Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
 

 

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Post N° 204

Post n°204 pubblicato il 22 Settembre 2008 da lucignolo_fumante
 

Storie vere.
La conversione di 2 ex suore
Il cattolicesimo non salva.


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Ganimede.76
Ganimede.76 il 22/09/08 alle 22:25 via WEB
DA CALVINISTA A PRETE DELLA CHIESA CATTOLICA - 1) PROTESTANTE E CALVINISTA CONVINTO: Io non sono nato protestante: entrai nella chiesa Calvinista nei primissimi anni di vita, allorché i miei genitori passarono dal cattolicesimo al protestantesimo, credo, a causa della loro non approfondita e poca salda conoscenza della fede cattolica. Sono cresciuto e sono stato educato, mio malgrado, nel protestantesimo che si rifà a Calvino. Grazie a Dio, però, i miei genitori fecero in tempo, prima di lasciare la fede in cui erano nati, a battezzarmi, bambino appena di due mesi, nella chiesa parrocchiale di Santa Teresa in Ribera, il 12 settembre 1971. Poi ho saputo in questo giorno, la chiesa cattolica celebra la festa del nome di Maria, ed ho capito che sin d'allora Maria mi ha seguito con cuore materno nell'itinerario di ritorno nell'unica Chiesa di Gesù Cristo. Ai miei genitori devo tantissimo e sono, perciò, loro grato per la solida educazione religiosa che mi hanno impartito: in casa era ed è un continuo ascolto della Parola di Dio, letture della Bibbia sia comunitaria sia individuale, preghiere innalzate a Dio in quasi tutti i momenti della giornata; mio padre, in particolare, mi educava a concepire la natura com'espressione diretta della presenza e del potere di Dio. Sino a dieci anni frequentai le riunioni dei bambini: ci si facevano conoscere i fatti biblici usando didatticamente immagini e disegni (anche se contro la proibizione mosaica di farsi delle immagini, cavallo di battaglia contro i cattolici). Poi frequentai assiduamente le riunioni riservate ai giovani: lettura di tutta la Bibbia individuale in casa, spiegazione d'alcuni passi nelle dette riunioni da parte del pastore. Molta importanza era data, forse più che alla Bibbia, alla lettura d'opuscoli d'interpretazione della medesima in chiave anticattolica. Eppure, ero un protestante convinto; a tal punto da scambiare ed identificare l'amore di Cristo con l'amore e l'adesione al protestantesimo. 2) DESIDERAVO SOLO STUDIARE E APPROFONDIRE: Nonostante tutto, in me cresceva sempre più l'amore per Dio e il desiderio di conoscerlo sempre più, nonché la volontà di comportarmi come a Lui piaceva: la qualcosa mi spingeva a studiare e approfondire. Cresceva in me l'amore per Cristo, soprattutto a causa del suo annichilimento. Meditavo spesso le parole dell'apostolo Paolo ai Filippesi: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù il quale, pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce" (2, 5 - 8). Storicamente il protestantesimo ha le sue radici nel principio luterano del libero esame delle scritture: tutto è nelle scritture, ognuno legge e capisce senza la mediazione della Chiesa. Nella logica di un tale principio, un vero protestante dovrebbe essere tollerante verso tutte interpretazioni, tutte le Chiese e tutte le posizioni d'ogni singolo membro di loro. Purtroppo, e n'ero perfettamente persuaso, che amare Cristo equivaleva senz'altro ad entrare nella Chiesa protestante - Calvinista. Perciò divenni non solo anticattolico, ma anche ostile a tutte le altre Chiese ed espressioni protestanti. Ciononostante, devo anche affermare che ci sono pure dei miei ex fratelli di fede calvinista molto disponibili al dialogo, molto ben disposti verso i cattolici e i protestanti di fede differente. 3) RIFLETTENDO E PREGANDO SCOPERSI L'INCONSISTENZA SUL PIANO BIBBLICO E RAZIONALE DELLA TEOLOGIA CALVINISTA: Non appena raggiunsi la maggiore età, riflettendo e pregando, incominciai a scoprire che quel castello di carta, che mi ero costruito, si andava incrinando: ne costata vo l'inconsistenza sia sul piano biblico sia razionale. Non mi convinceva più, tra l'altro, la famosissima dottrina della predestinazione: Dio, che crea gli uomini, pre-destina quelli che devono salvarsi e quelli che devono dannarsi. Eppure Dio nella Bibbia si rivela come Amore, Bontà, Misericordia: "vuole tutti salvi", scrive l'apostolo Paolo. Non mi convinceva più, quella che è l'essenza della teologia luterana: la salvezza dell'uomo si attua con la sola Fede; mentre la giustificazione è ridotta ad una finzione; nonostante il battesimo, i peccati rimangono nell'uomo, ma Dio non li vede perché restano coperti dalla santità e della giustizia di Cristo. Eppure San Paolo afferma che dall'acqua del battesimo "esce l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità". (Ef 4, 24). Scoprivo ancora che la sola fede conduceva la maggior parte dei fratelli protestanti a non preoccuparsi minimamente di ciò che facevano, delle loro opere. Ma Gesù ammonisce: non chi dice Signore! Signore! Entrerà nel regno dei cieli, ma chi farà la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Mt.); ed ancora ci fa sapere che "il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre…e allora renderà a ciascuno secondo le sue opere" (Mt. 16, 27). Non è dunque la sola fede che salva! Trovandomi in difficoltà, cercavo di dialogare con il pastore; ma egli cercava più di eludere che risolvere i miei problemi. E quando insistevo, non faceva altro che ripetere i soliti testi biblici, come ad esempio: "Il giusto vive di fede", senza approfondirli e confrontarli con altri. D'altronde la lettura della Bibbia era frammentaria, parziale e tendenziosa: sconosciuti e mai spiegati erano, ad esempio, i testi biblici riguardanti Maria. Così come la storia della Chiesa, in qualche testo che