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Basta euro. Come uscire dall’incubo-6^ puntata


«Basta euro. Come uscire dall’incubo, 31 domande e 31 risposte, la verità che nessuno ti dice” è il titolo del volumetto curato dal professor Claudio Borghi Aquilini con postfazione di Matteo Salvini, liberamente scaricabile dal sito www.bastaeuro.org. Anche noi sulla scia della Padania, il giornale leghista, preseguiamo nella pubblicazione delle domande e risposte contenute nel libretto del prof. Borghi. 10)Non è che l’Euro non c’entra nulla e la colpa è di corruzione,casta ed evasione?Le cose che non vanno in Italia sono sicuramente tante, ma non tutte, per odiose che possano essere, sono cause della crisi.Evasione, casta e corruzione ci sono sempre state anche quando le cose andavano bene e affliggono paesi che pure sono in forte crescita economica: assurdo pensare che, per esempio, in Cina, Corea o India siano tutti santi.In particolar modo è ingenuo sperare in scorciatoie come quelli che lasciano intendere che senza la corruzione ci sarebbero 80 miliardi o senza l’evasione ci sarebbero 120 miliardi: semplicemente saremmo in un mondo più giusto ma non ci sarebbe un centesimo in più di gettito. Il perché è semplice: l’Italia già incassa con le tasse più di qualsiasi altro Stato al mondo in rapporto a quanto produce (forse solo qualche piccolo Stato assistenziale nordico ci “batte”, ma nessuno dei grandi Stati ) ed è “al limite”, non a caso i recenti aumenti di IVA hanno portato un calo del gettito.Se con una bacchetta magica l’evasione scomparisse, con le attuali aliquote moltissime attività chiuderebbero, annullando l’effetto della “magìa”.L’unica cosa fattibile sarebbe di far pagare a tutti le tasse abbassando in parallelo le aliquote: si avrebbe così una distribuzione più equa, ma non ci sarebbe gettito aggiuntivo. Corruzione e altre nefandezze sono reati, e come tali vanno perseguiti, ma allo stesso modo in cui vanno perseguiti i furti e gli omicidi: di certo non sono le cause della crisi.11)Non può essere che la colpa sia della spesa pubblica improduttiva?Che in Italia i soldi vengano spesi male è cosa nota, tuttavia se una spesa è interna difficilmente diventa “improduttiva”: se anche pagassi uno per non fare nulla costui alla fine con i soldi dello stipendio comprerebbe cibo, vestiti e altri beni da produttivi lavoratori privati.Chi ha un negozio o una fabbrica non sa da dove vengono i soldi dei clienti che gli comprano la merce, per loro la differenza è avere clienti o no.Sarebbe molto meglio evitare questo passaggio e lasciare direttamente nelle tasche di chi lavora i soldi o, quanto meno,spendere in modo assennato, tuttavia il semplice taglio della spesa non compensato non aiuterà nessuno a vendere  più prodotti e quindi a rimettere in moto l’economia.Il livello di spesa pubblica italiana è nella media in Europa e se si è in recessione tagliare la spesa e alzare le tasse è un sistema certo per far andare peggio le cose.Ipotizzare che le cose possano andare diversamente è assurdo: sarebbe come pensare che una famiglia spenda di più se si riduce lo stipendio del capofamiglia. La spesa pubblica va tagliata e le tasse vanno alzate quando si sta crescendo.L’America è uscita dalla crisi facendo così: ha tagliato le tasse, haaumentato la spesa pubblica e ha fatto “stampare” denaro alla sua Banca Centrale.Stando nell’Euro e con le regole europee non possiamo fare nessuna di queste cose e, per di più, ci ritroviamo fuori mercato a causa della moneta sopravvalutata. Per noi e soprattutto per l’industria del Nord è come pensare di vincere una gara di corsa con le gambe legate.