Creato da luca77dgl6 il 30/01/2008
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Per poter comprendere appieno il senso degli innumerevoli video che troverete ai lati di questo blog, eccovi qui una cartina topografica, o se preferite gattografica, subito sotto da questa parte troverete il genere risate, e il genere donna, dall'altra parte ci sarà il consiglio della settimana, sia musicale che cinematografico, e delle canzoni che per me rappresentano molto in questo periodo. In integrazione a questo box c'è il post del 12 settembre che da una visione ancora più ampia di tutta questa nuova vicenda grazie per la pazienza e buone risate, o almeno spero di riuscire a farvi ridere.
 

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Cose dolci

Post n°256 pubblicato il 04 Maggio 2012 da luca77dgl6

Salve volete che vi parli della nuova pubblicità di Bar Rafaeli nella quale si fa fotografare completamente nuda o, di una ricerca che secondo la quale si possono mangiare dolci a colazione e non farebbe anche dimagrire, come dite? non avevo dubbi parliamo della colazione.
Buone notizie per chi vuole mettersi a dieta ma è ghiotto di dolci: al mattino uno strappo alla regola è consentito e non pregiudica la perdita di peso, anzi, chi fa una colazione parecchio sostanziosa che comprenda proteine e carboidrati ma anche un dolcetto non solo dimagrisce (soffrendo di meno), mantiene addirittura più a lungo gli effetti della dieta.
Il "trucco" è concedersi i peccati di gola al mattino, quando il metabolismo è più attivo e c'è tutta la giornata davanti per potersi sbarazzare delle calorie di troppo: la colazione, come dicono sempre tutte le mamme, deve dare energia per affrontare il lavoro o la scuola ed è proprio al mattino che si dà una bella sferzata al metabolismo. "Inoltre – spiega la coordinatrice dello studio, Daniela Jakubowicz dell'unità di Diabetologia al Wolfson Medical Center dell'università di Tel Aviv –. il primo pasto della giornata è quello che regola meglio i livelli di grelina, l'ormone che aumenta il senso di fame: la grelina aumenta prima dei pasti, ed è soprattutto la colazione che ne sopprime la produzione per le ore successive".
In altri termini, mangiare di più a colazione significa avere mediamente meno appetito ai pasti seguenti; così la ricercatrice israeliana ha cercato di capire come la composizione della colazione influenzi una dieta dimagrante, coinvolgendo 193 adulti obesi e non diabetici sottoposti a una dieta dallo stesso numero di calorie complessive, 1.600 al giorno per gli uomini e 1.400 per le donne. La differenza era appunto nella colazione: in un caso si trattava di un piccolo pasto a basso contenuto di carboidrati che arrivava a 300 calorie, nell'altro la colazione conteneva proteine e carboidrati per un totale di 600 calorie ma soprattutto includeva un dolce, per esempio biscotti, una fetta di torta o del cioccolato.
A metà dello studio, che è durato complessivamente 32 settimane, entrambi i gruppi avevano perso in media 15 chili; al termine però c'erano non poche differenze. Chi faceva una colazione più contenuta aveva riguadagnato mediamente 10 chili, mentre chi si concedeva il dolce al mattino aveva continuato a perdere peso dimagrendo di altri 7 chili; morale, la colazione abbondante ha consentito una perdita di peso maggiore, di circa 18 chili in più. "Il problema più grande per chi deve dimagrire è mantenere il peso raggiunto anche a lungo termine, non solo dopo un primo periodo a stretto regime, una dieta che proibisca qualsiasi tipo di dolce e magari pure i carboidrati in qualsiasi forma è certamente efficace all'inizio, ma poi spesso induce veri e propri sintomi "da astinenza". 
Mangiare un dolce al mattino può invece tenere alla larga i pensieri golosi per tutta la giornata, oltre a essere un buon mezzo per garantire all'organismo l'energia di cui ha bisogno. alla prossima se vi va.