mi era dato da leggere, si riduceva alla Riforma Luterana e a spunti polemici anticattolici esumarti da certi fatti storici. Insomma, la Chiesa calvinista e tutto il protestantesimo non hanno memoria storica dei due mila anni di cristianesimo come le ha la Chiesa cattolica. Evidentemente, con una tale problematica che non nascondevo, i rapporti con la comunità e con il pastore non erano più idilliaci; ma giunsero ad una spaccatura completa quando incominciai a riflettere sui seguenti punti cruciali della fede di discepolo di Gesù: a) Il ministero di Pietro e, quindi, del Papa, come suo successore, nella guida della Chiesa: i protestanti lo negano; ma io notavo, in realtà, come ci fosse bisogno di una guida visibile ed unitaria per l'unità della fede e della morale: senza di essa, la storia lo dimostra, la Chiesa e il suo Credo si scindono all'infinito. Avviene così che chi scalza l'autorità del papa finisce per attribuire a se stesso le sue prerogative: ad incominciare da Lutero che fu durissimo contro coloro che interpretavano la Bibbia in un modo diverso da lui, tanto da essere chiamato dai suoi stessi discepoli "il papa di wittemberg"; ed anche ogni pastore o anziano d'ogni piccola assemblea, come quella che ho lasciato, si arroga il diritto esclusivo d'interpretare la Bibbia e d'imporre la sua interpretazione ai membri della comunità che presiede, pena la scomunica; dico: la scomunica! b) Il ruolo di Maria in rapporto al mistero della salvezza veniva sottovalutato: di Lei non si parlava mai, neppure sporadicamente; solo in qualche omelia si accennava a lei, ma in forma polemica e anticattolica.Ciò mi lasciava molto insoddisfatto, poiché sia i profeti sia gli evangelisti, costatavo, Le attribuiscono un ruolo preciso, eminente e determinante. c) La santa Eucaristia, poi, mi veniva presentata come simbolo e ricordo; la qualcosa non mi convinceva, leggendo senza pregiudizi i testi evangelici e le lettere degli apostoli. Insomma, ormai mi erano chiare la frammentarietà e la parzialità della teologia protestante. Di conseguenza, mi sentivo arido, vuoto, insoddisfatto, con un pugno di mosche nelle mani, e niente più. Costatavo inoltre che tale aridità teologica non stimolava affatto l'amore fraterno che è essenziale nel nostro essere cristiani. Incominciavo a capire che era ormai tempo di prendere una decisione, e molto grave. 4) DOPO LA CRISI, LA ROTTURA: AVEVO SCOPERTO UN VOLTO DI DIO TUTTO NUOVO: A questo punto, decisi di ritirarmi dall'assemblea per ricercare in altre confessioni cristiane la verità e la pace anteriore che solo Dio può dare. Incominciai ad essere più tollerante verso di esse più di quando lo fossi stato prima, a causa della formazione settaria che avevo ricevuto per quasi venti anni. Esposi al pastore responsabile dell'assemblea le ragioni che m'inducevano ad abbandonare la sua assemblea e il calvinismo; ma egli mi tratto duramente, non sospettando forse il travaglio interiore che mi costringeva a tale scelta. Ciò fatto, non frequentai più la suddetta assemblea, né iniziai a frequentarne delle altre pur presenti nel mio paese: quella pentecostale o l'altra cosiddetta dei Fratelli, tanto meno quella dei testimoni di Geova. Però pregavo intensamente affinché mi guidasse con la sua grazia. Insomma, il mio cammino di fede era giunto ad un punto morto: avevo demolito e abbattuto quell'insieme di dottrine protestanti tanto povere e disarmoniche, ma non spuntava ancora quella costruita sulla roccia. Intanto, lo dico con pena ma con molta serenità ora che sono nella Chiesa cattolica, fui scomunicato e abbandonato a Satana; sì, scomunicato e abbandonato a Satana. Con quale diritto e quale potere abbiano fatto questo, non lo so; chi abbia conferito questo diritto e questo potere a questa gente, non lo so neppure. So invece che tra i protestanti ognuno acchiappa la Bibbia, ne fa quel che vuole, fa dire a di essa ciò che vuole, e in nome di essa getta scomuniche a destra e a sinistra. Allorché o capito questo, ho incominciato ad aver paura del mio protestantesimo: provavo la terribile sensazione di chi, nel deserto, si trova a viaggiare sulle sabbie mobili. Ma siano rese grazie al Signore il quale, per mezzo dell'apostolo Paolo, mi consolava con queste parole: "non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza custodirà i vostri cuori ed i vostri pensieri in Cristo Gesù" (Fl. 4, 6 - 7). E così ho fatto. Egli, allora, mi ha introdotto non in una casa, ma in una magnifica e splendida Cattedrale, poiché e tale la verità e la teologia cattolica con la sua armoniosa bellezza, fondata per altro sulla solida roccia della Parola di Dio e della Tradizione apostolica. E come? L'esperienza determinante che mi ha indotto a lasciare il calvinismo e ad orientarmi, quasi senza capirlo, verso la Chiesa cattolica è stata l'incontro con una Persona o, per meglio dire sono stato buttato dinanzi ad una Presenza. Una presenza da me non cercata. E mi spiego. Dio: è un nome che compare contemporaneamente con i mie ricordi e che fin di allora cercavo ardentemente di conoscere. Mi domandavo: com'è il suo volto? La risposta di stampo calvinista che ricevevo era: è l'Altissimo, l'Eterno, il Dio giusto, severo, imperscrutabile, che predestina alla salvezza solamente quelli che Lui vuole. Quest'idea di Dio che dall'alto stava a guardare quello che facevo, pronto anche a punirmi nel caso in cui avessi sbagliato, mi accompagnò per tutta la fanciullezza, l'adolescenza e oltre. Poi varie letture, fra cui il vangelo lucano dell'infanzia di Gesù, le lettere di San Paolo, la prima lettera di San Giovanni, le pagine di Sant' Anselmo d'Aosta e di San Tommaso d'Aquino mi fecero riflettere molto su un volto di Dio del tutto nuovo, totalmente diverso di quello di Calvino. 