativa e consumativa, il contributo è stato uguale per natura e intensità", hanno spiegato i pm.ACCUSATI ANCHE DI INCENDIO E TENTATA DISTRUZIONE DI CADAVEREI due -- posti in stato di fermo lunedì scorso -- sono stati accusati formalmente di "quattro omicidi di cui tre premeditati, un tentato omicidio, incendio e tentata distruzione di cadavere mediante incendio", come riferito dalla procura in una nota.Infatti dopo il massacro -- nel corso del quale un altro vicino, Mario Frigerio, marito di una delle vittime e testimone chiave delle indagini, rimase gravemente ferito -- l'appartamento di Raffaella Castagna, sposata con un tunisino in quel momento in patria e in un primo momento sospettato della strage, fu dato alle fiamme e fu proprio l'intervento dei pompieri a fare scoprire il pluriomicidio."Le confessioni sono state piene, salvo che sulla contestata aggravante della premeditazione, sulla quale gli indagati hanno reso dichiarazioni contraddittorie", si legge ancora nella nota.Secondo gli inquirenti, gli indizi che avallano la premeditazione sono "tanti e concreti", tra cui l'uso di guanti da chirurgo sotto altri guanti durante la strage per essere sicuri di non lasciare tracce, come riferito a Reuters da una fonte giudiziaria."Era importante arrivare ad una sicura conclusione della vicenda per dare tranquillità all'opinione pubblica", ha detto oggi il procuratore capo di Como Alessandro Maria Ludolini, precisando che il contributo dato da Frigerio è stato fondamentale.A concentrare i sospetti sui due nei giorni scorsi è stato anche il ritrovamento di alcune tracce di sangue appartenenti a Frigerio nell'auto di Romano, come confermato oggi dal legale della coppia. IN CHE MONDO VIVIAMO?