Nel baule di Omut...

A prima vista


 
  Ti ho visto arrivare con passo lento, stanco, sotto la pioggierella insidiosa di scirocco...avvolto in un pellicciotto rossastro sgualcito e bagnato.  Ti ho visto dalla finestra, in fondo alla via e da lì non ho più potuto togliere lo sguardo dalla tua tristezza,attratta come una calamita ho seguito il tuo cammino affaticato sin quando stremato ti sei appoggiatodentro al mio portone.  Non ho resistito al desiderio di conoscerti e sono corsa da te.  Eri lì, accovacciato, infreddolito, affamato e quando i tuoi occhi imploranti sono entrati nei miei è stato subito amore.  Affascinata dalla tua bellezza ti ho invitato ad entrare mentre leggendomi il cuore con lo sguardo hai esitato un attimo ma l'attimo dopo,tremante hai passato la soglia di casa...e quando ti ho offerto una tazza di latte tiepidola tua espressione di incredulità e gioia mi ha riempito il cuore.  Così già ti amavo.  Ti ho osservato felice mentre bevevi e due minuti dopo ero lì, con un panno di ciniglia ad asciugarti la pioggia di dosso che ancora gocciava sul pavimento e anche se non hai gradito subito le mie mani su di te, il tuo bisogno d'amore e l'esigenza di essere accudito, non ti hanno fatto fuggire...odoravi di muschio e mi hai così stregatooltre ogni limite, dove l'anima va a perdersi.  Il camino acceso, perfetto collante per questo idillio.  Ti ho fatto accomodare sul divano, su una coperta di pile e davanti al fuoco scoppiettante mi hai guardata ancora ma con infinita dolcezza travolgendo definitivamente il mio essere e mentre ti sdraiavi comodo e compiaciuto,un attimo prima di addormentarti sfinito,con un filo di fiato mi hai sussurrato miao.               - Omut -