Mò basta!!!

zuppa di cozze di mammà!!


Pubblico ahimè senza foto uno dei piatti tipici del giovedì santo...Anticamente, la settimana santa era il momento più alto dell'anno, quello in cui avviene la battaglia tra laVita e la Morte, e mille cose erano proibite...probabilmente è così ancor oggi, ma sia perchè siamo meno superstiziosi, sia perchè siamo un pò più lontani da una certa spiritualità, abbiamo dimentoicato gran parte di queste attenzioni nel nostro quotidiano, tra cui il cibo che si può mangiare e quello che si dovrebbe evitare.Personalmente, anche quest'anno ho evitato la carne di venerdi in quaresima, ma -ripeto- la settimana santa ha un menù "a parte", sicchè si comincia con il giovedì, IN CENA DOMINI, quando nelle case napoletane aleggia uno strane odore di polpo...La bestiola, pezzatura minima 1 chilo e mezzo, viene lessato per 20 minuti e poi lasciato a raffreddare nel suo tegame( cosa che ha dato vita ad un proverbio di cui vi dirò poi..); intanto si lessano le cozze e in altro tegamino i maruzzielli  e qui la cosa si fa difficile, la foto mi avrebbe aiutato, se non altro, a evitare l'imbarazzo di una traduzione improponibile...diremo che essi sono dei piccoli molluschi, di forma spiraloidea il cui frutto può essere mangiato solo grazie all'ausilio di uno stuzzicadenti...i suoi parenti più grandi in Sardegna li chiamano bocconi, se non ricordo male...A parte si allunga il concentrato di salsa di peperone con l'olio extravergine e questo liquido rossastro e piccante va a condire le frise (o freselle) precedentemente imbevute del liquido di cottura delle cozze: poi si pone tutto il pescato sulle frise, una preghiera di ringraziamento, un buon bicchiere di vino a tavola, e l'augurio che possiate passare questi giorni santi con i vostri cari SENZA litigare....besos siempre!!!