LSU & LPU

L.P.U. - L.S.U. del comune di Saracena


Siamo un gruppo di lavoratori L.P.U. - L.S.U. del comune di Saracena in provincia di Cosenza.Apparteniamo a quella categoria, abbastanza "nutrita", ma che nessuno sembra conoscere, di " LAVORATORI IN NERO, PRESSO PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, AUTORIZZATI DALLO STATO" .ESATTAMENTE !!! Lo Stato, il nostro Stato Italiano, autorizza da oltre 15 anni il LAVORO NERO, quello che, in altri settori, combatte e spesso "punisce". Non possiamo definirci in nessun altro modo e ...., a proposito di " CENSIMENTO", non possiamo neanche essere "censiti ", poiché la "voce" che ci dovrebbe classificare, nel questionario, non esiste!!!Non possiamo neanche continuare a fingere di non esistere!!! Perché esistiamo e come !!!Siamo più di 5.000, sparsi nelle varie province Calabresi e lavoriamo presso Pubbliche Amministrazioni (soprattutto Comuni); ne siamo parte integrante, ricopriamo posti che, spesso, senza di noi, sarebbero vacanti; abbiamo titoli e qualifiche ....eppure siamo trasparenti !!!La nostra situazione è assurda: - risultiamo "DISOCCUPATI " per i centri per l'Impiego;- siamo "utilizzati" dal Comune;- pagati con un sussidio ( che proviene dal fondo Europeo per l'Occupazione) per 80 ore mensili ;- siamo "integrati" dalla Regione Calabria, secondo le nostre qualifiche, per altre 40 ore mensili; - siamo persino REGOLAMENTATI da un Disciplinare ( sottoscritto dai politici Regionali e dalle Organizzazioni sindacali), nel quale, a chiare lettere è scritto che "I lavoratori di Pubblica Utilità e i lavoratori Socialmente Utili non hanno alcun rapporto di lavoro con l'Ente che li utilizza e mantengono lo stato di DISOCCUPAZIONE "!!! Eppure non siamo dipendenti di nessun Ente!!!... ma... noi, come tutti i cittadini onesti, facciamo regolare denuncia dei redditi e paghiamo le tasse su quello che percepiamo... perchè per il FISCO siamo e come dei lavoratori!!!Altro che DISOCCUPATI !!!Allora ci chiediamo e lo chiediamo ai POLITICI che sono al governo: < Come dobbiamo definire questa categoria di lavoratori? >.Noi l'unica definizione che abbiamo trovato è quella di "LAVORATORI IN NERO, AUTORIZZATI DALLO STATO".Siamo stanchi di vedere la nostra dignità "sotto i piedi" di chi non sa nemmeno quali sono le nostre capacità e potenzialità, questo perché veniamo classificati come "lavoratori di serie B", e, siamo stanchi di vivere con ansia e batticuore il momento del ricevimento della remunerazione come la "manna che deve scendere dal cielo!!!", aspettando che la Regione Calabria eroghi le somme del Sussidio e delle Integrazioni, dopo che ha fatto "i conti " dovuti per vedere se "le casse" sono in grado di erogare o meno!Molte famiglie, tra questi lavoratori, vivono di questa unica entrata e molte volte si attendono mesi per avere ciò che ci è dovuto per diritto!!!La nostra categoria versa in condizioni in cui è a rischio la "sopravvivenza" stessa.Alcuni hanno figli piccoli e il loro mantenimento alla scuola dell'obbligo è faticoso, figuriamoci come affrontano il problema i molti che dovranno pensare al mantenimento all'Università! Altri, i figli, neanche li mettono al mondo... .Dov'è il tanto declamato "diritto allo studio" che uno stato civile dovrebbe garantire?Non vogliamo più ASSISTENZIALISMO, vogliamo LAVORO, quel lavoro che già facciamo e che nessuno ci riconosce!!!Come può uno Stato civile e moderno permettere tutto ciò? Da dove volete cominciare a far fronte alla crisi se non assicurate almeno una dignità lavorativa a chi un lavoro già ce l'ha ? e, come pensate di assicurare un futuro ai giovani che stanno aspettando (là fuori, con le lauree in tasca) se nemmeno i loro genitori hanno certezze?Basterebbero pochi fondi ( a confronto di quelli che vengono "sperperati" ), e, la volontà di individuare quei "posti" vacanti, che esistono e non si VEDONO, nelle A.S., nei Tribunali, nei musei, negli stessi Comuni.Nel raggio di pochi chilometri dalla propria residenza, ognuno di noi, potrebbe trovare una sistemazione definitiva!Lo Stato, però, dovrebbe farsi carico di queste stabilizzazioni e non lasciare da soli Regioni e Comuni, non solo con i fondi necessari ma controllando che questi ultimi vadano a DESTINAZIONE SPECIFICA", portando finalmente a soluzione un problema annoso e di portata " esigua" rispetto ai fondi che spesso vengono stanziati per motivazioni superflue o addirittura inutili.Ci appelliamo, a quei politici che ancora credono in quello che fanno... .A quelle persone che hanno pensato, quando hanno proposto la loro candidatura, di provare a risolvere i problemi del Paese.Siamo sicuri, vogliamo crederlo, che ancora ce ne siano e che uno scatto di orgoglio possa prima o poi farli venire fuori.L. P. U. e L.S.U. del Comune di Saracena(Cosenza)