nell'orto con luca

il volto della pazienza


  "Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi..." (Gc 5,7-8).Questa frase, tratta dalla Lettera di S. Giacomo, individua nel contadino l'icona della pazienza. Per fare il contadino o semplicemente per coltivare un orto, come capita a noi nel nostro piccolo, ci vuole, infatti, molta pazienza. Curando il nostro modesto orto ci accorgiamo, giorno dopo giorno, che è necessario saper individuare il momento favorevole ad ogni operazione: sarchiare, dissodare, preparare il terreno, innaffiare... Saper conoscere la terra nella sua struttura, i terreni non sono tutti uguali; il terreno sabbioso è diverso dal terreno argilloso o sassoso. Ogni tipo di suolo richiede particolari attenzioni, come ogni piantina ha bisogno di essere protetta e curata nella sua diversità.Al pari di quella del contadino si configura la pazienza della sentinella. Quest'ultima non si lascia vincere o irritare dalle innumerevoli domande e dalle persone che vanno e vengono, rimandandole indietro in malo modo. Sa pazientare anche se tutto sembra essere contro o costa fatica. I genitori, quali "sentinelle dell'aurora", hanno bisogno di comprendere che ogni grande opera richiede tempo e che l'amore sa fare del tempo un alleato. E' certo che, in alcuni momenti, quando la delusione è troppo forte e bussa alla porta con insistenza e ogni sforzo precedente sembra vano, la rottura e la fuga sembrano le sole strade percorribili. In special modo nel tempo dell'adolescenza, quando i silenzi diventano sempre più frequenti, le convinzioni e le posizioni diventano nette e sembrano non lasciare più spazio al dialogo e al confronto. All'improvviso tutto sembra cambiato, il dialogo che per tanto tempo aveva funzionato sembra essersi inarrestabilmente bloccato. C'è il rischio di sentirsi inutili. Il cammino diventa irto e troppo ripido per potere essere percorso. Paradossalmente, proprio nelle crisi, è indispensabile non cadere nella rassegnazione scoraggiata di chi non ha speranza, bensì riattivare la pazienza di cui parlano le S. Scritture: quella evangelica del Buon Pastore che si prende cura delle pecorelle e porta sulle spalle quella più debole o l'azione educativa di Dio, che continuamente manifesta fiducia nei confronti del suo popolo, a dispetto di tutti i tradimenti e dei continui voltafaccia.Occorre tanta comprensione e vicinanza verso i figli nel momento della crescita, nell'aiutarli a superare la delusione di un fallimento, nell'affiancarli perché possano con coraggio affrontare le situazioni più o meno difficili. Essere pronti alla lode quando i figli superano se stessi e ottengono un'importante vittoria, o essere pronti al perdono quando ritornano a casa dopo aver subito una sconfitta, è il segno distintivo di genitori che sono pronti ad essere " casa per l'altro".A volte è necessario anche il rimprovero, quello giusto, quello che, però, non tende a distruggere la persona amata, ma, al contrario, proprio perché fatto col cuore, puntualizza la situazione e aiuta il giovane a trovare la sua strada e vocazione.L'ascolto diventa parte integrante di questo percorso. Bisogna trovare tempo per partecipare alla vita dell'altro, mettere a disposizione il proprio tempo e la propria pazienza per poter sostare e fermarsi a capire. E' necessario individuare il senso profondo delle parole, entrare nei  pensieri dei nostri ragazzi, cercare di comprendere fino in fondo le loro ragioni. Troppo spesso, invece, la comunicazione risulta veloce e superficiale, evidenziando la poca capacità di ascolto e la scarsa disponibilità al dialogo. Per ascoltare bisogna lasciar parlare, favorire le parole di chi fa fatica ad esprimersi, non solo perché il giovane, a volte, dispone di un linguaggio povero e impreciso, ma soprattutto perché spesso tenta di dire, di dirsi, senza aver molto chiaro quello che sente.Stare in ascolto, quindi, significa condividere, accogliere l'altro e quello che c'è dentro di lui. Questa disponibilità non si improvvisa ma si impara con il tempo. Entusiasmo e passione diventano ingredienti fondamentali per non morire o mollare il progetto, facendo memoria del percorso costruito.Chi ama non è indifferente, ma disponibile ad aprirsi all'altro, non ha paura di rischiare e di impegnarsi per timore di perdersi. Nel contesto attuale, dove si fa del tutto per ammazzare il tempo o riempirlo al massimo, il genitore sa attendere e sa far della pazienza uno stimolo per arrivare "alto" come recita il cantico di S. Damiano: "Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l'altra alto arriverai". L'amore sa alimentare la speranza nella pazienza, rifiuta di lasciarsi richiudere nella sua privatezza e sa guardare lontano.