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Post n°14 pubblicato il 29 Novembre 2007 da oldcentury
 

 



Pubblico quasi per intero una lettera che
ho ricevuto stamattina, mi sembra un'ottima analisi di una delle
questioni che ci vede protagonisti in questo periodo storico.
Premetto che non sono d'accordo su alcune cose, ma lascio a voi i commenti.

Caro Luca...
Ci sono limiti a cui non si pensa mai di arrivare, ma poi inesorabilmente
ci si arriva. Ci sono barriere e tabù che durano millenni e in un batter d’occhio
crollano, ci sono anche cose a cui si pensa di essere abituati ma poi ancora
inesorabilmente si riesce a toccare il fondo. L’ultima moda è quella di creare
personaggi. Non bastano gli uomini e le donne da vetrina, quelli che la stragrande
maggioranza delle persone pensa: bello si, ma se apre bocca… è un altro discorso.
Questi proprio non bastavano. Personaggi non cattivi, modelli da quattro soldi,
veloci a passare. Molti di questi sbarcano il lunario, altri ci provano, altri
ancora si divertono e basta, è un business, la domanda c’è, non c’è nulla di
male. Ma quando si arriva ad esasperare questo concetto che cosa succede? Quando
tutta la società è piena di personaggi e meno personaggi mitizzati e non si
cerca altrove. Bisogna superare il limite per vendere di più, allora si cerca
tra chi ha fatto qualcosa di eclatante. Prendiamo il fenomeno Amanda Knox,
innocente fino a giudizio, ma sospettata di aver commesso un crimine orribile. Riceve
centinaia di lettere al giorno, e a molte di queste risponde pure, dice di
essere innocente, dice di essere trattata bene, racconta di se, parla del suo
futuro, magari troverà anche delle proposte di matrimonio. Forse c’è chi pensa
di farle da agente quando avrà chiuso i suoi conti con la giustizia. Ma a cosa
porta tutto questo? La risposta non la so, ma so che il figlio sedicenne di un
mio amico, qualche giorno fa mi ha detto: certo che se non è stata lei ad
uccidere Meredith, si farà un bel po’ di soldi quando verrà all’aria la verità,
e sicuramente non sarebbe stato male essere nei paraggi, guarda Lumumba, si è
fatto qualche giorno di carcere ma adesso sono sicuro che uscirà con un disco
da top ten. L’ho guardato un po’ sbalordito, lui reggeva lo sguardo e sentivo
che avrebbe voluto una risposta alla sua provocazione. Ho pensato qualche
secondo, avrei voluto fargli la morale, avrei voluto dirgli che ci sono cose
che ti segnano la vita, ma mentre le parole prendevano forma in me lui continua
interrompendo i miei pensieri. Guarda quel Rom che ha ucciso quei 4 ragazzi, è
già fuori, e fa anche il modello per una linea sua di jeans e occhiali. Sono
rimasto alcuni secondi a pensare, è stata una delle poche volte nella mia vita
in cui sono rimasto senza parole. Non avevo parole per diversi motivi:

 
  1. il
    modello proposto è questo, non fa una grinza, ha ragione il ragazzo, non c’è
    più un criterio per giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato, i ragazzi
    non hanno questo criterio e quindi quello che emerge è questa sconvolgente
    realtà.
  2. la
    lucidità con cui mi ha detto queste cose fa emergere un giudizio chiaro
    sull’accaduto. E’ successo un fatto, qualcuno ha guadagnato da questa
    cosa, quindi è cosa buona e giusta ripetere.
  3. ma è
    possibile che quando avevo 16 anni io c’era chi voleva fare il dottore,
    chi l’avvocato, chi il poliziotto e chi più ne ha più ne metta, mentre
    adesso sembra che tutti vogliano fare le veline o i tornisti?
 

 

 
 
 

Proprio quest’ultima considerazione mi ha fatto trovare un
argomento adeguato per rispondere alla provocazione. Gli ho fatto una domanda:
ma tu che lavoro vuoi fare da grande? E lui, cadendo nella mia trappola, ha
risposto: l’avvocato come papà, ma se guardo a come si fanno i soldi quelli
dello spettacolo vorrei fare qualcos’altro. E i compromessi? Ho domandato io. E
lui: cosa sono i compromessi? I compromessi sono quelle cose che piano piano ma
inesorabilmente tolgono all’uomo la propria dignità a discapito di qualcosa di
effimero. Tra i sorrisetti del padre lui mi guarda come un marziano e mi fa:  non sarò io il primo sulla faccia della terra,
e poi sono furbo abbastanza per sapere qual è il momento di tirarsi indietro.
Io: ecco vedi, se sei arrivato al punto di tirarti indietro
vuol dire che non sei arrivato fino in fondo e fin dove volevi arrivare, quindi
i compromessi o si, o no.
Lui mi guarda, non risponde, alza le sopracciglia, prende il
telefono e dicendo “scusa devo fare una telefonata” si gira di spalle e si
allontana. Era quello che stavo aspettando!

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Commenti al Post:
fondentepassione
fondentepassione il 30/11/07 alle 09:00 via WEB
…ricordo la mia fanciullezza, oddio, nn è tanto tempo fa, ma è passato del tempo…a scuola si andava rigorosamente con il grembiule e c’era ancora la maestra che ti dava le bacchettate o per punizione ti metteva quei 10/15 minuti dietro la lavagna…e nn ricordo che i miei genitori abbiano mai fatto lamentele alla direttrice, incolpandola di violenza o quant’altro…oggi…iniziamo dai genitori, succubi dei loro figli, senza rigore ne indicazioni da dargli, pronti a difenderli a spada tratta semmai hanno un rimprovero…allora…allora di cosa parliamo, se i primi sono loro che li aiutano in sogni di gloria e luccichii evanescenti, se i primi sono loro che hanno dimenticato le regole base di una sana educazione, dove il rispetto dovrebbe essere portante e nn un utopia o cose di altri tempi…e crescono con modi, miti, ideali che da nessuno vengono messi in discussione...oramai e con dispiacere, viviamo in un mondo dove i valori sono per i cretini, il pudore per gli imbecilli, l’educazione per i mentecatti ed il voler vivere normalmente per i vigliacchi…nn esistono più regole, l’anarchia comportamentale vige sovrana, gli ideali sono quelli a basso costo e la dignità si vende al miglior offerente…
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/12/07 alle 16:11 via WEB
proprio così luca.... ed io che mi appresto a diventare padre per la seconda volta cosa dirò ai miei figli? ma sarò contento di avere un amico come te che mi aiuterà nel gravoso impegno....
 
 
oldcentury
oldcentury il 07/12/07 alle 16:24 via WEB
Sei già un grande padre, non solo io ma tutti gli amici saremo sempre con te.
 
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