lovXvol

Un mp...

Un mp scritto ad un'amica, poi ho accennato a me, ma è chiaro a me che le mie cose appesantiscano negli altri, a quel punto sono stato libero di scrivere come e quel che volevo.

R., spero che la vita comincia a farti stare bene, io statisticamente potrei arrivare a 100 anni (mia nonna, il nonno di mia nonna) e l'idea mi solletica, poi ho settimane come l'ultima dove vorrei svanire da tutto e tutti. Mi sento incompreso, preso in giro e messo ai margini, poi capisco che può essere solo una mia percezione che poi si allenta. La difficoltà nelle relazioni, la confusione e mancanza di controllo nel pormi con gli altri, rimane. Provo gioia solo nel mio cucciolo, ma ora sua madre ha deciso diversamente per noi e non riesco neppure a sentirlo. Mi manca, passo le giornate pensando a lui ed è una sofferenza continua essere lontano. Sto perdendo il meglio della sua vita e forse anche lui.
Non so più con chi parlare. Troppo sano per il cps e le strutture pubbliche, ci ho rinunciato perché non volevo portare via spazio a chi ha seri problemi. Non posso e non voglio parlarne in famiglia o con altre persone che incontro. Vorrei vivere, essere felice, la morte mi spaventa. Il tempo scorre lasciandomi sempre più in un angolo con i miei rimpianti per una vita sbagliata, non potrei che ripetere tutto, non potrei fare altrimenti. I miei sfoghi sono la musica, i film, la fisica, l'alcol e le spese esagerate, ma mi lasciato nella tristezza e anzi a volte aumentano la disperazione. Ormai anche il lavoro va a rotoli, ma anche se va male e non vorrei più andarci, almeno mi sento un po' sollevato dall'angoscia.
Si avvicina un altro Natale, ho un pensiero ricorrente, non arrivo al mio compleanno. Il ricordo di un giorno di Natale in una Chiesa a cercare rifugio, la disperazione. La speranza che Dio e le persone presenti sentissero e rispondessero. Ricordo l'acqua gelata, ma non fredda. Le notti a gridare a Dio la mia disperazione. Ricordo gli acquisti, il baule con ricambio e asciugamani, il programma e la ribellione. Ricordo altri capodanno di disperazione e alcol, ecco che un altro arriva, non so cosa mi porterà, se ho il mio bambino vicino che posso stringere a me, posso gioire e annullare tutto nel suo abbraccio.

Come sto...

emozioni, un momento si sta bene e un momento dopo vorrei porre fine alla mia vita, almeno così nel pensiero, già, perché il giorno dopo potrei tornare a sperare di campare fino a 110 anni e potrei anche arrivarci.

Ho paura della morte, ma voglio anche vivere. Le poche volte che mi sono trovato davanti alla scelta ne ho avuto il terrore e mi sono ritratto, devo anche dire che però vivo come se dovessi campare ancora pochi anni prima di chiudere la mia esperienza.

Esperienza... che termine m'è venuto, perché non la fine?

Ho un filo di speranza, un filo d'amore che mi riempie di gioia quando ormai scarico trascino la mia tristezza, è il sorriso di un bimbo. Il suo abbraccio mi fortifica, finché ha bisogno di me io ci sarò per lui, in qualunque momento si rendesse necessaria la mia presenza per qualunque ragione. Sei il mio papà, sono le parole magiche, se mai un giorno dovesse dimenticarmi avrò perso lo scopo per guardare i giorni a venire nell'attesa di riabbracciarlo.

A volte penso che ci vorrebbe una donna da amare, ma credo anche che bisogna avere le potenzialità per avere una relazione, anche col sesso e io, non mi sento all'altezza, sarebbe frustrante. Me ne sto in disparte, evito incontri, mi rendo indisponibile e resto nella solitudine, almeno finché non riabbraccio il mio cucciolo.

Sensibilità e dolcezza

Qualche anno fa ero dolce e sensibile, mi veniva fatto notare di tanto in tanto e non me la prendevo se sembrava una rivalutazione della mia persona, per l'immagine che di me si erano fati gli altri. Questo modo d'essere può essere un ostacolo nelle relazioni.

Rimpiango il mio modo d'essere di allora, ora mi si fa notare quanto sono cambiato, a volte mi sembra d'aver perso quello che ero senza aver trovato quello che avrei potuto o voluto diventare.

Probabilmente è una delle ragioni per cui non riesco più a vivere bene con me stesso, a volte non so più chi sono, spesso sembra emerga quello che ero per disperarsi e piangere.

Mi sembra di non essere più nessuno, mi faccio l'idea d'essere una maschera distorta senza più capo ne coda.

Cucù

Chi non muore si rivede...

Voglia di morire?
Nessuna!!!

Pensieri sulla morte?
Tantissimi, soprattutto gli scorsi mesi.

Felicità?
Vorrei, ma mi devo accontentare della situazione, fra bassi e molto bassi umorali quasi disperazione.

Relazioni?
Donne non ce ne sono, e come riuscirei mi viene da pensare per come sto messo, il mio bimbo è l'unico che mi regala momenti di gioia. Le amicizie sono sempre state il mio punto dolente, voglio ancora un gran bene alla mia ex, ma non credo ci sia un principio di reciprocità.

Futuro?

Non lo so...

Buio...

Alla fine, dopo tutte le sciocchezze dette e scritte rimane solo il buio.

Il buio senza più nessuno accanto, più nessuna guida che possa condurre fuori da questa situazione. La paura d'essere un peso anche per chi amo.

Alla fine il dolore si circonda di buio.

Andare via...

Ci siamo, il mio paradiso è ormai un ricordo andato, le mie mansioni sono andate a

nche quelle, abbandonare il lavoro che per anni mi ha accompagnato, abbandonare il luogo dove sono andato, la casa della mia famiglia.

Abbandonare, ricominciare da zero, lo farei subito se non fosse per il mio piccolo, andare lontano da lui, l'unico legame che ancora conta.

Vita nuova, luoghi lontani, gente diversa, voglia di cambiare. Un disperato tentativo di ripartire, ma se non ce la faccio sarò più solo che mai, abbandonato a me senza più nessuno vicino. Senza freni nella disperazione.

Ho paura, ma è forse l'unico disperato tentativo che mi rimane.

Un dolore...

...proviene dal fianco della pancia, pulsa e si dibatte dall'interno, sempre più fastidioso e doloroso. Succede solo quando varco la porta di casa.
La casa... 

La casa dove dovrei rilassarmi e stare un po' tranquillo, e invece, proprio qui...

Echi...

...

Non scriverò mai di questo post.

Io...

Non credetemi, non credetemi mai!!!

Non valgo tanto...

Sciocchezze

Mi dici di non fare quello che facevoi l'anno scorso, tranquilla, non ne ho intenzione. Mi chiedi se ci vedessimo per passare un sabato sera se lo passeremmo a bere. No, neppure questo, vorrei essere solo un amico e cercare di passare al meglio la serata.

Poi...

Poi è successo che ho straparlato, detto sciocchezze e un senso di dispiacere e abbandono mi prende per questa ragione. Vorrei tornare indietro e fermarmi per tempo.

...

Poi succede che scrivo altre sciocchezze senza pensare troppo e faccio pure uno sbaglio. Piccole cose, se non fosse che non me le perdono.