5) UN AMICO, UN LIBRO E UN PRETE… PREZIOSI DONI DI MARIA: La fase ricostruttiva della mia fede e della mia vita ha avuto inizio in una data precisa: il 17 settembre 1971. quel giorno, un mio carissimo amico, Lillo Milano, al quale devo eterna riconoscenza, ispirato certamente da Maria, della quale era filialmente devoto, vedendomi in tale stato di crisi, mi regalò un libro: perché cattolici, il cui sottotitolo è: le ragioni della nostra fedeltà alla Chiesa cattolica. L'autore è il direttore di questa rivista, don Gerlando Lentini. Quest'amico, qualche anno fa, è ritornato a Dio felicemente e serenamente, ancora tanto giovane. Ebbene, la lettura di questo libro, dallo stile chiaro, semplice, scorrevole, in un primo tempo mi sconvolse: scardinava, infatti, non solo i principi teologici protestanti ai quali nonostante tutto ero profondamente legato, ma anche l'imposizione della mia vita spirituale che ne era la conseguenza. Perciò provai una grande avversione verso questo volumetto di sole 128 pagine. Poi, invece, rileggendolo e meditandoci sopra, cercando inutilmente di controbatterlo con tutte le argomentazioni che in tanti anni avevo appreso contro la verità cattolica, compresi, con stupore, che questo piccolo libro aveva ragione: 128 pagine appena avevano messo a tacere centinaia e centinaia di pagine di libri di apologetica e teologia protestante che, in un passato non tanto remoto, avevo letto e studiato. Ma il mio passaggio alla verità della Chiesa cattolica non è stato niente per nulla sereno, indolore e senza traumi. Il mio orgoglio non voleva arrendersi, nonostante l'evidenza. Perciò mi sforzavo di persuadermi che non era vero ciò avevo letto e ben compreso, che le cose non potevano stare così, che non potevo essermi ingannato sino a tal punto: era vero che alcune dottrine protestanti non mi convincevano, ma erano solo alcune; e poi non avevo nessuna intenzione di sostituirle con quelle cattoliche. E tutta via continuai a meditare angosciosamente e turbinosamente, per circa una settimana, ciò che avevo letto e riletto. Alla fine mi convinsi che la via migliore da seguire era quella di parlare con l'autore del detto libro; e fu il medesimo amico, Lillo Milano, che me lo aveva dato, a condurmi in casa di don Gerlando Lentini la sera del 25 settembre dello stesso anno. 6) DINANZI AL TABERNACOLO, SCONVOLTO DALLA PRESENZA DI CRISTO -EUCARESTIA, HO DECISO DI ENTRARE NELLA CHIESA CATTOLICA: Ero emozionato e turbato; ma già quel primo incontro suscitò in me una pace e una gioia mai esperimentate: incominciavo ad assaporare l'armonia dottrinale della Chiesa cattolica. In tutti gli incontri, pertanto ci fu un dialogo sereno, per nessuno, calmo, senza forzature, senza condanne per nessuno: don Lentini mi ha aiutato ad accogliere come grazia di Dio perfino il mio ingresso nel protestantesimo, senza del quale sarei forse potuto essere un cattolico freddo ed apatico, come tanti; mentre il ritorno alla Chiesa cattolica, non poteva non essere che entusiasta e convinto. "Niente di mio - spesso egli mi ripeteva - ho da dirti e da trasmetterti, bensì ciò che Dio ha rivelato e la Chiesa, che ci propone a credere". Eppure un tale cammino di catechesi, pur così ricche e consolanti, non mi bastava, e glielo dissi. Allora don Lentini, il quale attendeva certo questo momento di insoddisfazione, saggiamente, mi condusse in una chiesa cattolica, quella delle serve dei Poveri del beato Giacomo Cusmano. Per la prima volta vedevo una chiesa cattolica, poiché mi avevano inculcato di mai entrarvi. Mi diceva il carissimo prete: "la grazia della conversione non può essere né opera di Lillo Milano, né mia, né frutto della tua volontà: è opera di Gesù, e quindi di preghiera con Maria perché operi in te lo Spirito Santo". In quella chiesa ritornai più volte: e lì pregavo a lungo attratto da Gesù presente nel Mistero Eucaristico racchiuso nel Tabernacolo, che ha incominciato ad esercitare in me un fascino tanto, tanto forte. E mentr'ero dinanzi a Gesù avvertivo la presenza di Maria, ma anche di San Giuseppe e del Beato Giacomo Cusmano, fondatore dei Servi e delle Serve dei Poveri: del quale lessi la biografia, scritta dallo stesso don Lentini, che incominciò a farmi capire cos'è il sacerdote cattolico. Ebbene, in questa chiesa di San Giuseppe io maturai la decisione di entrare felice nella Chiesa cattolica: in essa ho riconosciuto l'unica e vera chiesa di Gesù Cristo e nel Papa, successore di Pietro, "il principio visibile dell'unità" della medesima Chiesa pellegrinante nel mondo. E finalmente ho detto il mio sì alla grazia di Dio, con il cuore pieno di amore e di riconoscenza verso Maria, Madre di Gesù e nostra. 7) NEL PIU' BEL GIORNO DELLA MIA VITA LA PROFESSIONE DI FEDE CATTOLICA: Maria! I fratelli protestanti pensano che Ella sia un ostacolo al nostro andare a Cristo. Lo pensavo anch’io, sino a quando non mi sono sentito sospinto verso Gesù da Lei, dalla sua conoscenza, dalla sua guida materna: da Lei ho appreso l'amore più forte e puro verso il suo Gesù. Adesso non capisco proprio come i protestanti rifiutino Maria, così come non riesco a spiegare la mia freddezza verso di Lei nel lungo tempo trascorso nella dottrina di Calvino. Ecco perché, quando finalmente ho incominciato a capire chi è Maria in rapporto a Cristo Gesù e a me, la prima cosa che ho fatto e quello di chiederle perdono per averla ignorata e, forse, nel mio spirito anticattolico, disprezzata. Ora ho capito, che con Gesù e per Gesù tutto ci viene a Maria: è stata Lei a guidarmi verso la pienezza della verità: più contemplo Mariana e più amo Gesù! È il mistero della maternità di Maria che mi fa capire (per quando è possibile) l'immenso amore del Figlio di Dio che "per me e per la mia