q.b di Risate

Leggende in metropolitana 2° episodio


Proseguiamo nel racconto di leggende, sapete che questo termine deriva dal latino e significa "cose degne di essere lette", da non confondere con l'agenda che va letta per gli appuntamenti.La leggenda di oggi ci parla di voglie, non a caso il protagonista di questa storia è un uomo pieno di voglie, ma dappertutto, ne aveva una pure in testa, pensate il suo pittore preferito era il Bramante, e se avesse potuto si sarebbe chiamato Bramante Voglino, purtroppo la pratica per cambiare nome da Vincenzo Voglino non era stata mai accettata, faceva le vacanze in India perché li c'era il brahmaputra, non parliamo poi dei film che amava guardare, per lui non ci doveva essere troppa trama ma molta brama, in pratica i porno.La sua leggenda inizia nell'attimo del suo primo giorno di lavoro, inutile dire che aveva il compito di "convogliare" i passeggeri in transito in aeroporto verso i propri aerei con la navetta, imprudentemente gli era stato detto "portali all'imbarco", a lui inesperto di questo slang, navetta più imbarco questa cosa era sembrata strana: "perché tanta gente viene qui se poi li devo portare al mare", e fu così che portò 135 passeggeri diretti a Berlino all'idroscalo.Una volta arrivati a quella che lui credeva fosse la loro destinazione, le rimostranze, o per meglio dire le percosse degli inferociti passeggeri, gli fecero passare la voglia di lavorare a contatto con la gente, di conseguenza si cercò un nuovo impiego, a quel punto scatto in lui la voglia di lavorare vicino ad un macchinario, iniziò a valutare quale potesse dargli le soddisfazioni migliori:"barometro?" no disonesto, "sfigmomanometro?" no sfortunato, all'improvviso un'illuminazione, si era avvicinato troppo al muro e aveva acceso la luce con la schiena, pensò "kilometro?" si, è andò a pesarsi, e da quel giorno gli venne voglia di correre dapprima un kilometro e poi sempre di più, a domani se vi va.