Lo Stagista

Frammenti: Metamorfosi


 Metamorfosi: il Cigno NeroIn quel momento sentì finalmente il suo profumo, il profumo della sua pelle. Il profumo dei suoi capelli. Completamente immerso nel suo profumo, stordito dal suo profumo, ebbe, finalmente, la percezione di Giuditta. Potè toccare con mano il suo intimo segreto.Attira gli sguardi maschili. Incantevole nel suo vestito di seta. Elegante, raffinata, pudica. La bocca socchiusa e le rosse labbra. I seni tondi e chiari, simbolo della sua femminilità sottile e ammaliante; un seno velato e un seno mostrato. Al tempo stesso pudica e sfacciata. L’ombelico è un pertugio che rimanda al centro del suo piacere.Metamorfosi è il suo segreto: un cigno nero e un cigno bianco che convivono nella stessa anima, nello stesso corpo.Ed ora lui stava osservando il Cigno Nero.La testa appena piegata verso l'alto, le palpebre socchiuse e uno sguardo tra il pigro e il lascivo. Nel Cigno Nero si muove la sua anima seduttiva. Le labbra, i capezzoli, l’ombelico: sono indicazioni, inviti, per gli occhi che la guardano. Inviti a seguire un percorso tracciato da una sottile linea rossa. Perchè Giuditta ti guarda, ma, al tempo stesso, vuole essere guardata. Lei gode nel guardarti e gode nell’essere guardata.Le piace guardare mentre fa godere, le piace godersi lo spettacolo, sentire il dolce piacere che le procura la consapevolezza del suo potere.Le piace guardare negli occhi la sua preda, le piace leggere negli occhi l'implorazione a non fermarsi. Le piace sentire quando lo chiedono. Le piace sentire tutto quello che passa per la mente. Si sente appagata quando legge negli occhi il desiderio per lei. Si sente pienamente femmina, pienamente donna.Giuditta gode nel guardare. E gode nell’essere guardata. Lei si svela lentamente e si lascia guardare. Non teme il potere che emana dal suo corpo, dalla sua mente, dal suo cuore. Al contrario, quel potere lo abbraccia, le dà un profondo senso di gratificazione. Il suo potere lo usa. Lo maneggia con disinvoltura e consapevolezza. Neanche per un istante è colta dal dubbio perchè è consapevole di attirare lo sguardo su di sè e di accendere desiderio. Solo puro e totale desiderio.Il suo sguardo è un invito e al tempo stesso una preghiera sussurrata: “Lo senti ora il profumo? Lo senti il profumo della mia pelle? Il profumo dei miei capelli? Parlami...Quanto vorrei sentire la tua lingua tra le cosce, sono già bagnata. Quanto vorrei sentirti dentro. Dimmi cosa mi faresti ora. Sono nuda, guardami.”Ed è così che Giuditta trova il suo Oloferne; nel momento in cui si trasforma in Cigno Nero.Lei, al tempo stesso, preda e predatrice.E la mano scivolò sul suo seno.