salvezza è divenuto Figlio suo: "nato da donna… - scrive l'apostolo Paolo - perché ricevessimo l'adozione di figli di Dio" (Gal 4, 4 - 5). È Gesù stesso il quale, alle nozze di Cana e sulla croce, ci addita Maria come Madre e modello d'ogni suo discepolo. E così, il 16 febbraio 1992 domenica, nella chiesa del Rosario di Ribera (Ag) ho fatto ufficialmente il passaggio del calvinismo alla Chiesa cattolica. Quello è stato il più bel giorno della mia vita. Gioiosamente emozionante è stata la mia professione di fede cattolica: finalmente mettevo piede sulla roccia che è Pietro, vivente nel suo ministero nella persona di Giovanni Paolo II, su Cristo ha fondato la sua Chiesa; ormai mi sentivo sicuro e al sicuro! Nel momento in cui il mio Vescovo Carmelo m'imponeva le mani e mi ungeva la fronte per la Cresima, fui come rapito al mondo circostante e non udii che la sua voce, mentre la gioia immensa dello Spirito Santo invadeva il mio cuore. Al momento della comunione col Corpo e il Sangue del Signore, però, la gioia e l'entusiasmo non ebbero più limiti: mi sentivo dolcemente posseduto dal suo Amore e nel cuore sbocciava una sconfinata riconoscenza verso il mio Signore che mi faceva finalmente gustare quelle sue parole, che tante volte da protestante avevo lette senza capirle né credervi; "la mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda" (Gv 6, 55). L'Eucaristia, Maria e il Papa: gioia, speranza, sicurezza della mia nuova vita! Divenuto cattolico, si sono spiritualmente rafforzati i miei sentimenti di cristiana carità verso i miei fratelli calvinisti: li amo nel Signor Gesù cui anch’essi credono! 8) LA MIA VOCAZIONE AL SACERDOZIO NASCE DALL'EUCARISTIA DINANZI AL TABERNACOLO SOTTO LO SGUARDO AMOROSO DI MARIA: Dopo la professione di fede, pur impegnato nello studio della filosofia, trovavo il tempo non solo di partecipare alla santa Messa quotidiana, ma anche di recarmi spesso nella chiesa di San Giuseppe, chiusa tutto il giorno eccetto durante la celebrazione della santa Messa, a pregare dinanzi al Tabernacolo e sotto lo sguardo amoroso di Maria. Ebbene, lì ho scoperto la mi a vocazione al sacerdozio . mi sono detto, infatti: se solo l'Amore può salvare il mondo, se sotto le apparenze di quel pezzo di pane e di quel sorso di vino c'è l'Amore fatto carne , allora, o Signore, prendi pure le mie mani e la mia voce, perché anch'io possa fare e dire "questo" in memoria di Te: "prendete e mangiate tutti : questo è il mio corpo; che è dato in sacrificio per voi!". Prendi le mie mani e la mia voce perché si dica ancora oggi, "nella tua Persona": "Io ti assolvo dai tuoi peccati!". Ecco, allora, perché, dopo avere ancora pregato, riflettuto e chiesto consiglio, ho deciso di accettare che si compisse in me il progetto del Signore con l'ordinazione sacerdotale il 17 maggio del 2000, nella cattedrale di Piacenza: per poter presiedere "in persona Christi" la celebrazione della santa Eucaristia ed annunziare efficacemente il perdono dei peccati. Il Vescovo Luciano Monari, consegnandomi la patena con il pane e il calice col vino, a me neo- ordinato disse: "Ricevi le offerte del popolo santo il sacrificio eucaristico. "Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai e conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore" Questo mi sono proposto di attuare con la grazia di Dio, con l'aiuto di Maria Madre del Sacerdote Gesù e il sostegno della preghiera di quanti mi hanno voluto e mi vogliono bene, nonché "del popolo santo di Dio" che pone nelle mie mani "le offerte per il sacrificio eucaristico".(Don Emanuele Massimo Musso)
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 22/09/08 alle 22:43 via WEB
IL GANGSTER DI DIO: Sono cresciuto nell’East End. I miei genitori si separarono quando avevo 10 anni e io andai a vivere con mio padre. Io amavo mia madre a mio padre e fui addolorato dal loro divorzio. Avevo solo 10 anni, ma posso ricordare che presi la seria decisione di non amare più, solo così non avrei più sofferto. Cominciai a rubare a 11 anni (rubavo a mio padre). Rapidamente passai a rubare nei centri commerciali. Cominciai a rubare perché sentivo rabbia perché pensavo di non ricevere quell’attenzione che meritavo. Mi immagino che io solo volevo che qualcuno notasse il dolore che mi attanagliava A quindici anni fui mandato a un centro di detenzione dopo aver rubato nel centro sportivo della mia scuola Il regime era duro. Ore e ore di marcia, sveglia di mattino presto, senza parlare dei capelli corti. In realtà fui contento. Quello stile di vita portò una certa sicurezza e stabilità nella mia insicura e instabile vita. Lo presi come un papero prende l’acqua Abbandono della casa Uscito dal Centro di Detenzione decisi di lasciare la casa per sempre e così mi trasferii dal mio fratello più grande. Ottenni un lavoro in un negozio di radio a Walthamstow. Dopo non molto ritornai al mio antico “lavoro” - rubando addirittura al mio datore di lavoro. Cominciai a bere molto e trovai un mercato dove vendere la merce che stavo rubando. A sedici anni fui coinvolto in un incidente di moto; fui ricoverato in ospedale per vari mesi. Avevo questo vuoto immenso nel mio cuore che cercavo disperatamente di colmare. Pensavo che i soldi l’avrebbero colmato. Trovai una certa consolazione in una sorta di auto disprezzo. Avevo una immagine negativa di me stesso. Fui lasciato a me stesso troppo presto e come risultato avevo poca fiducia in me stesso. Uscito dall’ospedale continuai a rubare. Fumavo erba e sniffavo cocaina. Alla fine fui arrestato e accusato di rapina. Fui inviato in una prigione per minorenni. Fu un periodo terribile per me. Ero chiuso in cella 23 ore al giorno (perché non ero ancora guarito dall’incedente di moto e la mia gamba era infettata). Fui lasciato a me stesso per lunghi periodi. Non potevo sopportare più oltre questa situazione - Non mi piacevo e non sopportavo più me stesso.