Creato da lucignolo_fumante il 30/08/2005
UNA BUONA NOTIZIA PER UOMINI E DONNE SENZA SPERANZA. (La buona notizia è l'anticipata e compiuta promessa della Scrittura che il Messia senza peccato di Dio morì al posto dei peccatori condannati).
 

 

PIETRO BOLOGNESI, Tra credere e sapere. Dalla Riforma protestante all'Ortodossia riformata

Post n°259 pubblicato il 14 Agosto 2011 da lucignolo_fumante

...POICHE' LA CONOSCENZA DEL SIGNORE

RIEMPIRA' LA TERRA COME LE ACQUE

COPRONO IL FONDO DEL MARE (Isaia 11, 9)

 

 

 
 
 
 
 

SDRADICARE LA POVERTA' E' POSSIBILE

Post n°255 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da lucignolo_fumante
 

Sradicare la povertà è possibile!

Un appello per gli obiettivi del millennio

Sono passati oramai dieci anni da quando, nel duemila, l’unanimità delle nazioni riunite all’interno dell’Assemblea Generale dell’ONU, ha approvato gli otto obiettivi di sviluppo: combattere la fame, la disparità tra i sessi, la mortalità infantile, l’HIV/AIDS e, al contempo, migliorare l’accesso ai servizi pubblici essenziali, quali l’istruzione e la salute.
La dichiarazione del Millennio ha segnato una svolta nella lotta alla povertà. Per la prima volta, infatti, i paesi ricchi e i paesi poveri del mondo hanno deciso di unire i propri sforzi per sradicare la povertà.

Molte organizzazioni internazionali sostengono la strategia delle Nazioni Unite nell’incoraggiare i leader mondiali a mantenere le loro promesse per salvare la vita di milioni di bambini e di madri nei Paesi in via di sviluppo. Fra queste organizzazioni, l’Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network di Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Questa mobilitazione rappresenta la cornice di fondo della nostra azione.

I progressi degli ultimi anni sono incoraggianti, ma con rinnovata determinazione è possibile fare di più. A dieci anni dall’inizio della campagna di mobilitazione internazionale, si è visto, infatti, che ci sono stati dei miglioramenti per quanto riguarda il raggiungimento di alcuni obiettivi, mentre altri – probabilmente - non saranno raggiunti. Lo stesso piano di azione è stato parzialmente eluso: inizialmente sottoscritto per il periodo 2000-2015 richiedeva da parte delle nazioni ricche, un impegno minimo fissato allo 0,7% del loro PIL. Qui le assenze sono numerose e pesanti e l’Italia stessa si è posizionata all’ultimo posto tra i paesi donatori.

La filosofia di assistenza internazionale espressa nella “dichiarazione del millennio” delle Nazioni Unite è ambiziosa e pragmatica. Ancora oggi, però, più di un miliardo di persone patisce ogni giorno cercando di sopravvivere, e dieci milioni di bambini muoiono di fame ogni anno.

La recente fase di difficoltà economica globale ha poi introdotto nuovi elementi di complessità, rendendo più difficile il raggiungimento dei traguardi. La profondità della crisi ci ha inoltre confermato come lo scenario globale futuro non potrà che rimanere profondamente legato a un modello di sviluppo basato sui diritti umani, dove il rispetto delle differenze culturali rappresenta una ricchezza e non un ostacolo, dove dobbiamo prendere atto del ruolo negativo dei cambiamenti climatici e della riduzione delle biodiversità e, di converso, occorre riconoscere e rilevare il ruolo centrale delle donne nei processi democratici di crescita.
Come cittadini responsabili, abitanti e beneficiari di un mondo sviluppato e privilegiato, abbiamo di fronte una scelta decisiva: non voltare le spalle al quinto della popolazione globale che soffre e allo stesso tempo diventare protagonisti della soluzione. L’impegno per un mondo migliore deve continuare con fermezza e lungimiranza.

A tal fine:

  • Ricordiamo che il perseguimento di un’efficace dimensione istituzionale (le libertà fondamentali, il principio di legalità, la protezione della proprietà privata, un governo efficace, capitale sociale, diritto e qualità dell’istruzione, bassa corruzione) è centrale per lo sviluppo economico e sociale di ogni nazione.
  • Ci impegniamo a sostenere una riforma delle istituzioni internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario internazionale e le stesse Nazioni Unite) le cui azioni sono a volte caratterizzate da ambizioni troppo elevate e non realistiche; dall’abitudine a pianificare al vertice tralasciano i bisogni, i contesti e le aspettative locali; da interferenze politiche e pesantezze burocratiche poco trasparenti e rendicontabili.
  • Incoraggiamo le istituzioni, la classe politica e la società civile a incalzare la comunità internazionale nella ricerca di una politica internazionale di ridistribuzione e di sviluppo che sia sostenibile nel medio e lungo periodo, per assistere concretamente coloro che – esclusi dai benefici della globalizzazione – rimangono intrappolati nella gabbia delle povertà.
  • Sollecitiamo il Governo italiano a mantenere gli impegni presi, quale importante Nazione donatrice, attivamente coinvolta nel raggiungimento degli obiettivi del millennio.
  • Invitiamo tutti a ricercare un’etica della sufficienza e della responsabilità, che faccia da trama per un cambiamento rivoluzionario e pragmatico nel nostro modo di sentire, pensare e agire per eliminare l’estrema povertà nel mondo.
  • Promuoviamo lo sviluppo di una coraggiosa cultura del dare e della semplicità che - assieme alle ONG, alle comunità religiose, alle istituzioni ai movimenti e alle nuove ecologie sociali - lotta con decisione per un mondo più giusto e più equo.


Vicenza, 10/10/10


Alleanza Evangelica Italiana
Vicolo S. Agata 20 - 00153 Roma
www.alleanzaevangelica.org
ufficio.stampa

 

 
 
 

LA SFIDA DEL PROFETA MICHEA

Post n°253 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da lucignolo_fumante
 

AEI: sradicare la povertà è possibile

ROMA - In chiusura della giornata promossa per incoraggiare un impegno costante dei cristiani all'interno della società nei confronti dei poveri (10 ottobre), l'Alleanza evangelica italiana (Aei), ideatrice dell'iniziativa, dirama un appello e aggiorna sulla situazione a dieci anni da quando, nel 2000, l'unanimità delle nazioni riunite all'interno dell'Assemblea generale dell'Onu, approvò gli otto obiettivi di sviluppo: combattere la fame, la disparità tra i sessi, la mortalità infantile, l'Hiv/Aids e, al contempo, migliorare l'accesso ai servizi pubblici essenziali, quali l'istruzione e la salute.

«La "Dichiarazione del millennio" - spiega Aei - ha segnato una svolta nella lotta alla povertà. Per la prima volta, infatti, i paesi ricchi e i paesi poveri del mondo hanno deciso di unire i propri sforzi per sradicare la povertà. Molte organizzazioni internazionali sostengono la strategia delle Nazioni unite nell'incoraggiare i leader mondiali a mantenere le loro promesse per salvare la vita di milioni di bambini e di madri nei Paesi in via di sviluppo. Fra queste organizzazioni, l'Alleanza evangelica mondiale (Aem) e il "Network di Michea" hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Questa mobilitazione rappresenta la cornice di fondo della nostra azione».

«I progressi degli ultimi anni sono incoraggianti - asserisce Aei - ma con rinnovata determinazione è possibile fare di più. A dieci anni dall'inizio della campagna di mobilitazione internazionale, si è visto, infatti, che ci sono stati dei miglioramenti per quanto riguarda il raggiungimento di alcuni obiettivi, mentre altri, probabilmente, non saranno raggiunti. Lo stesso piano di azione è stato parzialmente eluso: inizialmente sottoscritto per il periodo 2000-2015, richiedeva da parte delle nazioni ricche un impegno minimo fissato allo 0,7% del loro Pil. Qui le assenze sono numerose e pesanti e l'Italia stessa si è posizionata all'ultimo posto tra i paesi donatori».

È opinione di Aei che la filosofia di assistenza internazionale espressa nella "Dichiarazione del millennio" delle Nazioni unite sia ambiziosa e pragmatica, ma Aei fa rilevare che, però, ancora oggi più di un miliardo di persone patisce ogni giorno cercando di sopravvivere e dieci milioni di bambini muoiono di fame ogni anno.

«La recente fase di difficoltà economica globale - considera Aei - ha poi introdotto nuovi elementi di complessità, rendendo più difficile il raggiungimento dei traguardi. La profondità della crisi ci ha inoltre confermato come lo scenario globale futuro non potrà che rimanere profondamente legato a un modello di sviluppo basato sui diritti umani, dove il rispetto delle differenze culturali rappresenta una ricchezza e non un ostacolo, dove dobbiamo prendere atto del ruolo negativo dei cambiamenti climatici e della riduzione delle biodiversità e, di converso, occorre riconoscere e rilevare il ruolo centrale delle donne nei processi democratici di crescita. Come cittadini responsabili, abitanti e beneficiari di un mondo sviluppato e privilegiato, abbiamo di fronte una scelta decisiva: non voltare le spalle al quinto della popolazione globale che soffre e allo stesso tempo diventare protagonisti della soluzione. L'impegno per un mondo migliore deve continuare con fermezza e lungimiranza».

E a tal fine, Aei dice:

- ricordiamo che il perseguimento di un'efficace dimensione istituzionale (le libertà fondamentali, il principio di legalità, la protezione della proprietà privata, un governo efficace, capitale sociale, diritto e qualità dell'istruzione, bassa corruzione) è centrale per lo sviluppo economico e sociale di ogni nazione.

- Ci impegniamo a sostenere una riforma delle istituzioni internazionali (Banca mondiale, Fondo monetario internazionale e le stesse Nazioni unite) le cui azioni sono a volte caratterizzate da ambizioni troppo elevate e non realistiche; dall'abitudine a pianificare al vertice tralasciando i bisogni, i contesti e le aspettative locali; da interferenze politiche e pesantezze burocratiche poco trasparenti e rendicontabili.

- Incoraggiamo le istituzioni, la classe politica e la società civile a incalzare la comunità internazionale nella ricerca di una politica internazionale di ridistribuzione e di sviluppo che sia sostenibile nel medio e lungo periodo, per assistere concretamente coloro che, esclusi dai benefici della globalizzazione, rimangono intrappolati nella gabbia delle povertà.

- Sollecitiamo il Governo italiano a mantenere gli impegni presi, quale importante nazione donatrice, attivamente coinvolta nel raggiungimento degli obiettivi del millennio.

- Invitiamo tutti a ricercare un'etica della sufficienza e della responsabilità, che faccia da trama per un cambiamento rivoluzionario e pragmatico nel nostro modo di sentire, pensare e agire per eliminare l'estrema povertà nel mondo.

- Promuoviamo lo sviluppo di una coraggiosa cultura del dare e della semplicità che - assieme alle Ong, alle comunità religiose, alle istituzioni ai movimenti e alle nuove ecologie sociali - lotta con decisione per un mondo più giusto e più equo. [gp]

Fonte: AEI - Alleanza evangelica italiana

Per maggiori informazioni:
www.alleanzaevangelica.org; e-mail: ufficio.stampa@alleanzaevangelica.org

 
 
 

Teniamo aperta la Breccia di Porta Pia!

Post n°250 pubblicato il 20 Settembre 2010 da lucignolo_fumante
 

Per noi evangelici il 20 settembre è una data importante. Dalla breccia di Porta Pia passarono letteralmente anche le prime Bibbie in lingua italiana. Per secoli la Bibbia era stata messa all’indice e vietata al popolo. Quella breccia fu anche una porta da cui passò la libertà di lettura, di esame e di discussione della Bibbia.

All’inizio del Seicento, Giovanni Diodati aveva tradotto la Bibbia in italiano, ma era stata subito proibita e bruciata nelle piazze da parte delle autorità della chiesa cattolica romana. Dopo più di due secoli poteva finalmente penetrare a Roma. Per noi la breccia di Porta Pia è quella porta che si è aperta all’evangelo e che non vogliamo che si richiuda più.

La breccia di Porta Pia non fu lo scontro tra religione e libero pensiero. Fu invece lo scontro tra una forma politicizzata, ideologizzata ed assolutistica di religione contro un anelito di libertà, pluralismo e circolazione delle idee. Non facciamo l’errore di contrapporre religione e libero pensiero, come se le due cose fossero di per sé nemici. Non lo sono. La contrapposizione è con i poteri che, in nome di una religione o di un’ideologia, diventano tiranni e liberticidi. Per questo bisogna tenere alta l’attenzione sulla libertà religiosa e per questo l’Alleanza ha recentemente organizzato la Marcia per la libertà religiosa il 19 giugno a Roma.
Senza libertà religiosa non c’è alcuna libertà.

Teniamo aperta la breccia di Porta Pia! Non sostituiamo la tirannia pontificia con un’altra tirannia del pensiero unico. Facciamo sì che passino idee, discussioni ed anche contrapposizioni tra visioni del mondo diverse.

Che il confronto sia libero e rispettoso, aperto e plurale, aspro e costruttivo, laico ed appassionato, pubblico e diffuso. Ognuno di noi faccia la propria parte, ma, per favore, teniamo aperta la Breccia di Porta Pia!


Alleanza Evangelica Italiana
Vicolo S. Agata 20
00153 Roma
www.alleanzaevangelica.org

19 settembre 2010

 
 
 
 
 

CONCERTO EVANGELISTICO A RIPA TEATINA

Post n°248 pubblicato il 29 Agosto 2010 da lucignolo_fumante

Sabato 28 agosto 2010, concerto evangelistico GOSPEL con il cantautore evangelico Dario COSTA (Roma- www.dariocosta.com) all'Anfiteatro del "Parco Lattanzio", comune di RIPA TEATINA-(CH -4 km da Chieti), a partire dalle ore 20.30.Testimonianze di vita e predicazione del Vangelo.Siete tutti cordialmente invitati.

 
 
 

EVANGELIZZAZIONE A ROCCAMONTEPIANO (CHIETI)

Post n°247 pubblicato il 29 Agosto 2010 da lucignolo_fumante

PREDICAZIONE DEL VANGELO A ROCCAMONTEPIANO (CHIETI)

28.08.2010

 
 
 

UNA COPPIA OMOSESSUALE

Post n°246 pubblicato il 10 Giugno 2010 da lucignolo_fumante
 



L’AEI in relazione alla benedizione dell’unione di una coppia omosessuale
a Trapani L’Alleanza Evangelica Italiana, in relazione allabenedizione dell’unione di una coppia omosessuale avvenuta a Trapani daparte della locale Chiesa valdese,
  • – ricorda come, biblicamente parlando, la chiesa non può benedireciò che Dio non ha benedetto. Sino a prova biblica contraria, le unionisessuali al di fuori del matrimonio non sono benedette da Dio e lachiesa ne deve prendere serenamente atto. Se non lo fa, non è più servadella Parola, ma signora sulla Parola.
  • – ricorda altresì che questo atto è frutto di una più che decennalee crescente tendenza all’interno dell’evangelismo che si riconoscenella Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, culminato conl’adesione della FCEI all’appello “Sì lo voglio” favorevole non soloalle unioni di fatto, ma anche al matrimonio civile per tutti e tutte(NEV 24/3/2010).
  • – ribadendo la volontà di dialogo col mondo federato, più voltepraticato e ricercato anche su questi temi, l’AEI non può che ripetereche la differenza all’interno dell’evangelismo italiano non sta in unparticolare etico o in una diversa sensibilità su alcune questioni, main un approccio teologico complessivo che ha delle inevitabili ricaduteetiche. Essere evangelici significa praticare il sola Scriptura, anchesu temi delicati come questo.

Alleanza Evangelica Italiana
Vicolo S. Agata 20
00153 Roma
ufficio.stampa@alleanzaevangelica.org

Roma, 9 giugno 2010

 
 
 
 
 

Il sindacato degli Infermieri Nursing Up

LA SFIDA DI MICHEA http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/


L'Alleanza Evangelica Mondiale (AEM) e il Network Michea hanno organizzato una campagna globale per mobilitare i cristiani contro la povertà: la Sfida di Michea. Essa richiama un testo del profeta omonimo (6,8) in cui si sottolineano le condizioni per un autentico cammino di testimonianza: praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con Dio.

La Sfida di Michea mira ad incoraggiare il coinvolgimento cristiano nei confronti dei poveri allo scopo di spingere i governi a mantenere le promesse fatte con gli "Obbiettivi del Millennio per lo sviluppo sostenibile" e per dimezzare la povertà entro il 2015. Tutti i 191 paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno sottoscritto questi obiettivi che comprendono l'eliminazione della povertà estrema e della morte per fame, l'impegno per un'educazione primaria per tutti, la promozione dell'uguaglianza dei sessi, la riduzione della mortalità infantile, la lotta all'AIDS e alle altre malattie, la salvaguardia dell'ambiente, un partnerariato mondiale per lo sviluppo. Questi obbiettivi sono raggiungibili, ma occorre che la società civile stimoli e incalzi i governi a mantenere le promesse fatte.

La Sfida di Michea è una campagna che porterà una voce profetica per i poveri e con i poveri a favore di uno sforzo globale per il raggiungimento degli "Obbiettivi". Inoltre, essa incoraggia l'impegno costante delle chiese e dei credenti all'interno della società e nei confronti dei governi affinché il tema della povertà sia sempre tenuto in considerazione.
In molti paesi del mondo, le Alleanza Evangeliche nazionali stanno promuovendo la Sfida di Michea, mobilitando così gran parte del popolo evangelico. In Italia, l'Alleanza Evangelica Italiana ha assunto la responsabilità della campagna per partecipare alle iniziative a sostegno dell'abbattimento del debito. Tra queste, c'è l'invito rivolto a singoli, chiese e gruppi a sottoscrivere l'Appello di Michea. L'obbiettivo è di raccogliere 25 milioni di firme per dare forza alla richiesta di agire contro la povertà.

LA TUA FIRMA CONTRO LA POVERTA' 

http://digilander.libero.it/lucignolo_fumante/sfida_di_michea.htm

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Oggi Dio ti dà un’occasione da prendere al volo! Forse per quanto riguarda la tua salvezza eterna.

" Perciò, come dice lo Spirito Santo: Oggi se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori...(Ebrei 3,7)

Gesù Cristo è lo stesso, ieri. oggi e in eterno (Ebrei 13,8)

In nessun altro è la salvezza; poichè non vi è sotto  il  cielo nessun altro nome che sia dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati (Atti 4,12)

 
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