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Messaggio N° 33
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24-05-2005 |
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Di nuovo sui bunker.
Come si può facilmente immaginare, sono praticamente indistruttibile. La leggenda dice che l'ingegnere responsabile della loro progettazione sia stato chiuso da Hoxha dentro uno di essi e poi preso a cannonate, per verificarne l'effetiva resistenza. Pare che sia sopravvissuto al test.
Si pone così alla nuova Albania il problema di cosa fare dei bunker di cui è disseminata. Distruggerli costa troppo. All'aereoporto alcuni sono stati rimossi per allungare la pista e adesso sono accatastati uno sull'altro in un angolino. In montagna vengono usati come ricovero per le pecore e, in qualche caso, per coltivare funghi. In altri casi vengono colorati, o inglobati in altre strutture. Quello della foto è stato trasformato in un tavolino di un bar, su una spiaggia - siamo ancora sulla spiaggia del messaggio 30, che poi è la stessa del 27.
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Messaggio N° 32
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24-05-2005 |
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Accontentiamo subito Filippo: sì, è vero. L'Albania è disseminata di bunker. Ce ne sono ovunque, e sono più di 800 mila. Si trovano praticamente ovunque, in città, sulla spiaggia, lungo le strade, e in aperta campagna.
Enver Hoxha ne costruì uno per ogni famiglia, così ogni buon albanese sapeva cosa avrebbe dovuto fare in caso di invasione. Anche se non si sa bene chi la volesse invadere l'Albania: gli americani, gli italiani, i sovietici, i greci e gli yugoslavi, a turno, sono stati oggetto degli strali di Enver, ma mai nessuno ha seriamente minacciato militarmente l'Albania. Per interderci, non c'è mai stata alcuna crisi anche lontanamente confrontabile con la famosa crisi dei missili a Cuba. Anche se nei primi anni del dopoguerra c'è stata un po' di tensione con gli inglesi, perché una una loro nave saltò su delle mine mentre passava dalla stretto di Corfù, e quando l'Albania uscì dal Patto di Varsavia Enver decise di tenersi i sottomarini sovietici dislocati nelle basi albanesi, causando qualche mal di pancia a Mosca.
Faceva parte dei doveri del buon albanese avere cura del suo bunker; il che significa che durante il finesettimana ciascuno raggiugeva il bunker che gli era stato assegnato, magari a chilometri da casa. Gli spostamenti avvenivano tipicamente a piedi perché era vietata la proprietà privata della macchina - il divieto, seppur ammantato da motivazioni ideologiche, era banalmente dovuto al fatto che in Albania non vi era nessuna fabbrica di automobili, contrariamente ad altri paesi ex-comunisti dove invece era possibile, anche se estremamente difficile, possedere una macchina, come una Skoda, una Zastava o una Trabant.
Arrivati al bunker, gli si dava una bella spazzata, si verificava che tutto fosse a posto, e si tornava indietro.
I bunker della foto sono sulla stessa spiaggia della foto del messaggio 30. Il posto di chiama Dhermi, e si trova poco a sud di Valona. Le montagne sullo sfondo ragiungono i 1500 metri. Non sarà molto, confrontato con le Alpi, ma considerato che vengono letteralmente fuori dal mare l'effetto è veramente spettacolare.
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Messaggio N° 31
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17-04-2005 |
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Messaggio N° 30
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17-04-2005 |
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