Creato da luca.bert70 il 27/08/2011

IL BLOG DI LUCA

il mio piccolo mondo

 

Malinconici istanti di vita...

Post n°30 pubblicato il 07 Marzo 2013 da luca.bert70

                       E scende la notte dentro questo cuore ormai malato di malinconia che agonizzante tace, ha vissuto la tenerezza, ha abbracciando la gioia dentro la speranza. Scende la notte sui tuoi ricordi, tra le mani non mi è rimasto niente di te, triste zza posa sul mio viso ombre vaganti, in questi occhi esisti ancora, sulle mie labbra le bellezze dei tuoi baci sento ancora schioccare, le tue carezze colmavano il mio vuoto, cupo l'interno di questo tempo che lento si trascina via, stesso che ieri scivolava via frettoloso, mancante del mio sogno non trovo un posto in questo giaciglio gelido, forse il mio averti era prematuro, esso desiderava essere solo il tuo bello, sorgente d'amore dentro questo tuo cuore arido. Anima mia domani e in tutto il tempo resomi attenderò quell'istante tuo, forse sarà vana... morire mai potrà dentro me eterna esisterà.

 
 
 

Una divinita'...... il gatto

Post n°29 pubblicato il 07 Marzo 2013 da luca.bert70

  La prima prova del rapporto uomo-gatto è rappresentata dai dipinti funerari egizi, 2600 a.c.
Tutte le testimonianze ci fanno intuire che il gatto se la passava veramente bene, la sua capacità di proteggere i granai era molto apprezzata ed in seguito venne considerato, grazie ai suoi magnifici occhi, come manifestazione terrena di importanti divinità, per questo fu consacrato prima alla dea Iside poi a Bast (la dea gatto) quindi venerato, coccolato, nutrito con cibi raffinati e ornato con pietre preziose. Chi osava ucciderlo rischiava molto, era prevista la pena di morte. E quando abbandonava la vita terrena veniva addirittura imbalsamato e sepolto come una persona! Intorno al 1850 fu scoperto un cimitero che ospitava oltre 3000 mummie feline. La venerazione degli egizi per il gatto fu sfruttata in guerra dai persiani che in battaglia usarono i felini come scudo, con la convinzione che i nemici non avrebbero osato far loro del male.

 
 
 

L'uomo morto, una montagna piena di leggenda!!!

Post n°28 pubblicato il 04 Marzo 2013 da luca.bert70

Tra la Pania della Croce e la Pania Secca c'è il profilo di un gigante addormentato. Tutti lo conoscono come "l'Uomo Morto" ed è facilmente riconoscibile sia dalla Versilia, sia dalla Garfagnana, sia dalla valle inferiore del Serchio.

Si racconta che, tanti e tanti anni fa, la Pania della Croce non era unita alla Pania Secca e tra le due vette si stendevano vasti prati dove i pastori conducevano ogni estate i loro greggi a pascolare.

In un anno molto lontano, un pastore ed una pastorella si incontrarono su quei prati con le loro pecore e trascorsero molti pomeriggi insieme a fare ghirlande di fiori, a guardare il mare lontano, a confidarsi i loro sogni. Tra i due giovani nacque l'amore, ma, sul finir dell'estate, il giovane pastore iniziò a trascorrere sempre più tempo da solo a guardare il mare. Pensava ai bastimenti che solcavano il mare da Pisa, Repubblica Marinara, centro di traffici commerciali e di ricchezza. La fanciulla iniziò a preoccuparsi per lui; gli rivolgeva molte domande e gli prestava ogni genere di attenzione, ma il giovane si manteneva misteriosamente silenzioso.

Un giorno, quando le prime nuvole di fine estate si presentarono minacciose all'orizzonte, annunciando ai pastori che era giunto il momento di scendere e tornare alle proprie case, il giovane pastore chiamò a sè la sua fedele amica e le confidò che desiderava abbandonare le montagne e andare a fare il marinaio per conoscere posti nuovi e gente nuova.

Così un giorno partì verso il mare. La giovane pastorella rimase sola sulle aspre montagne senza perdere la speranza, neppure per un momento, di vedere un giorno tornare il suo innamorato sui pascoli montani. Passarono i mesi. L'estate si ripresentò sui pascoli con i suoi fiori, i cieli blu e le vaporose nubi bianche alte come castelli incantati.
La pastorella trascorreva lunghe ore a guardare fissa il mare, pregando il Signore che facesse tornare il suo perduto amore. A nessuno rivolgeva la parola, si escludeva dalla compagnia degli altri e in niente riusciva a trovare conforto, se non nel guardare insistentemente il mare. Di lei si era accorto, nel frattempo, un giovane ragazzo che era salito sui pascoli della Pania per la prima volta quell'estate. Era rimasto affascinato dalla bellezza della giovane pastorella che la tristezza aveva reso ancor più attraente. Egli aveva cercato con ogni mezzo di parlare alla ragazza, ma ella fuggiva dalla sua presenza senza rivolgergli una sola parola.