(Non mi piaceva la mia propria compagnia). Pensavo di uccidermi. Pensavo: qualsiasi cosa vuoi prendila, nessuno ti darà mai niente. La spirale dell'abisso Quando usci dalla prigione decisi di diventare un buttafuori nel West End. Ero impegnato nella sicurezza dietro le scene ai concerti al Queen e Simply Red. Non ero pagato abbastanza bene ma era un modo per entrare nel più lucrativo mondo della sicurezza. Lavorai per un anno lavorando ad ogni concerto e avvenimento— Springsteen, boxing nell’Albert Hall, Queen, Amnisty International e Run the World. Stavo cominciando a guadagnare più soldi. La regola era che gli scommettitori dovevano dare ai buttafuori dei soldi così che essi potevano andare dietro le scene. Dopo un anno Decisi che avrei fatto più soldi facendo il buttafuori nei clubs— da allora ebbi molti contatti. Il primo club nel quale lavorai era a Chingford. Ero alla porta da solo. Cominciai ad entrare nel mondo del crimine organizzato. Ero alle prese con fumo, cocaina exstasi e solfati. Mi occupai anche del mercato nero e della falsificazione di documenti (MOT’s, taxs discs). Cominciai a navigare nel mare del crimine. Entrai nel clan di un Boss dell’ East End e la mia reputazione come boss cresceva. Fui coinvolto in una serie di attività criminali. Portavo un machete, e barattoli di gas e ammoniaca. In qualche lavoro avevo con me anche la pistola, ma grazie a Dio non la usai mai. Una volta entrai in un club e il padrone disse qualcosa che non mi piaceva. Andammo e distruggemmo tutto. Cominciai a fumare crack (eroina). Guadagnavo un sacco di soldi (circa 5000 sterline a settimana), ma dentro di me ero una massa di contraddizioni. Conosci il vangelo di Giovanni dove Marta disse che il fratello Lazzaro non solo era morto ma già dava cattivo odore (Gv. 11,39) ? Bene Io non ero solo morto, ma già puzzavo.Una volta colpii un uomo sulla mascella con un pugno di ferri. Egli cadde per terra nel suo sangue.. L’unico pensiero che mi attraversò la mente fu che avrei potuto avere una condanna a dieci anni. Questo incidente segnò una svolta nella mia vita. Sapevo che c’era qualcosa di grave che non andava. Non mi piaceva quello che ero diventato ma non conoscevo un’altra strada. Io mi resi conto davvero quanto infelice fossi. Sentivo un profondo senso di vuoto. Ero bravo ad ingannare me stesso. Ero cosi bravo a convincere me stesso che ero felice. Ma non lo ero per niente. Avevo paura. Più paura tu hai più violento diventi. A livello materiale avevo tutto. Avevo una BMW, una Mercedes, Abiti firmati e denaro per giocare. Ero solito giocare anche 1000 sterline in un pomeriggio senza dare importanza. Appena ottenevo denaro lo buttavo. Conversione Io stavo cominciando a questionare seriamente il modo in cui stavo vivendo. Cominciai veramente a questionare tutta la mia vita. Una notte ritornai a casa. Niente di importante era successo. Era stato un giorno veramente monotono. Appena mi sedetti nel salone di casa mia fui cosciente di una voce che mi parlava dal profondo del cuore. La voce mi rimproverava delle azioni cattive che avevo commesso. Ricordo che mi alzai, come per distrarmi, ma la voce continuava a parlarmi. E’ difficile spiegare ma io capii che stava venendo da dentro, e io realizzai che era Dio non c’era nessun dubbio nella mia mente chi fosse Colui che stava parlando: era Dio. Mi inginocchiai e pregai Dio che mi desse un’altra chance. Io so che può sembrare stupido, ma pensavo che stessi morendo. Pregavo e piangevo domandando a Dio il perdono dei miei peccati. Fu un’esperienza incredibile. Dopo mi sentii risollevato e consolato. Uscii dal mio appartamento e dissi una preghiera dal profondo del mio cuore. Io dissi a Dio: “Fino ad ora tutto quello che ho ricevuto di buono l’ho preso da te, adesso voglio dare io qualcosa a Te in cambio. Appena ebbi pronunciata quella preghiera per la prima volta nella mia vita sentii la presenza dello Spirito Santo e contemporaneamente un gran senso di pace segno del perdono che avevo ricevuto. Andai subito da mia madre. Lei mi disse che aveva pregato per me fin dal primo momento della mia nascita. Dopo questo decisi di leggere la Sacra Bibbia. Cominciai a leggere il Nuovo Testamento. Mi sdraiai sul mio letto aprii a caso il Vangelo e la prima pagina che trovai fu quella della parabola del figliuol prodigo (Lc.15). Era la prima volta che la leggevo. Piansi per la prima volta da quando avevo 10 anni. Mia mamma mi disse che dovevo vedere un sacerdote il quale mi suggerì di andare a un ritiro a Aylesford Priory. Non sapevo cosa fosse un ritiro, ma produsse degli effetti incredibili nella mia vita.. Pregai, riflettei, lessi la Bibbia e piansi. Non volevo raccontare quello che mi stava succedendo ai miei vecchi compagni nella vita del crimine. Alcuni di essi tentarono di riportarmi nel giro della droga. Non avevo lavoro ma ne ottenni uno in un impresa di costruzioni. Volevo fare qualcosa per la comunità. Cominciai a fare del volontariato. Feci di tutto. Guidavo un minibus per invalidi, per gli anziani e per il club dei ciechi. Visitavo anche gli anziani che vivevano da soli e parlavo con loro. Lavorai con bambini disabili e cominciai a lavorare in un centro di accoglienza. La grazia della confessione Un giorno entrai in una chiesa e presi una rivista e vidi un annuncio riguardo a come diventare missionario. Padre Michael Kelly uscii per vedermi. Mi disse di un ritiro chiamato Gioventù 2000, mi disse di andarci perché molti giovani avrebbero partecipato. Sentivo che dovevo confessare i miei peccati. Andai alla cattedrale di Westminster. Non potevo andare da un sacerdote