LSU & LPU

incontro sulla situazione lavorativa e previdenziale LSU/LPU con il Ministro del Lavoro GIOVANNINI.


 Ministero del Lavoro  e delle Politiche Sociali  Al  Ministro Prof . Enrico Giovannini                                                                              Al Sottosegretario Jole Santelli                                                                                   Oggetto: Richiesta di incontro - situazione lavorativa e previdenziale LSU/LPU . Ministro Giovannini, On. Sottosegretario,   La scrivente USB maggiormente rappresentativa di una larga componente di lavoro precario, costituito  da migliaia di lavoratori socialmente utili e di Pubblica utilità,  per brevità definiti lsu/lpu,  intende sottoporre alla vostra  attenzione una storia di precariato che ha dell'incredibile se analizzata oggettivamente nel contesto della legislazione del lavoro,  libera da filtri mistificatori del dileggio che finora ha accompagnato il sottoprecariato  dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità fin dalla loro istituzione  negli anni 1996/97.In questi giorni si stanno moltiplicando le  legittime  proteste e mobilitazioni dei lavoratori lsu/lpu  nel Lazio, in Calabria e in Campania,  per chiedere la sanatoria del rapporto di lavoro precario che oggi, in un contesto economico recessivo indebolisce ulteriormente le condizioni dei lavoratori precari.  Vogliamo parlare di sanatoria, con assunzioni di lavoro vero a tempo indeterminato, ben consapevoli che questo termine evoca  un rifiuto del legislatore a prescindere, ma quanto si è verificato negli ultimi 17 anni a danno dei lavoratori lsu/lpu, utilizzati dagli enti locali con il decreto 468/97,  che non prevedeva  l'instaurazione del rapporto di lavoro con gli enti cosiddetti utilizzatori, non è più rinviabile e non  può più essere eluso, come è stato fatto dai due  ministri precedenti.Ormai da quasi un ventennio migliaia di lavoratori lsu/lpu, censiti dal MEF come precari della pubblica Amministrazione, pur in assenza del contratto di lavoro e di versamenti contributivi validi al raggiungimento dei requisiti pensionistici, sono utilizzati  negli uffici e nei servizi pubblici, senza per questo destare un minimo di disapprovazione istituzionale per un fenomeno che avrebbe dovuto avere caratteristiche di straordinarietà legate all'emergenza occupazionale e al forte tasso di disoccupazione degli anni '90 e che  oggi è normalmente strutturato e anzi sta vedendo l'estensione del fenomeno  con l'inserimento di nuovi cassintegrati negli enti pubblici in regime lsu  o tirocini formativi.Inoltre la categoria, fortemente penalizzata dalle recenti disposizioni in materia pensionistica difficilmente potrà superare il  gap contributivo in quanto il bacino è costituito sostanzialmente da due  tipologie:  lavoratori assegnati  in progetti di pubblica utilità già in cassa integrazione e disoccupati di lunga durata, rappresentata all'80% dalla componente femminile, ultracinquantenne, non può vantare alcuna copertura previdenziale precedente all'utilizzo in lsu.Come è noto, a far data dall' 8 agosto 1995,  L. n. 335, la contribuzione figurativa per i beneficiari di assegno LSU,  non è utile ai fini della misura della pensione,  vale a dire  che decine di migliaia di lavoratori transitati nei progetti lsu necessitano di un intervento normativo specifico che può essere utilmente considerato nelle disposizioni di revisione della ultime riforme del Ministro Fornero di cui si discute in questi giorni. Per i motivi sinteticamente descritti, la scrivente USB chiede un incontro per discutere  una  proposta complessiva che può favorire la stabilizzazione e il riconoscimento,  ai fini della misura, dei contributi figurativi maturati in attività ASU.   In attesa di un positivo e sollecito riscontro, si inviano cordiali saluti.Roma, 21/05/2013                                                                                            USB P.I.                                                                                                               Callari Elisabetta