Ma un giorno il nuovo pastore le confidò il sincero e profondo amore che aveva per lei e cercò di capire la ragione della sua tristezza, invitandola a confidargli le sue pene. La pastorella raccontò la storia del suo sfortunato amore e come non potesse ricambiare gli affettuosi gesti e le gentili parole del nuovo pastore che, per tutta dell'estate, aveva cercato con ogni mezzo di aiutarla a dimenticare il passato. Ogni suo sforzo si rivelava inutile; allora un giorno il giovane pastore capì che cosa doveva fare per liberare la pastorella dal tormento del passato.

Decise di salire sulla vetta della Pania della Croce e chiedere a Dio che gli venisse suggerito il modo per far dimenticare alla fanciulla il suo amore. Gli fu rivelato che l'unico sistema, sarebbe stato quello di impedire alla pastorella la vista del mare, ma per fare questo egli avrebbe dovuto sacrificarsi, stendendosi a terra e lasciare che il suo volto venisse trasformato in quello di un gigante di pietra che avrebbe unito le due Panie, nascondendo la vista del mare.
Il giovane pastore per amore della fanciulla accettò e, da quel giorno, il suo volto fu impresso tra le montagne e venne ricordato da tutti come "l'uomo morto".

 

 
 
 

A lucca nel 1845 l'ultimo scorrere in italia della terrificante lama... "La ghigliottina"

Post n°27 pubblicato il 04 Marzo 2013 da luca.bert70

Lucca, 29 Luglio 1845 In quel giorno, poco dopo le otto, la città era scossa dal suono ritmico dei tamburi dei soldati borbonici, che accompagnavano, dal carcere di San Giorgio verso il prato di porta San Donato, cinque condannati a morte. Tra la folla dei molti pervenuti, anche da Pisa e da Pescia, grande fu lo stupore e molti gli svenimenti ed i malori, al vedere i corpi dei cinque precipitare sotto il palco e le cinque teste in un paniere. Furono quelle le ultime esecuzioni capitali con uso della ghigliottina in Italia, che posero fine alla banda che aveva creato scompigli nella lucchesia, commettendo furti violenti ed in alcuni casi sacrileghi...per fortuna da allora quegli orribili e sinistri marchingegni non furono piu' usati...

 
 
 

Il linchetto.

Post n°26 pubblicato il 04 Marzo 2013 da luca.bert70

Questo termine, oggi poco usato, indica la zona geografica che raccoglie Lucca e provincia, inclusa la splendida area della Garfagnana. Questi racconti hanno un fascino particolare, in quanto legati strettamente alle usanze della zona, o a curiose caratteristiche del territorio circostante.Cominciamo dal curioso Linchetto. Questo folletto è un gran burlone che le fa di tutti i colori, specialmente ai vecchi e agli animali. Di notte il Linchetto entra nelle case e si diverte in vari modi. Nasconde gli oggetti nei posti più impensati, causando disperazione nei proprietari. Gli piace girare per le stalle, dove trae gran divertimento soprattutto dall'arricciare i crini del cavallo, facendone treccine. Si diverte anche a legare le zampe delle pecore con corde di paglia o fieno.

 

Ma non finisce qui. Infatti il Linchetto entra spesso e volentieri in camera da letto, magari toccando i piedi delle vecchie, oppure tira per terra le lenzuola per poi scoppiare in sonore risate. Altre volte invece si piazza sul petto del dormiente e non lo fa più respirare.

 

Insomma è veramente dispettoso, anche se non è pericoloso. Gli unici che si salvano sembrerebbero i bambini, con i quali invece è molto cordiale; li accarezza e li bacia, tanto che la mattina assumono un bel colore rosato e sono ancora più belli. Ma con tutti gli altri il Linchetto può essere veramente un problema.

 

In realtà la soluzione c'è. Infatti questo folletto ha una vera mania per la pulizia, e non tollera la sporcizia e le parolacce. Quindi si può provare a... ruttare o emettere flatulenze per vedere se se ne va! Se ancora insiste potete provare a tenere a portata di mano pane e cacio; se la notte il Linchetto inizia coi suoi dispetti prendete il pane e cacio, andate al bagno e mentre... espletate le vostre funzioni, mangiate intonando questa filastrocca:

 

"Alla faccia del Linchetto

mangio e caco 'sto cacetto"

 

oppure, in un'altra versione...

