Nel baule di Omut...

"A MICHELANGELO MERISI"


Mentre percorro queste stradine di ciottoli e sassi nei muri del tempo, annuso quei secoli dove flotte spagnole ancoravano ai tuoi piedi e tu, piccolo porto antico, sotto la Rocca maestosa sbirciavi sui moli arrivi e partenze. Comandanti, militari, scaricatori e indigeni, affaccendati o spettatori. Miscuglio di razze e dialetti che la brezza trascinava su pei vicoli lasciando parole impresse sull'usci lì dove, anziani in barbe impastate di vino e di mare, seduti su malandate paglie, curiosi ciacciavano dei movimenti giù al molo.Ora qui, attraverso lo squarcio nel passato, la mia mente prende a se come un antico vissuto l'attimo in cui il sole non baciava più le tue acque e da una nave all'ancora fuggivano scialuppe e voci urlanti - Il prigioniero..!..il prigioniero è fuggito!Tu, pittore delle anime perse, ferito nel corpo e la rabbia nel cuore, ti sei cullato nelle correnti sino alle dune di sabbia dove, ormai morente hai trascinato la tua anima e gli ultimi respiri hanno riempito il salmastro..quel salmastro che ancora oggi passa in questi vicoli a raccontar di te. S'adagia sui vecchi muri e sui vecchi ciottoli mentre dolcemente carezza il mio viso, risveglia l'antica memoria coi tuoi colori.Sei qui, mio amato Caravaggio e qui intorno a me vive il tuo respiro e l'emozione raccoglie una lacrima.- OMUT -