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USA: FOMC lascia invariata politica monetaria!


(Teleborsa) - Roma, 15 mar - La Federal Rerserve non muta strategia e mantiene i tassi di interesse sui minimi storici, confermando anche il programma di quantitative easing predisposto durante la crisi. Il Federal Open Market Committee, riunitosi oggi, ha deciso di mantenere i FED Funds in una forchetta compresa fra lo zero e lo 0,25%. Tasso di sconto confermato allo 0,75%. Alla base della decisione ci sono ancora la debolezza del mercato immobiliare e le difficoltà del mercato del lavoro, sebbene quest'ultimo abbia offerto recentemente segnali di speranza. Per il resto, la ripresa prosegue graduale, mentre la rapida ascesa dei prezzi delle commodities energetiche non condiziona le aspettative di inflazione, che restano stabili. La FED ha comunque assicurato che continuerà a monitorare la situazione. Nessun accenno è stato fatto alla questione "Giappone", né agli altri eventi che hanno colpito il Medioriente. il comunicato della Fed per esteso : "Le informazioni ottenute dall'ultima riunione di gennaio confermano che il ritmo della ripresa economica sta proseguendo e le condizioni di lavoro stanno migliorando gradualmente. Le spese delle famiglie e delle aziende nelle apparecchiature e nei software stanno continuando a salire, anche se gli investimenti nelle strutture non residenziali sono ancora deboli. I prezzi delle materie prime sono cresciuti di molto dall'estate scorssa e le preoccupazioni sulle scorte di petrolio a livello mondiale hanno contribuito al rincaro dei prezzi del greggio nelle ultime settimane. Ciononostante le attese sull'inflazione a lungo termine sono rimaste stabili e i livelli di inflazione sottostante sono rimasti bassi. Come richiede il suo mandato il Comitato cerca di raggiungere i livelli massimi di occupazione e stabilita' dei prezzi. Al momento il tasso di disoccupazione resta alto e i livelli di inflazione sottostante sono in un qualche modo bassi rispetto alle soglie che il Comitato giudica coerente sul lungo termine. Il rialzo dei prezzi dell'energia e di altr materie prime stanno esercitando pressioni inflative al rialzo sull'inflazione. Il Comitato prevede che questi effetti finiranno per essere transitori, ma seguira' da vicino l'evoluzione dell'inflazione e le attese sulla stessa. Il Comitato continua a prevedere un graduale ritorno su livelli piu' elevati di utilizzo delle risorse in un contesto di stabilita' dei prezzi. Per promuovere una ripresa dell'economia piu' solida e per contribuire a garantire che l'inflazione, nel tempo, sia su livelli consistenti con il suo mandato, il Comitato ha deciso di confermare le misure straordinarie di allentamento monetario annunciate in novembre. In particolare, il Comitato manterra' la politica esistente di reinvestimento di quanto reso dai titoli in suo possesso e intende acquistare $600 miliardi di Treasury a lunga scadenza entro la fine del secondo trimestre 2011. Il Comitato terra' sotto osservazione con regolarita' il ritmo dell'acquisto di titoli e le dimensioni complessive di tali misure di allentamento monetario alla luce delle informazioni che ricevera' prossimamente e adattera' il programma come necessario per raggiungere gli obiettivi sul fronte della massima occupazione e della stabilita' dei prezzi. Il Comitato confermera' il target range sui federal funds allo 0.00-0.25%. Le condizioni economiche, tra cui i bassi livelli di utilizzo delle risorse, trend dei prezzi, e attese per un'inflazione stabile, dovrebbero garantire livelli bassi dei tassi in via eccezionale ancora per un periodo prolungato. Il Comitato continuera' a monitorare l'outlook economico e gli sviluppi finanziari e agira' di conseguenza, mettendo a punto gli strumenti necessari per sostenere la ripresa economica e assicurare che l'inflazione rimanga, nel tempo, su livelli in linea al suo mandato. A votare a favore dell’azione di politica monetaria del FOMC sono stati: Ben S. Bernanke, Presidente; William C. Dudley, vicepresidente; Elizabeth A. Duke; Charles L. Evans; Richard W. Fisher; Narayana Kocherlakota; Charles I. Plosser; Sarah Bloom Raskin; Daniel K. Tarullo; Kevin M. Warsh e Janet L. Yellen".