Il blog operaio!

Non sparate sul sindacalista.


In questi ultimi tempi un nuovo sport sembra andare per la maggiore lungo tutto lo stivale: l’attacco al sindacato, e qualsiasi mezzo sembra essere lecito per ottenere lo scopo, persino la calunnia. E’ successo, ad esempio, che in una puntata del programma televisivo “Anno Zero” del pur bravo Santoro, si sparasse a zero su “Cometa”, il fondo di previdenza complementare dei metalmeccanici. In particolare si faceva riferimento al fatto che il patrimonio di Cometa sarebbe amministrato per il 46% da Mediolanum. Tutte balle. Mediolanum è soltanto una delle società che hanno in gestione tale patrimonio, e con una percentuale di circa il 2%. Non parliamo poi di tutte le polemiche sorte attorno all’accordo sul welfare, con una forte attenzione ai fischi di Mirafiori ma nessun accenno, ad esempio, al rinnovo del contratto nazionale di quegli stessi lavoratori.  Sono un sindacalista, lo faccio con passione e non prendo un euro da ciò. Lavoro come operaio in una azienda metalmeccanica che impiega circa 500 lavoratori ed il mio stipendio si aggira attorno ai 1100-1200 euro mensili per tredici mensilità, più ovviamente il premio di risultato. Sono circa ventimila sudatissimi euro lordi all’anno. Da qualche tempo mi sono messo in testa di tentare di migliorare almeno un pochino la vita in azienda. Probabilmente i risultati che otterrò, se li otterrò, saranno assolutamente irrisori rispetto all’impegno profuso per ottenerli, ma voglio comunque provarci. Le grandi questioni le lascio volentieri a persone più preparate di me. La previdenza ed il welfare non sono alla mia portata. Ho delle opinioni in proposito, è ovvio, ma non sono questi i problemi che non mi fanno dormire la notte. La mia insonnia, semmai, è dovuta al fatto che l’azienda già da qualche anno ha deciso di delocalizzare parte della produzione in Romania e Cina, e sono certo che prima o poi si comincerà a parlare di esuberi di personale, nonostante le rassicurazioni fornite dall’azienda. Potrei fregarmene, se volessi, e lasciare le che le cose vadano come vadano. In fin dei conti la mia età mi consente di avere buone possibilità di trovare un altro lavoro di merda. Non ho intenzione di farlo, però. Spero che il giorno che si presenterà alla porta il problema degli esuberi mi sarà data la possibilità di dire la mia e di provare a ridurne il numero, ed in caso di successo non mi aspetto alcun ringraziamento da parte dei miei colleghi salvati dalla disoccupazione, solo critiche da coloro i quali il destino ha riservato peggior fortuna. Io potrei essere una delle vittime, tra l’altro. Faccio parte della schiera dei cosiddetti “bamboccioni”. Vivo a casa con i miei (non per scelta ma bensì perché con il mio stipendio la banca mi concede un mutuo solo per acquistare un loculo in cimitero), non ho né moglie né figli, non ho un mutuo da pagare e come dicevo ho un’età che mi consente di sperare di trovare un altro lavoro di merda. Aggiungeteci poi che agli occhi dei miei superiori io appaio come un gran rompicoglioni e vedrete come io rappresenti il candidato ideale per l’eventuale licenziamento. Non sarà questo, però, a farmi desistere. Sono un sindacalista, lo faccio con passione e non prendo un euro da ciò. Ammetto che nel sindacato non è tutto rose e fiori. Ci sono molte mele marce tra noi, è innegabile, come ci sono molti sindacalisti disposti a vendersi per poco. Ebbene, è contro questi elementi che bisogna puntare il dito accusatorio, non contro il sindacato tutto. Non si smette di credere nel sindacato per colpa di qualche sindacalista corrotto, esattamente come non si smette di essere cattolici per colpa di qualche prete pedofilo. Il sindacato non è composto solo da Epifani, Bonanni e Angeletti, ma da migliaia di persone che prestano la loro opera gratuitamente, impegnando il loro tempo oltre l’orario lavorativo alla camera sindacale anziché andare a perdere tempo al bar, e qualcuno di essi è talmente impegnato da non trovare mai il tempo per aggiornare il suo blog. Gradirei, quindi, un po’ più di rispetto,dalla società civile in generale e da “Anno zero” in particolare. Riassumendo il tutto: a Santo’, vaffanculo te e quella tua assistente bionda che si atteggia ad essere di sinistra con i miliardi di famiglia nel conto corrente. A risentirci.