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Una Fed “dovish” conferma il costo del denaro, tassi saliranno più lentamente del previsto


La Banca centrale statunitense ha annunciato di aver confermato all’unanimità il tasso sui Fed Funds nel range 0,25-0,5%. La decisione è in linea con le stime degli analisti che, alla luce del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea e del peggior "employment report” degli ultimi sei anni, avevano assegnato alla stretta una probabilità dello zero per cento. Improbabile, sempre secondo quanto rilevato da Bloomberg, anche un intervento a luglio e settembre, stimato nel pomeriggio al 15,7 e al 32,2 per cento, mentre i dati relativi novembre e dicembre si attestano rispettivamente al 33,6 e al 47,9%. Dalla riunione del Fomc (Federal Open Market Committee), il braccio operativo della Federal Reserve, è emerso come "la crescita dei posti di lavoro sia diminuita e gli investimenti delle imprese siano stati ‘lievi’” e anche gli indici che segnalano l’andamento dell’inflazione "hanno segnato un calo”. Di contro, l’andamento dell’economia "sembrerebbe aver registrato un’accelerazione”. Indicazioni "dovish” (da "colomba”, accomodanti) quelle che arrivano dai cosiddetti "dot plot”, le proiezioni sull'evoluzione dei tassi secondo ogni membro del Comitato di politica monetaria. Solo 2 membri del Fomc si attendono più di due strette monetarie nel 2016 (erano 7 nel meeting di marzo), la maggioranza (9 su 17) vede due incrementi dei tassima la fronda di chi ritiene che ci sarà un solo incremento ha visto i suoi membri passare da 1 a 6. Nel complesso, il 2016 dovrebbe chiudersi con tassi allo 0,875%, a fine 2017 il tasso benchmark è stimato all’1,625%, un anno dopo dovrebbe attestarsi al 2,375%. Leggera revisione al ribasso per l’outlook sulla crescita economica, vista al 2% quest’anno e nei prossimi due. Le stime sull’inflazione si attestano all’1,4% nell’anno corrente, all’1,9% il prossimo e al 2% nel 2018 mentre il tasso di disoccupazione è rispettivamente atteso al 4,7, al 4,6 e al 4,6 per cento. Grande attesa per le parole che Janet Yellen pronuncerà nel corso della conferenza stampa che inizierà tra qualche minuto. "La Yellen –si legge nel report settimanale di Banca Intermobiliare- dovrebbe mantenere un atteggiamento, in generale, positivo sull’andamento dell’economia Usa”. "La nostra previsione è che la comunicazione sia neutrale e lasci aperte tutte le opzioni future”, riporta una nota elaborata dagli economisti di Intesa Sanpaolo.  Il dato relativo il saldo delle payrolls a maggio, quando le buste paga sono cresciute di "sole” 38 mila unità,"è il risultato in parte di volatilità mensile e in parte di un rallentamento fisiologico”.  Quindi, "se questa interpretazione è corretta”, per assistere al prossimo rialzo basterà attendere "luglio o settembre, a seconda dei dati e delle reazioni dei mercati al referendum inglese".da http://www.finanza.com/