di Angelo Maria Perrino
Lunedì, 27 febbraio 2012
"Governi e Bce devono ispirarsi alla MMT (Modern Money Theory): è inutile continuare a fare manovre lacrime e sangue che bloccano la ripresa, bisogna stampare moneta. L'imprenditore Ernesto Preatoni sceglie ancora Affaritaliani.it per ribadire la sua ricetta contro la crisi dell'Eurodebito. E avverte: "Ho una tragica impressione: che si voglia a tutti i costi difendere il sistema bancario e i suoi azionisti..."
L'INTERVISTA
Preatoni, che cosa pensa di questa nuova teoria economica, la "Modern Money Theory" e che cosa dice questa teoria?
"La MMT (Modern Money Theory) sostiene che gli stati che hanno accesso illimitato alla creazione di moneta dovrebbero immetterne in quantità illimitata senza che ciò provochi inflazione".
E lei che posizione ha rispetto a questa teoria?
"La teoria è sicuramente interessante ma come tutte le teorie spinte all'estremo si rivelerebbe fallace. Ciononostante in un momento di questo genere la ritengo estremamente utile. Jamie Galbraight (ritenuto il padre di questa teoria) avrebbe comunque in questo momento assolutamente ragione.
Come io ho avuto modo di farle notare infatti in una precedente intervista la Federal Reserve, la Bank of England, la Banca Nazionale Svizzera e la Banca Centrale Giapponese hanno 'stampato' massicciamente moneta senza che questo abbia provocato inflazione.
Ritengo però che nel lungo periodo inevitabilmente creerebbe inflazione. Ciononostante la direzione che i governi e le banche centrali dovrebbero prendere è senz'altro questa".
Mi sembra però che l'Europa insista in una direzione diametralmente opposta.
"E' stato vero fino al 21 dicembre dello scorso anno, giorno in cui la Banca Centrale Europea ha immesso, seppure in modo discutibile, 489 miliardi di liquidità. Quindi non direi che la BCE abbia una posizione in questo momento diametralmente opposta. Certo la manovra è stata insufficiente e sopratutto tardiva. Comunque lei ha sostanzialmente ragione poichè la tendenza generale in Europa è quella di rimettere a posto i conti imponendo nuove imposte e tagli alle spese. Ormai è chiaro che queste manovre produrranno recessione, minori incassi fiscali e necessità di nuove manovre. Mi lasciano molto perplesso le parole di pochi giorni orsono di Monti quando sostiene che dopo i sacrifici arriverà la ripresa.
In questo senso quindi io ritengo molto utile la modern monetary theory perchè viene a rompere una cultura molto diffusa in Europa e cioè che per rimettere a posto i conti bisogna aumentare le imposte e tagliare i costi.
Questo può essere vero per un'azienda che non ha altri mezzi per far tornare i conti.
Gli stati e le banche centrali hanno invece a disposizione un'arma formidabile: quella di poter stampare moneta e di conseguenza diluire il debito pubblico. Ed è semplicemente ridicolo che si voglia applicare una cultura aziendale agli stati.
Tra le altre cose in questo modo si difende a tutti i costi l'interesse dei creditori dimenticandosi che i creditori, in un mondo capitalista devono assumersi le proprie responsabilità e i propri rischi.
Tanto più che la difesa a tutti i costi degli interessi dei creditori potrebbe provocare tensioni sociali tali da rimettere in discussione la totalità del credito vantato".
Ma lei per quali motivi ritiene che in Europa non sia prevalente la corrente di pensiero keinesiana.
"Io ho una tragica impressione. Si vuole a tutti i costi difendere il sistema bancario e quel che è peggio gli azionisti del sistema bancario. I più grandi detentori di debito pubblico sono infatti le banche e una svalutazione del debito pubblico risulterebbe letale per il sistema bancario, Basti pensare alla manovra del 21 dicembre di immissione dei 489 miliardi da parte della BCE. Anzichè comprare direttamente i titoli di stato come aveva fatto la FED, la BCE ha finanziato le banche all'1% permettendo alle stesse banche di lucrare la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato e l'interesse pagato. Ciò costituisce un forte aiuto per salvare un sistema bancario ormai alle corde. In un sistema veramente capitalistico il capitale delle banche avrebbe dovuto essere azzerato e successivamente ricostituito con aumenti di capitale. E se il mercato non avesse sottoscritto gli aumenti di capitale avrebbe dovuto intervenire lo Stato. Questa manovra è stata fatta in Svezia quindici anni fa e lo Stato ci ha pure guadagnato".
Ma allora bisognerebbe accogliere in pieno la teoria di Jamie Galbraight.
"In questo momento certamente; per quanto riguarda l'illimitatamente sarei molto più cauto".
link: http://affaritaliani.libero.it/economia/crisi-preatoni270212.html
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