 

"Me ne mangio pane e cacio

e del Linchetto me ne incaco"

 

Certo se proprio non ve la sentite di usare questi modi poco signorili, oppure se nonostante rutti e peti proprio non se ne vuole andare, provate in quest'altro modo: prima di andare a dormire mettete una tazza di riso ai piedi del letto. Il Linchetto quando arriva tenterà di scoprire i piedi al dormiente, ma urterà la tazza spargendo per terra i chicchi di riso. Preciso com'è non sopporterà tutto quel disordine e si metterà subito a raccoglierli uno per uno, cosa che lo impegnerà tutta la notte; quando arriva l'alba, non sopportando il sole, sarà costretto ad andarsene.

 

 

 
 
 

Infinito..

Post n°25 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da luca.bert70

marLa ricchezza del mio cuore
è infinita come il mare,
così profondo il mio amore:
più te ne do, più ne ho,
perché entrambi sono infiniti.
(William Shakespeare)

 
 
 

"Lucida mansi" Lucca 1606

Post n°24 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da luca.bert70

luc
Lucida Mansi, figlia di nobili lucchesi, era una donna molto attraente e libertina. Era talmente innamorata di se stessa da non riuscire a trovare qualcuno che riuscisse a interessarla per più di una notte. Era crudele ed attratta dai piaceri della carne tanto da arrivare, forse, ad uccidere il marito per contornarsi liberamente di schiere di amanti. Come una mantide religiosa, che elimina il suo compagno dopo l'accoppiamento, così di Lucida si racconta che con un tranello lasciasse cadere i suoi amanti in botole irte di lame affilate.
Era avvenente e tutto di lei seduceva, nessun'uomo riusciva a resisterle. E come in una favola tutti gli specchi le sussurravano: "Sei tu la più bella del reame".
Ma una mattina, qualcosa cambiò. Sul candido e liscio viso da eterna fanciulla comparve una lievissima ruga: il tempo indifferente ai desideri dei mortali iniziava a scalfire la sua bellezza.
Lucida sembrò quasi impazzire, ogni specchio fu distrutto e, come se la casa vivesse il suo dolore, ogni colore sembrò scivolare via dalle mura. Nei giardini i fiori sfiorirono e gli alberi iniziarono ad avvizzire. Lucida pianse, pianse così tanto che un giorno richiamato dalla disperazione della donna il diavolo le apparve dietro le fattezze di un magnifico ragazzo che in cambio della sua anima le offrì trent'anni di giovinezza.
La sua brama di beltà era così grande che la donna non ebbe nessun dubbio: meglio un'anima dannata che un'esistenza senza gioventù. Così Lucida firmò il suo patto con il Diavolo.
Mentre tutti intorno a lei invecchiavano la sua bellezza perdurava così come la sua dissolutezza, in una vita sempre più all'insegna del piacere.
Ma trascorsi trent'anni, il Diavolo puntuale tornò a riscuotere il suo credito. La notte del 14 agosto 1623 ricomparve per prendersi ciò che gli spettava. Lucida tentò di ingannarlo ed in un'inutile corsa per le scale della Torre delle ore, nel tentativo di fermare la campana che stava per battere la mezzanotte, proprio sull'ultimo scalino incontro il suo carnefice. A mezzanotte in punto il Diavolo la trascinò via con se sulla sua carrozza infuocata. La carrozza attraversò tutta la città per poi andarsi ad inabissare in un piccolo lago.
Nel 1820 nella zona attorno allo specchio d'acqua fu realizzato, per volere di Borboni, l'Orto Botanico di Lucca. Si narra che nelle notti di luna piena sia possibile vedere riflesso sulle sue acque il viso di Lucida che si guarda allo specchio e sorride a se stessa. A volte poi, sembra sia possibile vedere la carrozza che condusse la donna all'inferno mentre tra grida disperate cerca di liberarsi dalle mani del suo padrone.

 
 
 

Stella...

Post n°23 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da luca.bert70

stella                                                               esiste una grande stella, tanto luminosa e bella,
a volte nascosta, a volte piena di luce.
per me è impossibile da raggiungere, troppo lontana e troppo bella.
Solo per pochi istanti brilla solo per me,
ah com'è difficile dire al cuore di accontentarsi,
ma ancor più difficile è vivere e non guardare e godere di quella stella che esisterà sempre e sempre nel mio cuore.

 
 
 

Questa la dedico a me.... se posso :) :) :) perche' mi descrive!!!!!

