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Crisi dell'euro : Quattro possibili scenari !


La crisi dell’euro sta entrando in una fase di accelerazione. A indicarlo sono il rifiuto francese e italiano di attuare ulteriori manovre restrittive per inseguire obiettivi di finanza pubblica comunque irraggiungibili. Cosa, quest’ultima, che dovrebbe (ma a quanto pare non è) essere perfettamente chiara a tutti, Bruxelles e Berlino incluse. Nonché la sempre più palese inutilità dei palliativi monetari che la BCE sta mettendo in campo. Mi pare che possano essere identificati quattro possibili scenari di evoluzione e soluzione dell’eurocrisi.  Scenario “buon viso a cattivo gioco” (1)Francia, Italia e Spagna sforano i limiti di bilancio pubblico, portando il deficit per esempio al 7% per un periodo di tempo adeguato a riassorbire almeno la maggior degli effetti della crisi sull’occupazione (probabilmente circa tre anni). Una sostanziosa quota dello sforamento viene destinata (via minore tassazione) a ridurre i costi del lavoro e della produzione domestica in genere, evitando quindi che la spinta sulla domanda interna squilibri i saldi commerciali esteri dei vari paesi. Berlino, Bruxelles e Francoforte abbozzano e lasciano fare. Anzi, la BCE mantiene in essere la garanzia implicita sui debiti pubblici dei vari paesi. Scenario “buon viso a cattivo gioco” (2) Francia, Italia e Spagna mettono in atto la Riforma Morbida. Berlino, Bruxelles e Francoforte abbozzano e lasciano fare. Anzi, la BCE accetta i CCF come collaterale per le sue operazioni di somministrazione di liquidità al sistema bancario (magari in alternativa parziale o totale ai controversi programmi TLTRO, ABS eccetera).  Scenario “ho capito, hai messo la pistola sul tavolo” All’annuncio che la Riforma Morbida sta per essere introdotta, la BCE (con l’accordo della UE e della Germania) attua un’azione di “helicopter money” che consegue effetti analoghi. Scenario “Aventino tedesco” La Germania, considerano inaccettabile la piega che hanno preso gli eventi, esce (sdegnata ?) dall’eurosistema, probabilmente con Paesi Bassi, Austria e qualche altro paese al seguito. Continuo invece a non considerare realistico il breakup unilaterale (o anche di gruppo) di uno o più paesi mediterranei. Non impossibile, ma con livelli di probabilità molto bassi, in primo luogo a causa delle complessità tecniche che comporta.da http://bastaconleurocrisi.blogspot.it