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LA TRISTEZZA DELLO SCRITTORE


L’uomo che scrive è colui che non vuole dimenticare…che tristezza, l’uomo che scrive. Vuol far rimanere parole. Le parole che una volta dette sono fuggite, le parole che non rimangono se non un fugace secondo, nei nostri pensieri.Che triste essere scrittori, e non parlo di scrittori famosi, ma di tutti, di qualsiasi persona che sente il bisogno di farlo.Scrivere è da bastardi, masochismo fatto inchiostro. Il lento capire che infondo siamo mortali, siamo un uscita per l’inferno… o il paradiso, che importa. Siamo destinati a scrivere per essere ricordati, che triste. Quello che facciamo lo facciamo per quando non ci saremo più. E questo è triste.L’uomo che scrive è pericoloso a se stesso, perché è l’autolesionismo in carne ed ossa, Ma a chi le dico queste cose?Io non ci credo…Ma so già che una volta arrivato alla fine del Mondo vedrò un ombra, o una luce, che importa, e mi dirà:- Scrittore?- No assolutamente- Ma se hai scritto per tutta la vita!!!- Non era scrivere, quello.- E come lo chiami allora?- Perdere tempo…- Ma sono state parole bellissime- Ma non pensate, solo scritte- Chi mai scrive ciò che non pensa?- Colui che vuol essere, ma non è- E pensavi di venir qui ed ingannarci a tutti?- Come ogni scrittore mi sono illuso, ma anche voi siete illusione, non vi hanno forse inventato gli scrittori?- Come osi?- Non oso…so. E non crediate che la cosa mi faccia gioire, perché so che ora che aprirò gli occhi, tutto sarà buio- E tu non aprirli- No mi dispiace, li ho tenuti chiusi per troppo tempo, è arrivato il momento di prendere coraggio delle proprie azioni- Ma ne sei certo?- Come non mai…ed ora Apro….