Post n°22 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da luca.bert70

faUn fiore in bocca
può servire...
non ci giurerei ma dove voli
farfallina
non vedi che son qui
come un fiore
come un prato
fossi in te
mi appoggerei per raccontarmi
per esempio
come vivi tu
potresti dirmi
sorellina
in cosa credi tu
cosa speri
cosa sogni
da grande che farai
se ti blocchi
contro il vento
o spingi più che puoi
che paura certe notti
ti senti sola mai
Così sola da
da non poterne più
Se hai bisogno d'affetto
se ne hai bisogno come me
se hai bisogno d'affetto
e di qualcosa che non c'è
... per te tra gioia
e dolore
che differenza c'è
vuoi dei figli
sì dei figli
o non ci pensi mai
e il sesso è un problema
oppure no
sembri libera e felice
o a volte piangi un po'
Si dice in giro
farfallina
che tu l'anima non l'hai
e come fai
piccolina
a dire si o no
Non pensare che sia pazzo
se sto a parlare con te
è che sono solo
sorellina
così troppo solo che
Ho bisogno d'affetto
per oggi tienimi con te
ho bisogno d'affetto
ho bisogno anche di te
ho bisogno di amore
e di qualcosa che non c'è

Ho bisogno d'affetto...
ho bisogno d'affetto...
ho bisogno d'amore...

 

 

 
 
 

Sogni di farfalla.....

Post n°19 pubblicato il 05 Settembre 2011 da luca.bert70

Sulle ali di una farfalla,
si posano i miei pensieri
che volano tra l'erba
di prati fioriti,
dipingendo il cielo
con la mia fantasia.
E respiro il sapore dei fiori,
colorati dal sole,
quando la rugiada
al mattino li veste
di ogni speranza.
Sulle ali di una farfalla,
a giocare con i bimbi di ieri
quando bastava poco,
per inseguire un sogno, cc

 
 
 

La' ove si posa ogni mio pensiero....

Post n°18 pubblicato il 04 Settembre 2011 da luca.bert70

Qui su questa sponda penso a te in quei tramonti ove il sole mai si perde, rimane  sospeso nella mia mente come l'attimo che mai cessa, quando di te sento lontano  il canto. penso a te e si ferma il mio respiro, come in un bacio che lascio che il vento trasporti sino a te al di la' del mare... L.B. xxx

 
 
 

Sei qui nei miei pensieri.....

Post n°17 pubblicato il 03 Settembre 2011 da luca.bert70

xxx

 
 
 

Mio pensiero.....

Post n°13 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

Lascia nel cuore la speranza, quel sorriso appena accennato di mille mutamenti. Di tanti cambiamenti. Lascia che le paure diventino la forza per sconfiggere l'agonia del non poter avere ciò che più ci renderebbe felici. Lascia che vi sia un mare in movimento tra le sponde dell'anima, senza timori, lascia che i venti delle nostre emozioni profonde e proibite danzino tra loro intrecciando i loro destini, lascia che le stelle del cielo ci sorridano mentre guardandole invochiamo il loro aiuto nell'avverare l'inavverabile desiderando ciò che ci completa. Non parlare, guardami, incamminati nei miei occhi troverai la strada per vedere nel profondo del mio cuore.

 
 
 

Sorriso....

Post n°12 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

                                Toglimi il pane, se vuoi,
                                toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso.                                                                    Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,lei
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 
 
 

L'amore..

Post n°11 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

xxx

 
 
 

Abbracciato a te..

Post n°9 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa di amarti solo io......
           .abbracci

 
 
 

Se tu....

Post n°8 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

donna                                                                             Se tu non parli                                                                          
riempirò il mio cuore del tuo silenzio                          
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.
Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.

 
 
 

L'isola...

Post n°7 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70


C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini:il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore.

Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto.

La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?"Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te te."

L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello,"Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".

Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te", "Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola".

Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.

All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me". Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.

L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato? "E' stato il Tempo" rispose il Sapere.

"Il Tempo?" si interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?".Il Sapere pieno di saggezza rispose:"Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".

ecard: come l'onda...

 
 
 

Di notte....

Post n°6 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70

fiammiferi                                                                       Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L' ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

 
 
 

Orme...

Post n°5 pubblicato il 29 Agosto 2011 da luca.bert70
Foto di luca.bert70

 

Una notte un uomo fece un sogno.

Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore.

In cielo balenavano scene della sua vita.

Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:

una apparteneva a lui e l'altra al Signore.

Quando gli fu balenata davanti agli occhi l'ultima scena,

si voltò a guardare le orme

e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte.

Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli

e più tristi della sua vita.

Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.

"Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti,

tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,

ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita

vi era una sola serie di orme.

Non capisco perché,

quando avevo più bisogno di te,

mi hai abbandonato."
Il Signore rispose:

"Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.

Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,

quando vedi solo una serie di orme,

quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio."

 

 
 
 

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