MilleDonne

VIETATO SOGNARE


l viso, le punte dei seni e le ginocchia erano le sole parti che affioravano tra le zolle di schiuma leggera….l’acqua era calda e amplificava il battito del suo cuore….non era cambiato negli anni, ma era l’unica cosa che era rimasta uguale, tutto il resto era mutato. Con una mano si accarezzò il ventre scivolando verso l’inguine…che peccato che nessuno godesse di quella pelle morbida e levigata come fosse ancora ventenne… Accarezzò le cosce, i polpacci….seta… Tornò sull’addome e risalì verso i seni, ne sfiorò il capezzolo che subito si inturgidì… Era stanca, non aveva voglia nemmeno di coccolarsi; era depressa: a che serviva avere una pelle come quella quando nessuno vi posava le mani per prenderne e dare piacere? Ma non era nemmeno quella la cosa che più le mancava. Aveva voglia di essere amata, apprezzata, guardata con amore, circondata di affetto. Aveva voglia di condivisione di ore, di giorni, di spazi, di cose, di progetti. Aveva voglia di sentirsi importante per un uomo che meritasse la sua stima e il suo amore, che godesse della sua fiducia, che sapesse comprendere le sue parole e i suoi silenzi…e lei avrebbe fatto altrettanto… La mano scivolò nell’incavo delle gambe tra le pieghe ricoperte con peluria soffice e rada…era ancor più liscia del resto del corpo, ma quel gesto le fece salire una lacrima sul ciglio che ci rimase solo un istante prima di rotolare verso la tempia. Fu un attimo. Si raddrizzò e prese la spugna, era l’ora di andare, doveva sbrigarsi o avrebbe fatto tardi.