Al di là degli stagni, delle valli e dei monti,al di là dei boschi, delle nuvole e dei mari,al di là del sole, al di là dell'aria,al di là dei confini delle stellate sfere,Tu, mio spirito, ti muovi con agilitàe, come buon nuotatore che gode tra le onde,allegro solchi la profonda immensitàcon indocile e maschia…

A notte fondadal mare in tempestaonde spettralisi frangono perpetuesu rive sconosciute.*Koenig4*

è come essere trascinati giùin fondo ad un vortice oscuroè come precipitarein un vuoto senza finemanca il respiroe ti senti soffocareannaspi nell'immenso oblioche ti avvolge come un manto nerocerchi una via di uscitae ti difendi con le unghie e i dentile ferite sono profondesanguinantisenti il cuore pulsaremartellante nel pettopaura e tormento si mescolanoè in atto…

Ho udito un sussurro nella notte tenebrosa.E' giunto alle mie orecchieun alito di solitudinecosi' simile al mio!Ho cercato l'animada cui e' scaturitoma si e' disperso nel ventoe di quell'alito mi e' rimasto solo l'immensa solitudine*Valene*

I singhiozzi lunghi dei violini d'autunno mi feriscono il cuore con languore monotono. Ansimante e smorto, quando l'ora rintocca, io mi ricordo dei giorni antichi e piango; e me ne vado nel vento ostile che mi trascina di qua e di lá come la foglia morta. *Paul Verlaine*

Angoscia Non vengo questa sera per il tuo corpo, o bestia Che i peccati d'un popolo accogli, né a scavare Nei tuoi capelli impuri una triste tempesta Sotto il tedio incurabile che versa il mio baciare: Chiedo al tuo letto il sonno pesante, senza sogni, Librato sotto il velo segreto dei rimorsi, E che tu…

In qualche luogo i sogni diventeranno realtà.C'è un lago solitarioilluminato dalla luna per me e per tecome nessuno per noi soli.Lì la scura bianca vela spiegatain un vago vento non sentitoguiderà la nostra vita-sonnoladdove le acque si fondonoin un lido di neri alberi,dove i boschi sconosciuti vanno incontroal desiderio del lago di essere di piùe…

E il cuore trafitto, che il dolore ogni giorno alletta, muore benedicendo la sua freccia*Charles Baudelaire*

notte oscura intrisa di magiasi perde il mio sguardonella sua infinitàsospiro e lentamente respiroaleggia nell'arial'essenza antica di tenel vento il silenzioeco lontanoche riflette voci che danzanofuoco ardenteombre prendono vitafluttuano leggerenasce un brivido lungo la schienacome carezza invisibilepercorre l'animae nel battere e levare del cuoreti sfioro ancorariviverti...quale dolce agonia!draghina_77

      Voci nate da un'antica leggenda,quando si narrava senza coscienza...demoni, maghi, cavalieri, megere,tutte storie raccontate per ere...attorno ad un falò o ad una flebile luce, tutto questo ancora seduce.Quanta paura negli occhi,quanto spavento nel cuore,eppure eran sempre storie di terrore...spaventare era un modo per far la mente tremare...così i potenti per secoli poterono dominare...dominare la…