Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
 

 

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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 02 Maggio 2006 da lucignolo_fumante
 
Tag: FEDE

CHE COSA E' PER TE LA BIBBIA:

  • L'ispirata Parola di Dio.
  • Un semplice racconto.

Per la maggioranza degli evangelici, sì... E' LA PAROLA DI DIO...ma non per tutti La Bibbia è la Parola di Dio.


Lo statuto riconosciuto alla Scrittura è una cartina al tornasole per verificare lo stato di salute dell' identità evangelica. Dove la Scrittura è riconosciuta come Parola di Dio, lì vi sono le premesse per una sana fede evangelica. Dove non è riconosciuta come tale, lì ci si mette su un pendio scivoloso che porta alla dissoluzione della fede stessa.

La Bibbia è Parola di Dio? Per gli evangelici di tutti i secoli, la risposta è inequivocabilmente e limpidamente: sì. Senza " se" e senza " ma" , si direbbe oggi. La Dichiarazione di Chicago sull' inerranza biblica (del 1978) ricorda la posizione evangelica classica, e cioè che " bisogna ricevere le sante Scritture come la Parola di Dio rivestita della sua stessa autorità" .

I Riformatori sono concordi nel ritenere che le cose che dice la Bibbia, Dio le dice. Anche Lutero, talvolta preso ad esempio di un atteggiamento che scolla la Parola dalla Scrittura, si riflette in questa posizione. Le confessioni di fede protestanti dei secoli XVI e XVII sono unanimi nel sottolineare con forza questo punto cardine. I risvegli evangelici dei secoli successivi – da John Wesley a Jonathan Edwards, dal movimento missionario moderno al movimento pentecostale contemporaneo – sono concordi sulla confessione dell' ispirazione e dell' autorità della Scrittura. Su altre cose ci sono differenze, ma sulla Scrittura vi è una sostanziale convergenza, a testimonianza dell' importanza fondamentale che essa ha nell' economia della fede evangelica.

Tuttavia, tutti sanno che, nell' ambito del Protestantesimo moderno, si è prodotta una frattura insanabile proprio sulla Bibbia. Il liberalismo teologico del XVIII e XIX secolo ha introdotto una novità catastrofica nelle maglie del Cristianesimo. Tra l' altro, il liberalismo ha attaccato l' equivalenza tra la Scrittura e la Parola di Dio, sganciando quest' ultima dal testo biblico. Nutrendosi di presupposti anti-soprannaturalistici e frantumando la fede classica, il liberalismo ha introdotto la divaricazione tra la Bibbia e la Parola di Dio. La prima è stata considerata un ammasso di reperti letterari da vivi- sezionare alla ricerca del " nocciolo duro" ; la seconda è stata attribuita alla coscienza morale dell' individuo o a ciò che la cultura del tempo riteneva accettabile. Lo strumento per la separazione è stato chiamato " metodo storico-critico" , diventato ben presto il tribunale insindacabile a cui sottoporre la Scrittura.

Ci hanno detto che, nel Protestantesimo moderno, il liberalismo sia stato superato da forme di neo-ortodossia che hanno recuperato il legame tra la Bibbia e la Parola di Dio. Sarà. L' impressione è che, in- vece, il vecchio liberalismo sia vivo e vegeto e che in pezzi di Protestantesimo sia ancora l' ortodossia imperante. Leggendo su Riforma (6/1/2006) una lunga intervista a un teologo tedesco (Peter Steinacker), ci s' imbatte ancora nel vecchio armamentario dell' incredulità liberale spacciata per Protestantesimo. La Bibbia è Parola di Dio? No, dice il teologo, contro la Scrittura stessa e tutta la teologia protestante. Al massimo, è una testimonianza umana dal valore narrativo. La Bibbia è affidabile e veritiera? No, sentenzia il teologo, con un atteggiamento di compassione per chi ancora crede nella nascita verginale di Gesù, nella risurrezione corporale di Lazzaro, nei miracoli così come sono raccontati dalla Scrittura. La Bibbia ha autorità? Sì, ma quella di un vecchio saggio che dà consigli. Ad esempio, sulla sessualità, quello che dice la Scrittura è superato, dice il professore. Lutero si sarebbe riconosciuto in queste parole?

