Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
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Il Consiglio Direttivo del Nursing Up della Asl di Chieti è stato informato sulle intensioni del ministro Brunetta. NON TOCCATE LA LEGGE 104! FATE VIVERE CON DIGNITA’ LE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI E LE LORO FAMIGLIE! Parlamentari, politici, amministratori, cittadine e cittadini, la
legge 104, quella norma approvata dal Parlamento Italiano nel 1992 e riconosciuta a livello mondiale come una delle forme più alte di solidarietà sociale e di sviluppo civile nel settore dell’integrazione delle persone con disabilità, rischia di essere stravolta da una modifica proposta dall’attuale maggioranza di governo, che intende di fatto eliminare i permessi retribuiti dei familiari per l’assistenza alle persone invalide, in situazione di gravità, non ricoverate nelle strutture socio sanitarie, ma assistite a casa dai familiari stessi. Inoltre il governo intende ridurre, eventualmente ad un solo familiare, la fruizione dei permessi per l’assistenza, relegando nuovamente le donne (e chi se no?) al ruolo di “angelo del focolare” e allontanandole dal lavoro. Le
motivazioni del governo e del ministro Brunetta sono a dir poco superficiali: ci sono degli abusi; dietro a questi permessi si nascondono i “fannulloni”, quelli che “non hanno voglia di lavorare” e che rubano lo stipendio nella pubblica amministrazione e sono, dunque, all’origine dei “mali dell’economia italiana”; bisogna tagliare sulle spese ... Si cominci, dunque, dall’assistenza, dagli handicappati (ma non si chiamavano persone in situazione di handicap nella legge 104? Anche i nomi hanno una loro importanza!), dai malati, dalle persone che non possono o non sanno difendersi …. Il
linguaggio del Ministro Brunetta (e dei suoi colleghi di schieramento politico) e questi toni ricordano, ahimè, le teorie e le pratiche di eliminazione delle cosiddette “vite inutili” (handicappati, malati psichici, non autosufficienti) negli anni Trenta in Germania (programma “eutanasia”), poi seguite dallo sterminio di ebrei, di “zingari”, di Testimoni di Geova, di omosessuali, di oppositori antinazisti e antifascisti tra il 1939 e il 1945. Oggi
assistiamo al riemergere con forza e senza pudore o vergogna della mentalità che vede chi non produce (o sembra non essere “produttivo”) come un peso per la società. Chi si occupa di assistere i familiari in situazione di handicap diventa “un fannullone”; chi sta male “finge per non lavorare”. Noi,
persone in situazione di handicap, che viviamo tra mille difficoltà, che lavoriamo come e quanto possiamo, vorremmo avere una “bacchetta magica” per far provare, far fare esperienza diretta a questi signori (solo per pochi mesi, per un anno) di cosa significa avere bisogno di costante e totale assistenza, vivendo in famiglia, con due genitori che lavorano, con nonni anziani, con “famiglie allargate”, in città dove costruire barriere architettoniche è ancora consuetudine, dove non ci sono controlli né sanzioni per chi viola le leggi che tutelano la mobilità dei disabili (ma anche di anziani e di mamme con bambini in carrozzina), dove i parcheggi riservati ai veicoli dei disabili sono occupati dai suv dei “superman” o dalle “macchine blu”, o dalle autovetture, dai motorini di cittadini qualsiasi che pensano solo ai propri interessi, ritmi, affari. E
noi che firmiamo la petizione la pensiamo allo stesso modo. Forse basterebbe far vivere una breve esperienza in sedia a rotelle, o chiusi in casa a letto, senza potersi muovere a Firenze, o a Venezia, o a Bologna o a Bari e Napoli per capire perché la Legge 104 non va toccata! Ma, forse, la sofferenza affrontata con dignità e coraggio è ancora un privilegio di pochi: tutti gli altri sono ancora convinti di poter contare sull’eterna giovinezza. L’Italia
è un paese che ha leggi molto avanzate, ma spesso non ha gli strumenti (o non vuole trovarne) per controllare il rispetto delle norme e la tutela dei diritti di tutti i cittadini e le cittadine (anche i disabili, gli invalidi, gli handicappati, le persone in situazione di handicap sono cittadini e cittadine). L’Italia
