Sono due i fronti di crisi che pendono come spade di Damocle sulla testa dei mercati. Il primo riguardo quelli europei, usciti dalla sbornia del risultato delle elezioni tedesche che conferma la linea di rigore tanto cara agli investitori internazionali. Il secondo fronte di crisi potenziale si è aperto in America con il famigerato “shut down” federale dei servizi pubblici, che segue il fiscal “sequestration” di gennaio. La battaglia tra Obama e una parte del partito Repubblicano potrebbe concludersi con qualcosa di ben più grave di una mancata riforma del sistema sanitario. Se infatti il legislatore non dovesse approvare prima del 17 ottobre l’innalzamento del “debt-ceiling” gli Stati Uniti d’America rischieranno il default, a meno di non effettuare una drastica riduzione dello spending, due cose che porteranno comunque il paese in recessione, a detta di molti commentatori. La battaglia si concluderà, molto probabilmente, con un accordo in extremis ma i mercati nel frattempo potrebbero soffrirne. Questo è lo scenario in cui ci dovremo muovere nelle prossime settimane, entrando nell’ultimo trimestre dell’anno. Passiamo adesso alle considerazioni di analisi tecnica.(A. Forni_www.frntrading.com ).L’andamento dei titoli di stato, l’asset che storicamente è la spia (in correlazione inversa) dell' equity conferma la mini crisi in atto con la caduta dei rendimenti nella parte lunga della curva, il Bund e il Treasury sono rispettivamente al 1,84% e al 2,64%.Una pesante correzione tecnica allo stato attuale è ipotizzabile solo tra alcuni mesi (fine 2013 - inizio 2014?) Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA: La curva dei rendimenti non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione nel'anno successivo è lo scarto della curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond a 3 mesi. I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995 ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02) è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 2,61. IL LEI del conference Board, in aumento da indicazioni per una buona espansione del PIL USA anche nel 2013 al 2,5% circa. Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito dagli operatori USA per l'acquisto di azioni e altre attività finanziarie, è in frazionale risalita ad agosto a 382,9 miliardi di dollari dai 382,1 di luglio. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.I dati attuali non preannunciano fasi di svolta.Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :IL mio TS "Trend_Hunter"(REV.2) timeframe daily, ottimo per prendere posizione nel mercato con ottica di medio_lungo termine, sulle principali borse mondiali vede una situazione sempre rialzista sulle borse occidentali anche se si evidenzia una contrazione in atto , i BRIC e le commodities in affanno ma stabili(grafico allegato).Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile sempre LONG sullo Sp_500 per ottobre , ma tre Etf del portafoflio iVY IEF-obbligazionario USA a medio termine , VNQ-azionario immobiliare USA e DBC- fondo sulle commodities stanno segnalando "cash" con tutte e due le SMA a 10 e a 12 mesi.
Analisi Intermarket settimanale al 05/10/2013
Sono due i fronti di crisi che pendono come spade di Damocle sulla testa dei mercati. Il primo riguardo quelli europei, usciti dalla sbornia del risultato delle elezioni tedesche che conferma la linea di rigore tanto cara agli investitori internazionali. Il secondo fronte di crisi potenziale si è aperto in America con il famigerato “shut down” federale dei servizi pubblici, che segue il fiscal “sequestration” di gennaio. La battaglia tra Obama e una parte del partito Repubblicano potrebbe concludersi con qualcosa di ben più grave di una mancata riforma del sistema sanitario. Se infatti il legislatore non dovesse approvare prima del 17 ottobre l’innalzamento del “debt-ceiling” gli Stati Uniti d’America rischieranno il default, a meno di non effettuare una drastica riduzione dello spending, due cose che porteranno comunque il paese in recessione, a detta di molti commentatori. La battaglia si concluderà, molto probabilmente, con un accordo in extremis ma i mercati nel frattempo potrebbero soffrirne. Questo è lo scenario in cui ci dovremo muovere nelle prossime settimane, entrando nell’ultimo trimestre dell’anno. Passiamo adesso alle considerazioni di analisi tecnica.(A. Forni_www.frntrading.com ).L’andamento dei titoli di stato, l’asset che storicamente è la spia (in correlazione inversa) dell' equity conferma la mini crisi in atto con la caduta dei rendimenti nella parte lunga della curva, il Bund e il Treasury sono rispettivamente al 1,84% e al 2,64%.Una pesante correzione tecnica allo stato attuale è ipotizzabile solo tra alcuni mesi (fine 2013 - inizio 2014?) Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA: La curva dei rendimenti non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione nel'anno successivo è lo scarto della curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond a 3 mesi. I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995 ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02) è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 2,61. IL LEI del conference Board, in aumento da indicazioni per una buona espansione del PIL USA anche nel 2013 al 2,5% circa. Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito dagli operatori USA per l'acquisto di azioni e altre attività finanziarie, è in frazionale risalita ad agosto a 382,9 miliardi di dollari dai 382,1 di luglio. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.I dati attuali non preannunciano fasi di svolta.Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :IL mio TS "Trend_Hunter"(REV.2) timeframe daily, ottimo per prendere posizione nel mercato con ottica di medio_lungo termine, sulle principali borse mondiali vede una situazione sempre rialzista sulle borse occidentali anche se si evidenzia una contrazione in atto , i BRIC e le commodities in affanno ma stabili(grafico allegato).Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile sempre LONG sullo Sp_500 per ottobre , ma tre Etf del portafoflio iVY IEF-obbligazionario USA a medio termine , VNQ-azionario immobiliare USA e DBC- fondo sulle commodities stanno segnalando "cash" con tutte e due le SMA a 10 e a 12 mesi.