che conoscevo. Così mi misi in fila e mi inginocchiai. Dissi al prete che non mi confessavo da 27 anni. La confessione durò solo tre minuti. Più gli raccontavo la mia storia più la sua faccia irradiava gioia e nel momento in cui mi diede l’assoluzione sentii nel mio cuore un sentimento traboccante di pace, avevo ricevuto la misericordia di Dio. Il prete mi disse: “ Per la tua penitenza che preghiera conosci?” L’unica preghiera che conoscevo era il Padre nostro. Egli disse: “ Dici un Padre nostro”. Mi sentivo completamente trasformato andai e mi inginocchiai ai piedi dell’altare della cappella della Vergine Maria e pregai il Padre nostro. E nell’uscire dalla cattedrale di Westminster mi veniva voglia di ballare perché mi sentivo realmente in pace. Venne il giorno di andare al ritiro della gioventù 2000. Era la domenica di Pentecoste e mi svegliai presto. Improvvisamente bussarono alla porta e nove poliziotti irruppero in casa mia e mi arrestarono. Dovevo 2700 sterline di multa. Essi mi portarono subito alla prigione di Leyton e mi misero in cella. Dopo poco fui portato alla corte del magistrato di Walthamstow. Ricordo che mentre mi sedevo nella cella della corte pensavo: “Sono certo che Tu penserai a tutto mio Dio” Ricordo che l’impiegato, che mi conosceva bene, mi disse: “ Ti è andata male John ti è capitato come magistrato una signora molto severa, non è nelle condizioni giuste è di malumore oggi. Era vero La signora magistrato non era in vena di discutere. Mi disse di alzarmi: “ Mr Pridemore, lei deve pagare 2700 sterline di multa, come pagherà? Continuò sarcasticamente: “ Noi costatiamo come lei ha preso la cosa visto che in dieci anni ha pagato solo 7 sterline! Io dissi: “ Vostro Onore Io ho incontrato Dio e sto facendo del volontariato quello che posso permettermi di pagare è una sterlina a settimana. Come supponevo lei non si impressionò: “ Io non sono disposta ad aspettare 2700 settimane perché lei paghi. Vuol dire che andrà in prigione per trenta giorni. Ero rovinato. Dissi: “ No lei non ha capito devo andare a un ritiro.” Lei disse: “ No Mr Pridemore è lei che non ha capito. Lei andrà nel penitenziario di Pentonville.” Capii allora che non sarei andato al ritiro. Scontai solo meta della sentenza (durante questo tempo un mio compagno si convertì a Cristo). Sapevo che il prete mi stava aspettando al ritiro, così gli scrissi e gli dissi che ero in prigione, che ero dispiaciuto di non poter partecipare al ritiro. Egli mi telefonò e mi disse : “ Non ti preoccupare, John C’è un altro ritiro in Agosto ad Aylesford”. Conoscevo Aylesford perché ero stato lì Così andai a questo ritiro. Non sapevo cosa mi aspettasse. C’erano 250 giovani e la prima cosa che ricordo fu che questi giovani che non avevo mai visto prima mi salutavano e mi abbracciavano e io non potevo credere ci fosse così tanto amore nel mondo. La prima predica che sentii fu: “ Dai a Dio il tuo cuore ferito” di Padre Slafter. Ricordo che guardavo alla croce mentre il padre predicava e per la prima volta nella mia vita capii che Gesù mi aveva amato così tanto da andare incontro all’agonia e la morte per me. Io dissi al Signore: “ Cosa vuoi che io faccia Signore? Mi sembrò di sentire una voce che mi dicesse: “ Vai a confessarti”. Andai immediatamente e mi svuotai interamente dei miei peccati. Il prete impose le mani su di me, sapevo che era Gesù in quel momento e che veramente venivo perdonato. Quelli che mi guardavano mi dicevano: “ Sei raggiante!”. Pastorale giovanile Ritornai alla mia parrocchia di S. Giuseppe in Leyton, e chiesi a Padre Dennis Hall se potevo dare la mia testimonianza. Tutti i fedeli della parrocchia mi vedevano entrare in Chiesa e partecipare alla S. Messa e pregare il rosario tutti i giorni e pensavano che meraviglioso e santo giovane dovessi essere. Io pensai: “ che pretesa la mia!” Volevo che sapessero chi ero stato. Padre Hall disse di si, che avrei potuto dare la mia testimonianza durante la cerimonia della confermazione di alcuni ragazzi la domenica successiva. Pensai: “Meglio così ci saranno solo alcuni ragazzi.” Ma quando venne la domenica c’erano 90 cresimandi, con i rispettivi 90 sponsor e i loro familiari, naturalmente, circa 350 persone. Ricordo che chiesi a mia madre se si fosse dispiaciuta nel caso avessi dato la mia testimonianza. E lei mi disse di no. Quando venne il momento mi alzai e diedi la mia testimonianza raccontando la mia vita. Ero come pietrificato. Come scesi dall’altare per raggiungere il mio posto una donna mi si avvicinò e mi salutò piangendo, fu straordinario. La prima cosa che padre Hall disse fu che mi invitava a guidare il gruppo giovanile. Così cominciai il mio lavoro di pastorale giovanile, c’era un incontro ogni giovedì. C’erano tanti ragazzi e dicevano che ero straordinario. Capii che Dio voleva che lavorassi nella pastorale giovanile. Andavo a un gruppo di preghiera a Canning Town: era veramente una sorgente di forza. Andavo anche ai ritiri, ma non ero impegnato in nessuna responsabilità. Andai per qualche tempo a New York, lavorando con ragazzi nel Bronx. Stetti qualche tempo con i francescani del rinnovamento dello Spirito. Quando ritornai mi fu offerto un Lavoro per la Campagna nazionale di pubblicità per la giornata mondiale della gioventù. Anche se ho i miei alti e bassi, la gioia e la pace sono sempre con me. Io so che ho il migliore amico che uno possa mai avere, Gesù Cristo, e il futuro è quello che Dio vuole per me. Fino ad ora la mia vita è stata, da quando ho incontrato Dio, una grazia dopo l’altra, miracolo dopo miracolo.
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 28/09/08 alle 22:00 via WEB
"Il cattolicesimo non salva"......interessante.....e la tua a dir poco "faziosità" ti salva?? ZEUS
 
 
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 30/09/08 alle 16:41 via WEB
Solo Cristo salva e la sua grazia salvifica.
 
maddy_bologna
maddy_bologna il 29/09/08 alle 09:14 via WEB
caro mio non è ne il cattolicesimo ne l'evangelisismo o come cavolo si dice, ma è CRisto DOVUNQUe vergogna per quello che hai scritto
 
 
biberon9
biberon9 il 30/09/08 alle 11:40 via WEB
In effetti credo anche io che per avere la vita eterna occorra amare come Gesù ci ha amato. Se poi sei evangelico, cattolico, poco importa. Persino un buttista, pur non conoscendo Gesù, se sa amare veramente avrà la vita eterna. Gesù che è Dio non è stupido. Sa discriminare tra le parole e i fatti.
 
   
Ganimede.76
Ganimede.76 il 01/10/08 alle 10:48 via WEB
Mi dispiace Biberon, sarò poco Ecumenico ma credo proprio che l'appartenere ad una Chiesa Protestante o Cattolica faccia la differenza. Infatti non esiste vero Gesù se non c'è nella Chiesa vera Ortodossia (Retta Fede). Un'altro discorso è l'appartenenza ad un'altra Religione o l'Amore di una persona verso Gesù, questo infatti non giustificano gli errori o l'ignoranza della Fede!!!
 