 
 
 

Un gesto d'affetto

Post n°255 pubblicato il 02 Maggio 2012 da luca77dgl6

Sento di dover dire una cosa importante, purtroppo in casa mia non si sa cosa sia un gesto gentile, non ci si considera, lo so mi direte che non è vero, che ognuno ha un diverso modo di esprimere i propri sentimenti, ma no signori miei non è così.
Prova ne è la discussione che ho avuto con la mia fidanzata la scorsa mattina, mentre preparava la colazione, avevo voglia di tenerezza così mi sono avvicinato e le ho chiesto: "mi dai un bacio?", lei senza guardarmi: "tieni, qui c'è la confezione", allora un po’ deluso ho cercato di farmi comprendere meglio: "ma non intendevo questo, vieni qui dammi un abbraccio", e lei continuando ad armeggiare con la moka: "potevi dirlo subito, eccoti i biscotti", a quel punto disperato mi sono lamentato: "ma cavolo ti sto chiedendo un gesto d'affetto", lei a quel punto finalmente si gira e mi guarda con stupore "che ti arrabbi a fare, ok ora ti affetto il salame non fare il broncio", a quel punto non ci ho visto più, si non riuscivo a sfilarmi la maglia del pigiama, "ma possibile che qualsiasi cosa dico tu pensi al cibo".
A quel punto lei di corsa prima di uscire dalla porta mi dice: "a proposito riusciamo a vederci per pranzo, così parliamo un po’?", ecco come volevasi dimostrare ancora cibo, lei poi si è giustificata dicendo che non è colpa sua se molte cose da mangiare hanno nomi dolci e affettuosi.
In realtà è la verita esistono i baci, gli abbracci, addirittura le coccole, tanto che l'altra sera doveva essere intorno mezzanotte, lei mi sveglia: "amore stai dormendo?" ed io: "no riflettevo sull'universo", lei senza fare una piega, stira bene "menomale non riesco a dormire ci facciamo le coccole", già pensavo ad una ricompensa divina per essere stato svegliato di sopra e anche di salto, "si amore tutto quello che vuoi", lei si alza e mentre fa per uscire dalla stanza da letto dice: "bene allora io vado a preparare in cucina", ho pensato che volesse realizzare qualche fantasia particolare, ma quando sono entrato in cucina purtroppo c'erano solo due tazze di latte con tanti biscottini, che dolce il mio amore. a domani se vi va.

 
 
 

Leggende in metropolitana 4° episodio

Post n°254 pubblicato il 30 Aprile 2012 da luca77dgl6

Salve una nuova settimana ci aspetta, devo dire che mi sento benissimo mentalmente e in ripresa fisicamente, ma bando alle ciance il tema della leggenda di oggi è il gatto, uno degli animali più presenti nelle nostre case, questo felino la cui storia è ammantata da tanto mistero.
Fin dai tempi antichi il gatto è stato presente nella storia, iniziando dagli antichi egizi per il quale era sacro e raffigurato come un Dio da venerare, la sfinge uno dei monumenti più affascinanti ha le sembianze di un felino, che poi facesse domande del tipo mara miao perché è morto pane e vino non ti mancavan, l'insalata era nell'orto e una lettiera avevi tu, oppure la più incomprensibile di tutte, sia faccia una domanda sia dia una risposta.
Poi nel tempo le leggende sul gatto si sono moltiplicate, tanto che si racconta che 44 gatti in fila per sei e con il resto di due si unirono compatti per chiedere vitto e alloggio ai bambini, chi invece ha parlato di un gatto che indossava degli stivali ed era l'unica eredità lasciata ad un ragazzo povero, che col suo aiuto riesce a sposare una principessa, a quel punto non c'è stato più freno alle leggende sui gatti, altri raccontavano di una gatta particolarmente precoce che per l'impazienza di essere madre li fece orbi, altri ancora si misero a narrare di un gatto cuoco in francia, che aveva dato il suo nome ad un piatto con mozzarella, prosciutto e patate con l'aggiunta di pane grattugiato, il gateau appunto.
Potrei andare avanti all'infinito poiché di leggende ce ne sono a iosa, purtroppo sulla cartina geografica iosa non l'ho trovata, e li si dice che ci sia stato un gatto agricoltore, con tanto di pollice verde e parecchia allegria, che un giorno nel suo campo fece un nuovo tipo di innesto con la scusa di curarsi malattie, l'erba gatta, mentre un altro è andato sul tetto che scotta procurandosi una macchia nera, per l'ustione, e una vecchia soffitta, il mito del gatto ha avuto tanto successo che gli si è intitolato un premio, il telegatto, per cui che sia leggenda, che sia verità, il gatto fa parte della nostra storia. A domani se vi va miao a tutti.

