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Il tenero gattino


Era un bellissimo, tenero, gattino dal manto grigio, di quel grigio che assume l'asfalto sbiadito. Viveva senza curarsi del giorno a venire. Passato? Futuro? La sua vita era un eterno presente, perché desiderare altro? L'unica cosa di cui gli importava, in quel momento, era quella piuma bianca che volteggiava nell'aria sospinta da un filo di vento. La rincorreva già da un po', da un bel po' a dire il vero, senza peraltro riuscire mai ad afferrarla. Ogni tanto compiva un piccolo balzo per avventarcisi contro ma lei, beffarda, riusciva sempre a sfuggirgli e a continuare a volteggiare beata, e il tenero gattino color grigio asfalto continuava a rincorrerla, dimenticando gli stimoli della fame e della sete e le carezze amorevoli della sua padroncina. Ogni tanto una corrente contraria le faceva mutare di colpo direzione. Il tenero gattino grigio asfalto, allora, si fermava di botto e compiva una rotazione del corpo senza quasi apparente discontinuità di movimento e ricominciava ad inseguirla con ancora maggior veemenza. Le onde del vento la sospinsero al di sopra di un campo incolto. Il tenero gattino grigio asfalto superò con un sol balzo il fosso che correva lungo tutto il lato e che ne delimitava il confine con il campo vicino, incolto anch'esso. Le sterpaglie che infestavano il terreno acuirono non poco le difficoltà della caccia, rendendola perciò ancora più interessante. Un improvviso mulinello arrestò a mezz'aria la corsa della piuma, facendola roteare su se stessa. Il tenero gattino color grigio asfalto, allora, si alzò sulle zampe posteriori e con gli occhioni fissi verso l'alto tentò degli affondi alternando la zampina anteriore destra alla sinistra più volte. Riuscì persino a sfiorarla e per una frazione di secondo gli parve anche di poter riuscire a prenderla, ma il vento mutò direzione, allontanando la preda dal suo predatore. La bianca piuma s’infilò tra le maglie verdi di una rete da recinzione e continuò la sua corsa verso l'ignoto sull'asfalto della tangenziale trafficata. Il tenero gattino grigio asfalto si arrampicò agilmente sulla recinzione e arrivato in cima si gettò al suolo, atterrando sulle zampine anteriori. Corse a perdifiato per recuperare lo svantaggio subito ed il suo tenero, morbido manto si confuse con quello stradale... SPATACIAK!