Deliri di notte

commessi


Preferisco i supermercati perchè mi risparmiano le chiacchiere saccenti dei commessi quando cominciano a raccontartela  sulle qualità della merce che vogliono rifilarti.Il cliente dal loro punto di vista è un perfetto idiota onnincompetente che va guidato, blandito, rassicurato  e al quale  rivelano ovvietà lapalissiane con gravità professionale, come fossero  frutto di distillata sapienza,.Sanno sommergerti con  una sequela di dettagli tecnici inutili o inventati di sana pianta al solo scopo di acquisire autorevolezza nel confronti di quell'essere decerebrato che chiamano cliente e per il quale nutrono in fondo al cuore un dolciastro disprezzo.I più gentili sono i più pericolosi, tu chiedi una cosa e sei fregato perchè ne approfittano subito per voler suscitare la tua sconfinata ammirazione per loro facendo leva sul risultato  che tu raggiunga la consapevolezza di essere un perfetto cretino al cospetto di un guru. Spesso mi diverto alle loro spalle facendo il cretino perfetto...per quanto incredibile cretino possa sembrare non li  sfiora minimamente il dubbio che io sia solo un  cretino normale.Faccio domande che nemmeno un handicappato grave farebbe con  un crescendo di incompetenza ed idiozia che sfiora il discrimine che separa l'essere umano dal tonno.Per esempio, nel comprare un coltello da cucina arrivo a chiedere a cosa serva, di cosa è fatto e altre amene ovvietà  ascoltando  ammirato la circostanziata e perita risposta benevola e gentile... e quando hanno la certezza che hanno davanti l'idiota ideale, quello iperuranico,  di colpo  chiedo la  percentuale di cromo  di nichel di molibdeno della lama in  AISI, e soprattutto se trattasi di un acciaio inossidabile austenitico anzichè martensitico oppure , assumendo una espressione del volto seriamente  preoccupata, addirittura se  trattasi di AISI ferritico. E poi avanti col diagramma ferro corbanio e con  le prove di resistenza, di resilienza, di elasticità..la durezza Brinnel.. i trattamenti termici  ..insomma non la finisco più.Mi godo con sottile indicibile piacere lo stupore idiota che di colpo fiorisce sul labbro del commesso e a questo punto non ho più pietà della mia ignara vittima:il cliente ha sempre ragione e  la sua reazione deve essere sempre e per definizione gentile malgrado lo faccia sprofondare con  la mia inesorabile gentilezza e correttezza nella consapevolezza rivelatrice  che è lui il perfetto cretino.Poi magari mi chiede se sono ingegnere meccanico e io seraficamente gli dico che ho semplicemente fatto il commesso in un negozio in cui si vendono coltelli....