Come spiega lucidamente Frances Coppola in un suo recente post i modelli lineari con cui i maggiori macroeconomisti, a cominciare da Blanchard del FMI, hanno cercato di spiegare e quindi guidare i processi economici durante la crisi si sono rivelati inadatti ed errati. Lo stesso Blanchard ha dovuto ammettere nel WEO 2012 che il moltiplicatore della spesa pubblica non era il misero 0,5% da lui indicato, con la conseguenza che la spesa sarebbe stata maggiore del beneficio dato dalla crescita del PIL, ma doveva situarsi in una forbice fra lo 0,9% e l’1,7% e quindi la spesa pubblica avrebbe creato più reddito di quanto speso. In America il Congressional Budget Office in un suo rapporto del 2014 ha evidenziato che i modelli adottati si basano su ipotesi teoriche altamente improbabili come l’assenza di disoccupazione involontaria, che assume che gli individui possano scegliere quante ore lavorare al salario determinato dal mercato, o come il presupposto che gli agenti economici siano pienamente razionali e lungimiranti. Secondo i modelli dell’equilibrio economico generale, inoltre, le politiche espansive spingono gli individui a ridurre i consumi, perché prevedono di pagare in futuro per ogni aumento di spesa pubblica o minori tasse del presente (equivalenza ricardiana) e tendono anche a spiazzare una notevole quantità di altre attività economiche (effetto spiazzamento), [*In termini semplici la teoria può venire descritta come segue: il governo può sia finanziare la spesa tassando i contribuenti oggi, oppure può prendere denaro in prestito emettendo obbligazioni. Nel secondo caso, questo debito dovrà venir alla fine ripagato aumentando in futuro le tasse al di sopra del livello che avrebbero altrimenti avuto. La scelta è dunque tra "tassare ora" o "tassare poi".Supponiamo che il governo finanzi parte delle spesa extra attraverso deficit, vale a dire "tassare poi". Ricardo argomenta che i contribuenti pur avendo più denaro ora, si renderanno presto conto che in futuro saranno chiamati a pagare più tasse e pertanto cominceranno immediatamente a risparmiare quanto non pagato in tasse oggi, per poterle pagare poi. L'effetto sulla domanda sarebbe in questo caso esattamente lo stesso occorso se il governo avesse finanziato la spesa extra attraverso un aumento delle tasse. ovvero l'aumento di spesa pubblica spiazza "crowding out= lasciare fuori qualcuno o qualcosa per eccessivo affollamento: la ‘folla’ sarebbe la spesa privata, in particolare l’investimento, che viene spinto fuori,‘spiazzato’, dalla spesa pubblica) *NOTA_MIA].ma l’evidenza empirica non mostra prove sufficienti a sostegno di queste tesi (così Hemming R., Kell M., Mahfouz S., The Effectiveness of Fiscal Policy in Stimulating Economic Activity: A Review of the Literature, Working Paper no. 02/208, International Monetary Fund, Washington DC, 2002 tratto da http://www.economiaepolitica.it/tag/krugman/#sthash.7bXLfZ0m.dpuf). La difesa di Blanchard, secondo il quale si tratta di “dark corners” nei quali la teoria ed i modelli non funzionano bene, ma che delle corrette policies economiche possono evitare (scaricando quindi la colpa su chi fa politica economica, che andrebbe a cacciarsi in questi “angoli oscuri”) è stata demolita da Coppola con una frase che merita di essere riportata: “the desperate cry of an aging economist who discovers that the foundations upon which he has built his career are made of sand.” (il grido disperato di un anziano economista che scopre che le fondamenta sulla quali ha costruito la sua carriera sono fatte di sabbia). Applausi. Ciò porta a considerare errate tutte le conseguenze ad essa collegate, prima di tutto il mantra dell’austerità e della stabilità. L’austerità trova ormai pochi sostenitori, soprattutto in Germania: come ha dimostrato Krugman in un recente articolo sul suo blog, la Grecia, dopo anni di cura di austerità per uscire dalla crisi è arrivata ad crollo del reddito pro-capite persino superiore a quello della Germania dopo la 1° Guerra Mondiale. Ecco il grafico relativo:
