Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
 

 

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INFERMIERI VIGILANTES

Post n°218 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da lucignolo_fumante
 


IMMIGRATI E CONFINI RESPONSABILI

Una dichiarazione della Commissione etica e società dell'Alleanza Evangelica Italiana

L'Alleanza Evangelica Italiana – organismo di comunione e collegamento delle chiese, delle opere e dei credenti evangelici –  nel ricordare la propria disponibilità a collaborare a tutti i livelli con gli organismi e le Istituzioni che si occupano di immigrazione, esprime una forte preoccupazione per l'evoluzione delle politiche migratorie e delle norme che regolamentano l'accoglienza di persone immigrate nel nostro Paese.

Pur comprendendo la complessità del fenomeno e consapevoli di come le responsabilità di governo debbano in questo caso misurarsi contestualmente alle esigenze proprie della sicurezza e a quelle dell'accoglienza, crediamo che la presente individuazione di soluzioni operative risulti poco sostenibile e potenzialmente lesiva dei fondamentali diritti umani.

Il mandato biblico, la fede cristiana e i suoi valori, il nostro impegno per la formazione di comunità plurali e civili,  ci inducono infatti  a sottolineare come occorra – primariamente – considerare gli immigrati come persone ad immagine di Dio e, in quanto tali, portatori di una dignità irriducibile.

Inoltre, abbiamo un rapporto privilegiato con molti immigrati e conosciamo molto bene i problemi che quotidianamente affrontano nel nostro Paese. Molti di loro, infatti, sono membri attivi ed esemplari delle nostre chiese, delle nostre opere ed agenzie missionarie. L'immigrazione è infatti  sempre più un fenomeno che riguarda spostamenti rilevanti di persone non cattoliche che vogliono provare – per molteplici motivi – a riconfigurare le loro esistenze nei Paesi occidentali.

Risultano chiaramente problematici tutti gli atteggiamenti che – nel provare a risolvere parte delle difficoltà –  si accontentano di diffondere strategie di tipo caritatevole e sono da considerare pericolose le abituali deleghe in bianco fatte nei confronti di enti e di azioni di emergenza.

La prospettiva biblica e cristiana è infatti diversa. È Dio stesso che richiede un'attenzione particolare per gli “stranieri”: Egli difende la loro causa, provvede loro di tutte le risorse necessarie. (Deuteronomio 10:18–19) . Non si possono trattare “diversamente” gli stranieri, così come non è possibile progettare ed implementare politiche che fanno proprie differenziazioni irresponsabili (noi/loro) e che alimentano rigurgiti nazionalistici.

A nostro parere, si tratta di una ineludibile esigenza di giustizia, non solo di carità. Come tale andrebbe gestita e compresa. Quale popolo cristiano, siamo chiamati a lottare per la giustizia di tutti, soprattutto di coloro che sono oppressi ed impotenti (Proverbi 31:8). Ci rendiamo conto che la cifra della nostra obbedienza non potrà mai – pena la sua autenticità – essere limitata alla mera salvaguardia del benessere acquisito, ma dovrà sempre essere di beneficio per il mondo intero, ad iniziare dagli ultimi.

Come AEI incoraggiamo quindi la costruzione di interventi socio–politici che pur garantendo la sicurezza e la pace sociale, non tollerino situazioni di ingiustizia e di sfruttamento da un lato, e permettano, dall'altro, agli immigrati di diventare presto protagonisti produttivi ed attori sociali responsabili del loro futuro anche nel nostro Paese. Piuttosto che governare le paure provando ad ergere confini, incoraggiamo la società civile ad agire per il loro superamento, in uno slancio di apertura e di giustizia globale.

In particolare, una politica coerente ai principi di civiltà e democraticità dovrebbe secondo noi tener conto di diversi elementi, fra i quali:

  • La necessità di moltiplicare le vie legali di ingresso e di stabilizzazione;
  • L'utilizzo della massima attenzione possibile nelle varie azioni umanitarie (accoglienza, rimpatri, ..)
  • La necessità di favorire organicamente (e non artificiosamente) i ricongiungimenti familiari e di attivare – contestualmente – politiche culturali e sociali di integrazione nel rispetto delle diversità.

Ci sembra anche necessario segnalare come, nella nostra percezione, molte paure nei confronti degli immigrati siano dovute a modelli in qualche modo segnati dal razzismo e dal pregiudizio. Molta retorica politica sembra muoversi in questa preoccupante direzione.

Probabilmente, oltre la sicurezza, il problema centrale dell'immigrazione non sta nell'individuazione dei numeri esatti da ammettere in Italia anno dopo anno. Il problema centrale sembra essere il disaccordo e le tensioni culturali interne al Paese che gli immigrati generano quasi naturalmente. Esiste infatti una forma di rabbia popolare che con estrema facilità si riversa nei diversi, nell'altro non capito e non conosciuto. Per questo motivo occorrerebbe attivare fin da subito azioni a sostegno dei pluralismi e delle diversità che cittadini, corpi intermedi, organizzazioni ed istituzioni inevitabilmente presentano.

Alleanza Evangelica Italiana
Vicolo S. Agata 20
00153 Roma
www.alleanzaevangelica.org
info@alleanzaevangelica.org


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Commenti al Post:
sterminatore1986
sterminatore1986 il 12/02/09 alle 00:54 via WEB
La rabbia popolare si deve risersare contro i politici, e non contro gli immigrati... Purtroppo questa casta se ne frega di tutti gli insegnamenti del Cristianesimo e pensa solo al proprio tornaconto personale (sfruttare schiavi stranieri a bassissimo costo)... Dovete chiedere a gran forza la cacciata di questo governo dittatoriale, che sta distruggendo il nostro paese... Non potete solo usare docili parole per cambiare tutto ciò... Gli fate solo il solletico ai politici... Fino a quando esisterà il capitalismo, esisteranno gli schiavi...
 
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LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/


L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.

La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.

La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.

LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA' 

http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/sfida_di_michea.htm

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