è uno stato dove il venire meno della responsabilità sociale ed individuale, dell’impegno solidale, del rispetto reciproco, della valorizzazione delle differenze e il contemporaneo sviluppo di una sorta di “terrore della diversità” sta producendo “mostri”, che un tempo si chiamavano razzismo, intolleranza, violenza, bullismo … e oggi? E’ da qui che bisogna
partire: non si può “buttare via l’acqua sporca del bagno con dentro il bambino”, scriveva un filosofo del XX secolo. In
ogni caso, per il politico che non fosse informato, va ricordato che per ottenere il diritto ai permessi retribuiti per assistenza agli handicappati gravissimi non si “pagano mazzette”: è necessario che la persona da “assistere”, abbia una invalidità accertata dalle Commissioni Istituzionali pari al 100% e sia sottoposta ad una ulteriore visita da parte di una Commissione Collegiale Istituzionale che ne stabilisca lo “stato di gravità”: se sono stati commessi degli abusi, si provveda a rimuovere Commissioni, dirigenti, responsabili amministrativi, non a togliere i diritti agli onesti! Di questo si dovrebbe occupare il Ministro Brunetta e i suoi colleghi di Governo: ripristinare la legalità e dare il buon esempio di onestà morale ed intellettuale. Facciamo
dunque appello a tutte le persone che non hanno chiuso occhi, mente, cuore in cassaforte insieme al denaro o ai lingotti d’oro per paura o per avidità; facciamo
appello ai politici e alle politiche che fanno il loro lavoro “per servizio” della collettività e non “per ambizioni di potere”; facciamo
appello a tutte le persone in situazione di handicap e alle loro famiglie, perché non si pieghino davanti a queste nuove minacce di esclusione; facciamo appello a giornalisti e giornaliste, alla stampa locale e nazionale, all’Università e agli Istituti di ricerca; facciamo
appello alle Associazioni di Volontariato, alle Chiese e alla Comunità Ebraica, al Presidente della Giunta Provinciale, al Consiglio Provinciale, ai Sindaci, ai Consigli Comunali, alle Intendenze Scolastiche, agli Istituti Pedagogici, alle scuole, agli insegnanti e ai dirigenti scolastici, alle cooperative, alle strutture socio-sanitarie e riabilitative, alle nuove generazioni, ai cittadini e alle cittadine: NON TOCCATE LA LEGGE 104! DATE
VOCE A CHI VIVE IN SILENZIO, CON PUDORE E CON DIGNITA’, CON CORAGGIO E CON TENACIA LA LOTTA QUOTIDIANA CONTRO L’ESCLUSIONE DELLA FRAGILITA’ UMANA DALL’ORIZZONTE SOCIALE. Firmate
questo appello: sarà inviato a Deputati e Senatori del Parlamento Italiano, ai membri del Governo, al Presidente della Repubblica, al Presidente della Giunta Provinciale di Bolzano. Milena
Cossetto, dirigente scolastica, giornalista, docente universitaria, responsabile culturale dell’Associazione di Volontariato “Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns” di Bolzano – cittadina in sedia a rotelle, Bolzano Emanuela Diodà, assistente sociale, presidente dell’Associazione di Volontariato Il Nostro Spazio-Ein Platz für uns, Bolzano. Seguono il testo in lingua tedesca,le prime adesioni (al 19.10.2008) e le indicazioni per aderire (......) Per adesioni e-mail: milcoss@gmail.com |
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LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/
L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.
La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.
La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.
LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA'
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COGLI L'OCCASIONE
Oggi Dio ti dà un’occasione da prendere al volo! Forse per quanto riguarda la tua salvezza eterna.
" Perciò, come dice lo Spirito Santo: Oggi se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori...(Ebrei 3,7)
Gesù Cristo è lo stesso, ieri. oggi e in eterno (Ebrei 13,8)
In nessun altro è la salvezza; poichè non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati (Atti 4,12)
QUOTIDIANI ESTERI:http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_testate_estere_01.asp?IDCategoria=105
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