Euanghélion

PIENO SOSTEGNO A TUTTI I PRECARI DELLA PROVINCIA DI CHIETI


Lettera Nursing Up per situazione precari
 I precari delle Asl d'Abruzzo chiedono un incontro con il presidente Chiodi. Un documento è stato inviato dai responsabili provinciali e regionali del Nursing Up. Il Responsabile per la Provincia Chieti Nursing Up, Emanuele Lattanzio, e la Responsabile per la Regione Abruzzo Nursing Up, Patrizia Bianchi, hanno inviato la seguente nota al Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in ordine alla situazione dei precari della Regione Abruzzo: "Gentile Presidente Gianni Chiodi, gentile commissario Onorevole Luigi e membri del consiglio regionale, con la presente i sottoscritti si rallegrano del fatto che finalmente questa regione abbia ripreso il suo normale cammino istituzionale. Tanti e tali sono le problematiche vecchie e nuove che affliggono i cittadini di questa regione che ogni minuto trascorso invano aggrava una situazione di per sé già difficile. Uno di questi problemi con risvolti drammatici sul piano sociale ed umano è il lavoro, e per ciò, con gioia apprendiamo dai mezzi di comunicazione che il primo punto della sua agenda per l'Abruzzo sono le problematiche legate al mondo del lavoro. Vogliamo quindi a tal proposito, sottoporre alla sua persona ed a tutti i membri del Consiglio Regionale la grave situazione in cui si trovano i precari o ormai potremmo definirli ex precari della pubblica amministrazione ed in particolare della sanità, ambito in cui noi svolgiamo la nostra opera. Le scelte discutibili adoperate in passato perseguite in modo cieco e con la solerzia di attenti contabili, attenti ai numeri ma non alle conseguenze sul piano sociale, hanno aperto ferite profonde nelle persone e nel tessuto sociale che queste compongono. Già molte persone hanno ripreso a viaggiare in cerca di lavoro nelle regioni del nord Italia e questo ci riporta indietro di alcune decine di anni a ricordi di epoche che credevamo ormai relegate al passato, le famiglie si separano, i padri dai figli, gli affetti, molte di queste persone fanno questa "scelta" dopo diversi anni di servizio negli ospedali abruzzesi, scelta dettata da obblighi normalmente assunti da persone che guardando con ottimismo la vita e perciò si sono sposati, hanno comprato casa e fatto figli, per finire poi letteralmente sbattuti in strada dalla sera alla mattina senza alcun riguardo, questo a volte anche dopo 15 anni di precariato nella pubblica amministrazione. I numerosi ricorsi alle autorità giudiziarie hanno ulteriormente aggravato la situazione, poiché non tutti i ricorrenti hanno ricevuto ragione e cosi la guerra tra poveri si è acuita. Queste sono le motivazioni che ci spingono a chiedere a lei ed a tutti consiglieri regionali di rivalutare con urgenza ed in modo favorevole i provvedimenti di preclusione totale intrapresi dalla regione Abruzzo in passato, e di "normalizzare" la condizione lavorativa di precari ed ex precari di questa regione al pari di quanto già fatto da altre regioni anche con il bilancio regionale meno roseo del nostro. I numeri non possono contare più delle persone e le conseguenze che le scelte comportano hanno gravi effetti sul piano sociale ed anche economico, notevolmente maggiori del risparmio che sperano di conseguire. Nel porgere cordiali saluti ed in attesa di risvolti favorevoli a tale problema restiamo a disposizione per ogni chiarimento ed iniziativa che possa aiutare a trovare soluzioni praticabili."Spero che ogni lavoratore, che ha perso il lavoro, oppure non è stato riconfermato, si affidi a Dio il quale rappresenta l'Unico punto di riferimento per tutte le sfere dell'esistenza. (Luigi Bocci dirigente sindacale Nursing Up Asl di Chieti