Luca Placidi

Un promemoria di Mario Staderini per i candidati della Lista Bonino-Pannella


Un promemoria di Mario Staderini per i candidati della Lista Bonino-Pannella1) Ci battiamo da anni contro regolamenti elettorali che sonoa. burocratici a livello demenziale;b. anti-storici;c. discriminatori.Abbiamo sollevato praticamente ad ogni contesa elettorale una raffica di obiezioni fondate su tutti e tre questi rilievi, facendo rilevare ad ogni occasione:- che non ha senso ricominciare ad ogni tornata elettorale con questo trambusto: servirebbero leggi certe, uguali per tutti, e durature. Negli ultimi 3 anni le elezioni tenutesi in Italia sono state caratterizzate dalla modifica delle leggi elettorali a campagna elettorale già avviata. È successo alle politiche del 2006 (legge nº 270 del 21 dicembre 2005 , voto il 9 e 10 aprile 2006), alle europee del 2009 (legge 20 febbraio 2009, n. 10, voto il 6 e 7 giugno 2009), sta accadendo di nuovo alle regionali 2010. Tutto ciò mentre il Consiglio d’Europa, con una dichiarazione approvata nella sessione del 13 maggio 2004 dal Comitato dei Ministri degli esteri – ivi compreso il rappresentante del Governo italiano - ha ritenuto essenziale, per considerare le elezioni corrette e democratiche, il rispetto della s! eguente regola: "gli elementi fondamentali del diritto elettorale non devono poter essere modificate nell'anno che precede le elezioni";- che ci si puo' tranquillamente ispirare per la selezione delle liste alla prassi dei nostri principali partners europei (tanto più che il voto alle amministrative per i cittadini UE dovrebbe presto trasformarsi in realtà). Nel 2005, a seguito dell’esclusione per irregolarità nella raccolte delle firme della lista “Alternativa sociale” di Alessandra Mussolini, il settimanale ingleseThe Economist con un articolo intitolato “Le elezioni regionali italiane” scrisse: «La campagna ha mostrato non solo un’allarmante indifferenza nei confronti della legge da parte di entrambi gli schieramenti, ma anche un sistema giudiziario che quasi provoca sdegno - viziato da una legislazione inapplicabile, disonestà legulèica e una indistinta separazione tra il giudiziario e l’esecutivo» (31 marzo 2005)- che nell'era di Internet, l'immagine di uno Stato che affida la legittimità della selezione della sua classe politica a carte, penne e faldoni fa ridere, quando non imbarazza;- che, come se non bastasse, questa regolamentazione finisce inevitabilmente per avvantaggiare le formazioni politiche più grandi e strutturate, che dispongono di miglaiai di consiglieri comunali e provinciali, autorizzati a autenticare le firme, se non di produrre migliaia di firme a comando o - spesso - di tenerle in deposito per ogni evenienza. Penalizzando, al contrario, formazioni più "povere" ancorché rappresentative, che devono ad ogni occasione e con gravi oneri finanziari imbarcarsi non solo nell'inseguimento virtuale dei firmatari, ma soprattutto degli autenticatori. In Svizzera, ma la stessa cosa accade anche negli USA, le firme si raccolgono su fogli di qualsiasi formato, stampati sui giornali, disponibili su internet, senza vidimazioni, senza autenticatori. Chi deposita le firme si assum! e la responsabilità penale di dichiarare il vero rispetto all’identità e la volontà dei firmatari.2. Nelle ultime settimane, non abbiamo fatto altro che denunciare discriminazioni inaccettabili, e chiedere modifiche di queste ordalie burocratiche. Nessuno ci ha ascoltato: al punto che Emma Bonino ha deciso di farsi carico anche fisicamente di una battaglia di principio dura e solitaria. Non ci pare di aver raccolto grande sostegno nel mondo dei partiti né in quello istituzionale. E meno di tutto, quello dei nostri "competitors" elettorali nella campagna per la Regione Lazio. Risultato della vicenda: le Liste Bonino Pannella sono state nonostante tutto ESCLUSE, a causa di queste leggi, in almeno 9 Regioni.3. A questo punto, un gruppo di allegroni del PDL viene meno ad un adempimento formale non banale nella presentazione delle Liste in Lazio: ovvero il rispetto di un termine perentorio per la sottomissione delle liste stesse. In pratica, nessuna lista risulta presentata per la Provincia di Roma.Non vogliamo entrare nelle circostanze che hanno portato i responsabili del PDL a disattendere questo obbligo formale. Puo' darsi che il responsabile sia stato sorpreso da un improvviso languore di stomaco che lo ha portato a recarsi al bar al momento sbagliato; ovvero che abbia abbandonato temporaneamente i luoghi - come altri sostengono - per riempire o alterare al riparo da sguardi indiscreti delle liste che non erano ancora finalizzate, a pochi minuti dalla presentazione. Non entriamo in questa diatriba se non per sottolineare che la seconda ipotesi configurerebbe una chiara ipotesi di reato. Rimaniamo ai fatti.4. Fra questi, c'é il fatto politico. Rappresentato dall'esclusione ex lege della lista "non pervenuta"; e da una cagnara giuridica e istituzionale sollevata da alti esponenti del PDL e della coalizione che sostiene la Polverini - non tutti per fortuna. Una cagnara che ci chiama persino in causa come Radicali, rei a questo punto di non difendere una democrazia gravemente diminuita dai gravami della burocrazia.No, cara Polverini: é troppo comodo salire sull'autobus della lotta per questi principi solo per percorrere i 100m che ti interessano. Noi questo viaggio lo abbiamo intrapreso da anni, e continueremo a viaggiare da soli se necessario.Ma non chiedeteci solidarietà per sanare delle violazioni pacchiane di leggi e regolamenti che nessuno - a parte noi - ha combattuto finora.