Calvino avrebbe risposto così? Wesley le avrebbe fatte proprie? Spurgeon le avrebbe sottoscritte? Che dire di Guicciardini, Geymonat, Francescon, gli altri pionieri pentecostali, Bracco, Artini? Ci si può avvicinare alla Bibbia con questa supponenza e arroganza? La realtà è che, rispetto a questo Protestantesimo, siamo distanti – molto distanti – e sulle cose essenziali. Se la Scrittura non è la Parola di Dio, la fede perde il suo carattere di evangelicità e diventa una fede che dal Dio rivelato passa a confessare un idolo umano (la coscienza, la ragione, il sentimento, il politicamente corretto, le mode culturali del tempo… il catalogo del- l' idolatria è vasto!).

Negli ultimi anni sono partite alcune iniziative di dialogo tra evangelici storici ed evangelicali (nella fattispecie, pentecostali). Alcuni hanno espresso valutazioni positive e per molti è un' occasione promettente. La domanda è se il dialogo abbia affrontato i nodi cruciali o si sia accontentato di non toccarli, preferendo la strada del linguaggio diplomatico. Perché il dialogo non riparte da questa domanda secca: la Bibbia è la Parola di Dio? Se ne sentirebbero delle belle. Non è questo il modo di distinguere chi dice " scibbolet" da quelli che dicono " sibbolet" (Giudici 12,5-6): così vicini eppure così lontani?

L.D.C.

Commenti al Post:
drunkydandy
drunkydandy il 02/05/06 alle 11:05 via WEB
beh domanda complessa la tua...per me è un mix...essendo credente nn posso che considerarla ad un livello superiore rispetto a un qualunque altro libro perchè in ogni caso è la Parola di Dio... da un altro punto di vista, essendo stata scritta da uomini forse non rispecchia sempre la realtà...E' una parola divina rimaneggiata...
 
 
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 03/05/06 alle 09:53 via WEB
Forse avresti bisogno di focalizzare,più da vicino, il contenuto intero della Bibbia. Solo così si riesce a mettere insieme fede e ubbidienza alla Parola di Dio. Non è un mix.... perchè Essa contiene solo La Parola di Dio.E' più corretto affermare che la Bibbia mette l'uomo in condizione di vedere la realtà a 360°e quindi, La Parola di Dio, ti da uno spaccato della vita in tutti i suoi aspetti. Solo se la si legge e la si vive, ubbidendo ai suoi comandamenti, si riceve la salvezza dell'anima.Dio benedica la tua vita.
 
paolobli
paolobli il 02/05/06 alle 11:10 via WEB
ti ringrazio per l'invito e sono qui a leggerti. Trovo davvero interessante quello che scrivi. Per me la Bibbia ha sempre rappresentato la parola di Dio per bocca degli uomini, come dici tu, saggi. E' chiaro che i tempi cambiano e che ci si deve adeguare, ma ritengo le basi "solide". Non mi sento di commentare oltre, perchè mi piace "digerire" quello che ricevo. Per ora un saluto a te
 
 
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 03/05/06 alle 09:56 via WEB
Noto con piacere la tua affermazione sulla Bibbia come la Parola di Dio. Sono felice per te...continua così, facendotisempre conquistare dalle norme della Bibbia e sicuramente, un giorno,troverai la salvezza dell'anima. Un affettuoso abbraccio.
 
   
BELL_EGIZIANO38
BELL_EGIZIANO38 il 03/05/06 alle 13:53 via WEB
ciao ... ho fatto un post per la tua domanda .... complimente del tuo blog .. ash
 
stella_alpina72
stella_alpina72 il 03/05/06 alle 15:24 via WEB
l'Unica Autorità, che guida il mio sentiero che illumina la mia mente...la Parola di Dio, in cui si può trovare Lui se davvero lo si sta cercando...
 
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LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/


L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.

La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.

La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.

LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA' 

http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/sfida_di_michea.htm

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