Lo Spazio Bianco

Post N° 19


In difesa degli animaliRoma.Da oggi la tutela dei diritti degli animali ha un nuovo baluardo: è il NIRDA (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali), del Corpo Forestale dello Stato. Questa struttura
specializzata ha come scopo quello di contrastare e reprimere tutti quei fenomeni criminosi che comportano reati in danno agli animali, con riferimento particolare alle norme previste dalla legge n. 189/2004, contenente le “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”.«La capacità di rispettare gli animali e di avere un rapporto corretto con loro è la misura morale di un popolo», dichiara Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato. Il NIRDA cura il coordinamento, l’indirizzo e la gestione operativa dell’attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei reati commessi nei confronti degli animali, svolge attività investigative a livello nazionale e dà supporto alle indagini delle unità periferiche del Corpo forestale dello Stato. Un recente Decreto del Ministero dell’Interno del 23 marzo 2007, in attuazione della legge n. 189/2004, stabilisce che le attività di prevenzione dei reati commessi in danno agli animali sono demandate in via prioritaria al Corpo forestale dello Stato.Il NIRDA è un nucleo giovanissimo, istituito il 21 marzo scorso, «ma che ha già operato sequestri negli ultimi due anni» precisa il vicequestore Maria Rosaria Esposito, responsabile del NIRDA «per oltre 5000 animali e 345 strutture, con 120 persone denunciate e 40 notizie di reato». Azioni importanti perché, sottolinea la responsabile del NIRDA, «come introiti il commercio degli animali è secondo solo a quello della droga». Gli ultimi sequestri ammontano infatti ad valore non inferiore ai 5 milioni di euro.In particolare, sono stati posti sotto sequestro 2.448 cani, 802 gatti, 383 animali protetti dalla Convenzione Internazionale di Washington (CITES), tra cui 350 pappagalli, 11 tigri, 4 coccodrilli e 2 leoni, 61 animali non tutelati dalla CITES, tra cui 15 cavalli, 15 ovini, 3 struzzi e 2 cammelli ed infine 1.650 esemplari di fauna ed avifauna selvatica. Tra le strutture sequestrate circa 75 costruzioni, fra esercizi commerciali, abitazioni private e canili abusivi, oltre a 265 gabbie e box dove venivano rinchiusi gli animali oggetto di maltrattamenti. Più di 5.000 i documenti sequestrati, tra cui 897 passaporti di cani e gatti e oltre 4.000 gli atti amministrativi messi al vaglio degli investigatori.
Sarà questa da oggi una occasione in più per i Forestali, da sempre attenti ai diritti degli animali, di schierarsi in prima linea contro tutte le forme di maltrattamento verso gli animali.Vedi anche www.corriere.it e www.sestopotere.com