Mi sono seduto in una radura del tempo.Era uno stagno di silenzio,di un bianco silenzio.Formidabile anello, dove le stellecozzavano con i dodici galleggiantinumeri neri.
Bellissimi questi versi del poeta spagnolo Federico García Lorca (1898-1936).Sono andata a ricercarli perché l'anno ormai si sta spegnendo e il giro delle lancette lungo i dodici numeri neri dell'orologio scandisce le ultime ore del 2012. Anche se la divisione degli anni è tutto sommato convenzionale e il tempo fluisce in una sorta di linea ininterrotta, tuttavia è facile avvertire, giunti al 31 dicembre, un taglio, una fine, una sorta di addio... Certo, quei "dodici galleggianti numeri neri" ci accompagneranno ancora, ma non saranno più quelli che hanno scandito i giorni trascorsi insieme, i segreti, le parole, le azioni che abbiamo lasciato alle spalle.In questo giorno che parla di fine e di limite, troviamo un attimo per ascoltiare l'invito del poeta e sedierci nella "radura del tempo". Là si stende lo "stagno del bianco silenzio": come la luce è la sintesi di tutti i colori, c'è un silenzio che può essere il concentrato di tutte le parole più importanti. In quello stagno immergiamoci per ritrovare il senso del vivere e dell'agire, del credere e dello sperare, del gioire e dell'amare. Il senso dell'essere uomini e donne e non... cose!A tutti voi amici di blog che con assiduità mi leggete e mi incoraggiate, a chi avete nel cuore e a chi , spesso, passa qui per caso auguro un 2013 ricco di ciò che desiderate..Con un immenso pensiero di LUCE!GISELLA***