silesia

Perdersi per ritrovarsi


 A volte capita che,senza accorgecene, perdiamo il nostro orientamento.E allora sbandiamo,non sappiamo dove siamo, dove stiamo andando,siamoperduti in un labirinto senza via d' uscita.Quando siamo disorientati? Quasisempre dopo un amore finito, dopo un abbandono, quando scompare unapersona cara, quando il lavoro ci lascia a piedi, quando i figli prendono la lorostrada. Altre volte questa sensazione di disorientamento ci sorprendecome un fulmine a ciel sereno: ci sentiamo improvvisamente stranierialla routine, nelle abitudini. Prorompe senza alcun motivo la domanda :-Era proprio questa la vita che volevo ?E perchè tutto mi pare lontano einutile ?- Guardiamo come estranei gli amici , la moglie, il marito, i compa-gni di lavoro. Per la verità lottiamo con tutte le nostre forze contro ildisorientamento, anche se sappiamo che quella domanda è stata sempre lìin agguato. E nonostante tutti i nostri sforzi di rimuoverla , nonostanteuna "vita riuscita", nonostante abbiamo lottato per mettere ordine, perconquistare un nostro posto ben definito in società, sappiamo che c' è qual-cosa di "innafferrabile" che ci spinge a perderci,a mettere in discussionetutto, proprio tutto.
 E allora scattano due sentimenti che prendono il sopravvento: sono il vuotoe la disperazione.Contro di loro lottiamo con tutte le nostre forze. E quicommettiamo l' errore che peggiora la situazione. Dobbiamo imparare a nonlottare contro le cosiddette "emozioni negative" e...incominciamo a crollare.Crollare vuol dire lasciare vivere la voce interiore che mi dice:-Non ci posso farnulla, non ho soluzioni, eppure sto lì con me stessa.-Vuol dire che non cercarei motivi del mio disagio,non cercare di capire,non spiegare.Significa arrendersie basta.E qui sta il senso del disorientamento: "qualcosa "dentro di noi vuolespazzare via,vuole allontanarci dalle nostre certezze, dai soliti ragionamenti,dalla nostra storia.E così la disperazione porta al Vuoto, a quel luogo senzatempo, dove riposa l' energia più profonda del cervello, dove regna il" Signore del senza tempo". 
 Io penso che dentro ognuno di noi c' è un energia pura,incontaminata,libera che è pronta a venire alla luce :occorre farle semplicemente posto.Per questo dobbiamo imparare a crollare, perchè quando svanisce il nostromisero " Io", quando smettiamo di lottare,quando smettiamo di pensarea noi stessi, ai nostri drammi, questa energia è pronta ad affiorare.Anche se non lo sappiamo, dentro la disperazione è contenuta,nellaprofondità del nostro essere, la gioia della vita,perchè l' Unica Felicitàche esiste è quella di essere vivi. Come disse il premio Nobel per laPace,Elie Wiesel :-"Non è possibile negare la disperazione , è troppo forte.Ma nonostante la disperazione,all' interno stesso della disperazione, c'èun luogo, una sorta di spazio in cui la gioia è possibile e necessaria....E' una gioia purissima,nobilissima".Chi cambia , è perchè a un certo punto ha lasciato fare,ha smessodi guardare solo se stesso e la sua vicenda e la gioia è andata a trovarlo.Chi riesce a fare questo anche per un istante, impara presto chei nostri disagi dipendono quasi sempre dal fatto che guardiamo in unasola direzione e non ci accorgiamo che la vita sta scorrendo in ogni fibradel nostro essere.