     
biberon9
biberon9 il 02/10/08 alle 17:17 via WEB
Caro Gany, sai forse riconoscere i veri confini della chiesa di dio? Io ho smesso da parecchio tempo di farmi troppi problemi al riguardo. Io guardo i frutti. Dove c'è Gesù si vede, siano protestanti, cattolici o qualunque altra forma di cristianesimo. E se c'è vero amore, indirettamente lì c'è Gesù, fossero anche mussulmani o buddisti. Io non so se la chiesa che noi chiamiamo cattolica e in cui io mi sono formato è davvero la chiesa che cristo vorrebbe... non so nemmeno se la chiesa evangelica è veramente ciò che Dio vuole. in fondo nemmeno mi interessa. Sento più vicino a Dio un ateo che sa amare di un religioso senza cuore. Dio è imprevedibile e ama fare le cose secondo logiche che non sono le nostre. Perciò non mi meraviglierei che si possa trovare Dio dove meno te lo aspetti e di non trovarlo mai dove dai per scontato che ci sia.
 
   
etnego
etnego il 08/10/08 alle 22:07 via WEB
Un po' debole il tuo pensiero biberon! esiste una sola Verità. gesù Cristo, e solo nel suo nome siamo salvati. Ai minestroni religiosi dove tutti si salvano credo poco
 
 
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 30/09/08 alle 16:39 via WEB
Documentati sulla teologia cattolica, prima di rispondere al mio post.
 
 
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 30/09/08 alle 16:43 via WEB
Se è Cristo che salva, esci fuori da una falsa religione quale è la cattolica
 
   
biberon9
biberon9 il 02/10/08 alle 17:19 via WEB
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LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/


L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.

La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.

La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.

LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA' 

http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/sfida_di_michea.htm

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