LSU & LPU

lettera al Ministro Fornero


Al Ministro del lavoroOn.le Elsa Forneroe p.c.Al Presidente della RepubblicaOn.le Giorgio NapolitanoAl Presidente del ConsiglioOn.le Mario MontiAl Sottosegretario al LavoroProf.ssa Maria Cecilia GuerraAll' Ass.re al Lavoro - Regione CalabriaOn.le Francescantonio StillitaniAll' Ass.re al Bilancio e ProgrammazioneComunitaria - Regione CalabriaOn.le Giacomo ManciniAlle Organizzazioni Sindacali Nazionali:UIL - Temp Felsa - CISL Nidil CGILIllustrissimo ministro,siamo Lavoratori di Pubblica Utilità e Lavoratori Socialmente Utili;ci permettiamo di scriverle per esporle la nostra situazione che ormai da oltre 15 anni ci priva perfino della nostra dignità.Sono parole pesanti che escono dal profondo di ognuno di noi.Siamo oltre 5.200 ( in tutta la Calabria ), " LAVORATORI IN NERO PRESSO PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI".Non possiamo definirci in altro modo, non troviamo un'altra definizione ... .La nostra situazione è quella di persone che, pur lavorando e assumendosi delle responsabilità, vengono considerate e definite, dalla Regione Calabria e dagli Enti dove prestano servizio: "SOGGETTI UTILIZZATI ".Non siamo precari , perché i precari hanno un contratto, se pur a termine;non siamo disoccupati, perché i disoccupati sono coloro che hanno perso il lavoro dopo almeno un'esperienza lavorativa regolarmente riconosciuta e retribuita;non siamo tanto meno inoccupati: come si possono definire "inoccupate" delle persone che adempiono regolarmente a mansioni varie e garantiscono servizi di cui godono i cittadini, quindi servizi che appartengono alla collettività?I centri per l'impiego, non potendo trovare un'altra espressione per definirci ci classificano come OCCUPATI SENZA CONTRATTO con provenienza da: INOCCUPATI DI LUNGA DURATA!!!Che spiegazione può dare un Paese civile a tutto questo?Siamo consapevoli delle difficoltà del momento, siamo al corrente di ciò che succede, ma, siamo stanchi di coprire "vuoti" che, altrimenti, sarebbero palesi ... evidenti.... "Vuoti" che renderebbero impossibile il lavoro quotidiano a molti Enti, soprattutto Comuni.Visto che ci siamo, ci chiediamo anche perché in un Paese civile, che sta cercando di uscire dalla crisi, devono essere i meno abbienti a dare il CONTRIBUTO per eccellenza, perché sono sempre i lavoratori e i meno fortunati a dover essere presi di mira...? Veramente, ministro, non ci sono altre vie d'uscita per rendere leggermente più sopportabile la situazione attuale?Forse i "diritti acquisiti" di coloro che hanno "sfruttato" lo Stato in passato e lo "sfruttano" ancora dovrebbero, in questo particolare "momento", essere messi sotto la lente d'ingrandimento...?Non vogliamo dirle, egregio ministro, come deve fare il suo lavoro, ma un paese come l'Italia, ha molte più risorse di quelle veramente evidenti, scontate e veloci...!!!Ritornando a noi L.P.U.-L.S.U., vogliamo evidenziare che la realtà, a cui apparteniamo, ci inquadra in una situazione assurda e vergognosa: non solo non godiamo della contribuzione ( e... lavoriamo da oltre 15 anni ), ma, non abbiamo alcun diritto, non godiamo né dei diritti di cui godono i lavoratori, né di quelli di cui godono i disoccupati!!!Un esempio fra tutti:Coloro che, tra noi, non raggiungono il limite di reddito, previsto dalla legge, per poter godere dell'esenzione del ticket sanitario, non godono, comunque di quest'ultimo perché non sono inquadrati in nessuna delle categorie previste dalla normativa in questione!Eppure, Sig. Ministro, noi paghiamo le tasse!!!Dal punto di vista fiscale, siamo come come tutti i lavoratori !!!Ci chiediamo spesso:Cosa accadrebbe se tutti dovessimo decidere di non adempiere più a questi doveri?In fondo, di quali doveri parliamo se non abbiamo diritti, se non siamo "nessuno", se non abbiamo una definizione lavorativa?Quale "sistema", quale tribunale potrebbe condannarci ed in base a quali principi se siamo "regolamentati" solo da DISCIPLINARI sottoscritti dalla Regione Calabria e dalle O.O.S.S. che, per alcuni aspetti, hanno delle vistose contraddizioni?Questa sorta di "limbo" ci obbliga anche a sottostare "all'altalenante remunerazione"che la Regione Calabria continua, non riuscendo ad adempiere agli accordi, a non erogarci con costanza ( attualmente i nostri sussidi sono fermi a Novembre 2011! ).Può provare ad immaginare, Sig. Ministro, cosa vuol dire questo per una famiglia che percepisce un sussidio di circa 500 euro ed una integrazione di circa 300 euro lordi al mese?Noi già lavoriamo, non chiediamo lavoro, chiediamo REGOLE, CORRETTEZZA,TRANQUILLITA' LAVORATIVA, DIRITTI E DOVERI REGOLAMENTATI.Forse un poco di buona volontà basterebbe...; visto che gli impegni, per risolvere questa vergognosa situazione, non sono solo economici....Abbiamo bisogno della sua attenzione.... .Le stiamo facendo un " appello accorato " perché in questi anni la Regione Calabria non ha mai trovato una soluzione definitiva e degna di essere chiamata tale.Non può uno stato civile, moderno e attento permettere tutto questo... .Aspettiamo con ansia e crediamo, egregio Ministro, che Lei possa prendere in considerazione la nostra "condizione", concedendoci un " Tavolo d'incontro", come conviene ad uno Stato democratico, dove, insieme alla Regione Calabria ed alle Organizzazioni Sindacali, si decida per una stabilizzazione definitiva.Nell'attesa, salutiamo e ringraziamo cordialmenteL.P.U.-L.S.U.Saracena COSENZA