 
 
 

Leggende in metropolitana 3° episodio

Post n°253 pubblicato il 26 Aprile 2012 da luca77dgl6

Buongiorno a tutti prosegue la mia raccolta di leggende che si sono succedute negli anni, ma prima permettemi di fare tante condoglianze a chi non ha senso dell'umorismo e un pizzico di autoironia, dev'essere difficile affrontare la vita così, pensare di essere perfetti e non riuscire a scherzare neanche sulle cose banali, scusate ma a volte si incontra gente simile.
Oggi vi racconto una novella che è arrivata fino ai giorni nostri dagli antichi romani, pensate quanto è avanti parlava già di riciclaggio, questa è la storia di un certo Apollo, che aveva un figlio bravo a riutilizzare i materiali di scarto, con cui costruire oggetti per il proprio ludibrio.
Il nome del bambino ambientalista e prodigio era Apelle, che un giorno stupì tutti con le sue capacità, si perché dopo una cena con spaghetti, pollo e insalatina, di materiale da riciclo ne rimaneva poco, se non appunto la pelle del pollo.
Ebbene lui solo con quella pelle che era avanzata, costruì una palla di pollo ma talmente bella ed ecocompatibile che anche tutti i pesci del laghetto di fronte a dove abitava incuriositi vennero a galla, in primis il delfino perché sapete che è un animale molto incline alla curiosità, e poi di seguito tutti gli altri, le sardine non potevano crederci e si lasciarono scappare un commento: "ajo il ragazzino guarda cosa creato ti ha".
Si dice che forse il nome Apelle derivi proprio da quella prodezza, come un nome d'arte, pare che il padre orgoglioso delle prodezze del figlio andasse in giro a decanterne le lodi: "mi fijo co apelle de pollo dovete vedè che combina, io la scarto e basta, lui ce gioca", Apelle era talmente ambientalista che anche a scuola si distingueva a furia di rimetterci: "ma come- gli diceva la maestra- hai scritto ai mangiato senza l'acca", e Apelle fiero di sé rispondeva: "e te credo con lacca aumentiamo il buco dell'orzoro". a domani se vi va, e si ci fossero errori grammaticali non voluti, massacratemi non sono perfetto.

 
 
 

Leggende in metropolitana 2° episodio

Post n°252 pubblicato il 24 Aprile 2012 da luca77dgl6

Proseguiamo nel racconto di leggende, sapete che questo termine deriva dal latino e significa "cose degne di essere lette", da non confondere con l'agenda che va letta per gli appuntamenti.
La leggenda di oggi ci parla di voglie, non a caso il protagonista di questa storia è un uomo pieno di voglie, ma dappertutto, ne aveva una pure in testa, pensate il suo pittore preferito era il Bramante, e se avesse potuto si sarebbe chiamato Bramante Voglino, purtroppo la pratica per cambiare nome da Vincenzo Voglino non era stata mai accettata, faceva le vacanze in India perché li c'era il brahmaputra, non parliamo poi dei film che amava guardare, per lui non ci doveva essere troppa trama ma molta brama, in pratica i porno.
La sua leggenda inizia nell'attimo del suo primo giorno di lavoro, inutile dire che aveva il compito di "convogliare" i passeggeri in transito in aeroporto verso i propri aerei con la navetta, imprudentemente gli era stato detto "portali all'imbarco", a lui inesperto di questo slang, navetta più imbarco questa cosa era sembrata strana: "perché tanta gente viene qui se poi li devo portare al mare", e fu così che portò 135 passeggeri diretti a Berlino all'idroscalo.
Una volta arrivati a quella che lui credeva fosse la loro destinazione, le rimostranze, o per meglio dire le percosse degli inferociti passeggeri, gli fecero passare la voglia di lavorare a contatto con la gente, di conseguenza si cercò un nuovo impiego, a quel punto scatto in lui la voglia di lavorare vicino ad un macchinario, iniziò a valutare quale potesse dargli le soddisfazioni migliori:"barometro?" no disonesto, "sfigmomanometro?" no sfortunato, all'improvviso un'illuminazione, si era avvicinato troppo al muro e aveva acceso la luce con la schiena, pensò "kilometro?" si, è andò a pesarsi, e da quel giorno gli venne voglia di correre dapprima un kilometro e poi sempre di più, a domani se vi va.

 
 
 
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