Le insolubili difficoltà in cui si dibatte la visione Macroeconomica classica
Come spiega lucidamente Frances Coppola in un suo recente post i modelli lineari con cui i maggiori macroeconomisti, a cominciare da Blanchard del FMI, hanno cercato di spiegare e quindi guidare i processi economici durante la crisi si sono rivelati inadatti ed errati. Lo stesso Blanchard ha dovuto ammettere nel WEO 2012 che il moltiplicatore della spesa pubblica non era il misero 0,5% da lui indicato, con la conseguenza che la spesa sarebbe stata maggiore del beneficio dato dalla crescita del PIL, ma doveva situarsi in una forbice fra lo 0,9% e l’1,7% e quindi la spesa pubblica avrebbe creato più reddito di quanto speso. In America il Congressional Budget Office in un suo rapporto del 2014 ha evidenziato che i modelli adottati si basano su ipotesi teoriche altamente improbabili come l’assenza di disoccupazione involontaria, che assume che gli individui possano scegliere quante ore lavorare al salario determinato dal mercato, o come il presupposto che gli agenti economici siano pienamente razionali e lungimiranti. Secondo i modelli dell’equilibrio economico generale, inoltre, le politiche espansive spingono gli individui a ridurre i consumi, perché prevedono di pagare in futuro per ogni aumento di spesa pubblica o minori tasse del presente (equivalenza ricardiana) e tendono anche a spiazzare una notevole quantità di altre attività economiche (effetto spiazzamento), [*In termini semplici la teoria può venire descritta come segue: il governo può sia finanziare la spesa tassando i contribuenti oggi, oppure può prendere denaro in prestito emettendo obbligazioni. Nel secondo caso, questo debito dovrà venir alla fine ripagato aumentando in futuro le tasse al di sopra del livello che avrebbero altrimenti avuto. La scelta è dunque tra "tassare ora" o "tassare poi".Supponiamo che il governo finanzi parte delle spesa extra attraverso deficit, vale a dire "tassare poi". Ricardo argomenta che i contribuenti pur avendo più denaro ora, si renderanno presto conto che in futuro saranno chiamati a pagare più tasse e pertanto cominceranno immediatamente a risparmiare quanto non pagato in tasse oggi, per poterle pagare poi. L'effetto sulla domanda sarebbe in questo caso esattamente lo stesso occorso se il governo avesse finanziato la spesa extra attraverso un aumento delle tasse. ovvero l'aumento di spesa pubblica spiazza "crowding out= lasciare fuori qualcuno o qualcosa per eccessivo affollamento: la ‘folla’ sarebbe la spesa privata, in particolare l’investimento, che viene spinto fuori,‘spiazzato’, dalla spesa pubblica) *NOTA_MIA].ma l’evidenza empirica non mostra prove sufficienti a sostegno di queste tesi (così Hemming R., Kell M., Mahfouz S., The Effectiveness of Fiscal Policy in Stimulating Economic Activity: A Review of the Literature, Working Paper no. 02/208, International Monetary Fund, Washington DC, 2002 tratto da http://www.economiaepolitica.it/tag/krugman/#sthash.7bXLfZ0m.dpuf). La difesa di Blanchard, secondo il quale si tratta di “dark corners” nei quali la teoria ed i modelli non funzionano bene, ma che delle corrette policies economiche possono evitare (scaricando quindi la colpa su chi fa politica economica, che andrebbe a cacciarsi in questi “angoli oscuri”) è stata demolita da Coppola con una frase che merita di essere riportata: “the desperate cry of an aging economist who discovers that the foundations upon which he has built his career are made of sand.” (il grido disperato di un anziano economista che scopre che le fondamenta sulla quali ha costruito la sua carriera sono fatte di sabbia). Applausi. Ciò porta a considerare errate tutte le conseguenze ad essa collegate, prima di tutto il mantra dell’austerità e della stabilità. L’austerità trova ormai pochi sostenitori, soprattutto in Germania: come ha dimostrato Krugman in un recente articolo sul suo blog, la Grecia, dopo anni di cura di austerità per uscire dalla crisi è arrivata ad crollo del reddito pro-capite persino superiore a quello della Germania dopo la 1° Guerra Mondiale. Ecco il grafico relativo: