Amore e Psiche

Questione di imbarazzo

Oggi, come tutti i lunedì, io e la segretaria abbiamo preso il caffè insieme, con calma. Sia per pianificare la settimana, sia per farci un piattino di fatti nostri. Lei, tra le altre cose, mi ha raccontato una cosa che le è successa sabato pomeriggio (ma non ve la dico... sono fatti suoi), e che l'ha messa in immenso imbarazzo davanti ad altre persone (molto divertente comunque...peccato non aver assistito). 
Oggi, poi, mi sono venute in mente le varie occasioni in cui io mi sono sentita in imbarazzo. Per cui, ecco la mia classifica.
Terzo posto: taaaaaanti anni fa, con il mio primissimo moroso. Un sabato pomeriggio, a casa sua. Senza fare nulla di...proibito. Dovevamo uscire, e prima sono andata in bagno per una pipì veloce. E mentre ero intenta nel mio fare, la porta del bagno si apre ed entra il di lui padre. Attimo di panico (che fai in queste situazioni? Ti alzi? Peggiorando la situazione?). Io e lui immobili come due blatte colpite dalla luce. E poi lui che fa "Perdon", e richiude. E io vergognata come un ladro. 
Secondo posto. Qualche anno dopo. In camera mia. Forse una domenica mattina, perché avevo dormito fino a tardi. Mi aveva chiamato il mio moroso dell'epoca, quello storico. Per dirmi a che ora sarebbe passato il pomeriggio. Poi la conversazione era andata un po' oltre... parecchio oltre... oltrissimo... al punto che io ero con una manina sotto il lenzuolo che.... mentre lui a casa sua faceva... e ci dicevamo cose un po'... Insomma, chiaro no? Ecco, sul più bello mia madre si affaccia alla camera al grido di "La vuoi liberare sta linea?". E ricordo ancora come un "ahhhhhh" di piacere si era trasformato in un "ahhhhh ma non mi dice? Davvero?". Non so se la genitrice abbia capito cosa stava succedendo sotto il lenzuolo.

E al primo posto..... sabato sera col moroso storico. Cena a casa sua. Poi dovevamo andare da altri amici... insomma, per quella sera non si combinava nulla. Quindi andiamo in garage.. e mentre siamo lì... le voglie lo assalgono... insomma... tira giù la cerniera, io mi piazzo davanti a lui... in ginocchio diciamo... e mentre mi adopro in quell'operazione prima sentiamo un rumore... e poi il vocione di suo padre (persona simpaticissima e gran carogna) che dice: "Attenta che il pavimento è sporco d'olio... ti sporchi i pantaloni".

Ho poche tette...lo so

Visto che mi è capitato di parlarne in privato, e dal momento che non è un segreto, lo posso dire tranquillamente: io ho poche tette.
Ho sempre avuto una forma di invidia per, non dico le maggiorate, ma almeno quelle che hanno un onesto davanzale. Ma è andata così. Sono per natura contraria alla chirurgia plastica, credo che ognuno debba trovare il giusto equilibrio con sè stesso, debba vivere in pace con quello che è e come è. Altrimenti dopo un intervento per migliorare una cosa ne viene in mente un'altro, e poi ancora. Per cui mi tengo quel poco che ho.
Breve elenco dei soprannomi che mi hanno affibbiato nel corso degli anni: "pianura padana" (perché sono piattarella e di Torino), la "smemorata" (perché mi ero dimenticata di mettermi in fila allo sportello della distribuzione delle tette quando sono nata) e "Ken" (avevo un'amica che chiamavano Barbie...). Poi mi hanno chiamata anche "attaccapanni" (perché si diceva che avevo poche tette, ma che sui capezzoli si potevano appendere i cappelli).
Altre cose sull'argomento: quando mi è capitato di parlare in chat di questa cosa, e quando dicevo che avevo una seconda, non ho mai trovato uno che mi dicesse: «Ah no, caspita... a me piacciono le tette grosse», ma tutti mi dicevano: «Ma dai...io adoro il seno piccolo...». E secondo me non tutti erano sinceri.....ehehhehehe 

A me mi piacciono le donne. Anche

Riprendo il concetto espresso qua sotto da Oliodigomito. Per quanto mi riguarda non mi sono scoperta bisessuale. Per me è stata una cosa naturale. Forse la sorpresa è stata scoprire, ad un certo punto, che non lo erano anche tutti gli altri. 
Per certi versi è una condizione affascinante, e lo dico nel senso più carnale della parola. Come qualcuno penserà, e come qualcuno mi ha detto in chat a volte: «Meglio, così ti diverti il doppio». Sotto alcuni aspetti è vero.  
Ma non per tutti è così. Anzi, per qualcuno, e lo dico per esperienze lavorative, è più facile accettare una condizioni di omosessualità che di bisessualità. Nel primo caso, quando vieni a capo del tuo essere, sai da che parte stare, diciamo così. Sai qual è il tuo orizzonte. Nel secondo, per alcuni, è un sentirsi sempre in mezzo al guado. E non riescono ad uscirne fuori.
Detto questo, ho due grosse dubbi a riguardo:
1) perché 9 volte su 10 un uomo che scopre che sei bisex risponde: «Wow»
2) perché una donna bisessuale risulta nell'immaginario collettivo più donna, e un uomo bisesuale risulta meno uomo? E perché (lo so, i dubbi a questo punto sono tre) per una donna è più facile dirlo che per un uomo? 

Beata ignoranza

Inizio questo blog in questo modo: beata ignoranza.
Dopo 44 anni (cioè un paio d'ore fa) ho scoperto che "The rubettes" (Sugar baby love...qualcuno la ricorda?) sono un gruppo di soli uomini. E io ho sempre creduto che fossero donne. E pensare che la differenza tra uomini e donne l'ho capita presto...

Vabbè...c'è qualcuno, tanto per dire due cose, che ha scoperto tardi qualcosa che tutti sapevano?