silesia

La gentilezza......


Morta e sepolta.Relegata ad un ricordo di archeologia comportamentale.Uccisa forse dalla legittimazione dell' insulto in tv, a scuola, in famiglia, dalla ferocia del ritmo frenetico metropolitano dove il sopruso è legge di sopravvivenza ;soffocata sicuramente dalla violenza incontrollata ed esibita , che quasi non ci fa più orrore. A ben guardare il panorama sociale, sembra proprio che la gentilezza umana sia estinta. Quella intesa, al di là del gesto formale, come apertura,attenzione ,rispetto per l' altro. Un barlume ne resta ancora sui vocabolari di lingua italiana moderna.Qualche sinonimo ne chiarisce lo spessore:”Dolcezza,benevolenza, sensibilità,educazione”.La sua declinazione di significato appare infinita. Non è un caso se alcune fra le più memorabili battaglie umane che la storia ricordi, nel concetto di gentilezza hanno trovato il loro rivoluzionario fondamento: grandi saggi della terra come Gandhi e il Dalai Lama ,vi hanno rintracciato teorizzazione e pratica del pacifismo e del rispetto
di tutti gli umani; ancor prima di loro, la Bibbia ne sanciva il collegamento con il supremo discernimento, la saggezza. Eppure, al di là dei più alti concetti filosofici, qualcuno può giurare che la gentilezza sia una pianta che cresce spontanea anche nel banale quotidiano di ognuno: condividendo una degenza in ospedale, nei contesti di calamità naturali, quando il caso ci toglie persone care o anche solo quando una difficoltà, ci coglie per strada.Perchè la gentilezza vera, quella è presente nella nostra natura profonda.Perciò il neonato naturalmente la attende da tutti. Presi nello sconforto del nostro accidente possiamo perdere di vista che intorno a noi germogliano mille piccoli atti di autentica gentilezza. E il loro valore sconfinato meriterebbe di essere sempre premiato con un sentimento che ne è diretta emanazione : la gratitudine. 
Un esempio che ho letto su un giornale : un anziana donna francese prima di spegnersi ,ha lasciato in eredità i suoi beni a 200 persone che si erano dimostrate gentili nella sua vita solitaria: farmacisti,cassieri di supermercato,negozianti, autisti di autobus, infermieri, di cui si era annotata i nomi per anni.L' intenzione ,ha spiegato l' avvocato della generosa signora, è stata quella di portare allegria al maggior numero di persone possibili,probabilmente la stessa che lei aveva tratto dai gesti generosi che aveva ricevuto.Un curioso fatto di cronaca,che ci racconta non solo come la benevolenza riesca a sopravvivere malgrado tutto, ma come possa rivelarsi un flusso di energia benefica a lungo termine. Se esercitata in modo costante,potrebbe generare effetti forse per noi inimmaginabili, anche a livello planetario.Essere gentili ,insomma,conviene due volte :a chi dà e a chi riceve.Ne era convinto lo stesso Gandhi quando affermava che “ la fragranza rimane sempre nella mano di chi porge la rosa”.Quindi io desidero ringraziarvi per la gentilezza e il calore che tutti voi lasciate ,passando dal mio blog nonostante io non sia presente constantemente per varie vicissitudini e impegni.....Un sorriso radioso e un...