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La corsa dell’euro


Carlo Alberto De Casa Capo analista ActivTradesvenerdì 30 giugno 2017E’ stata la settimana della corsa dell’euro, con la moneta unica che ha messo a segno un vero e proprio rally rialzista nei confronti del dollaro, arrivando a superare quota 1,14. Ma cosa ha spinto ai massimi da un anno il “cambio dei cambi”?Verosimilmente sono state le parole di Mario Draghi, pronunciate in settimana a Sintra. Il governatore della BCE ha lasciato trapelare un certo ottimismo, definendo anche come temporanee le forze che fermano inflazione e ripresa nel Vecchio Continente.In particolare i mercati hanno pesato questa “temporaneità” come un riferimento al quantitative easing, destinato a rallentare ulteriormente (o interrompersi) dal 2018, scommettendo anche su un rialzo dei tassi da parte della BCE nell’anno venturo.Questa interpretazione delle parole di Draghi ed i dubbi sull’effettivo numero di rialzi dei tassi che la Fed sarà in grado di fare nei prossimi anni hanno spinto al rialzo l’euro.Il rally dell’euro dollaro in un grafico a 4 ore dalla piattaforma ActivTrader (nel riquadro)Ma fra i market mover degli ultimi giorni segnaliamo anche un altro banchiere centrale: Mark Carney. Il governatore della Bank of England, che appena una settimana fa aveva ribadito la non necessità di alzare i tassi di interesse allo stato attuale delle cose, ha precisato che il tema, però, potrebbe presto essere attuale, con la BoE chiamata a ritoccare i tassi e a ridurre gli stimoli monetari.Tutto ciò ha generato un importante flusso di acquisti sul Forex Market anche verso la sterlina, con il cable, il rapporto fra pound e dollaro, che ha recuperato terreno fino a superare nuovamente quota 1,30.  Di fatto GBP/USD nelle ultime due settimane ha cancellato la discesa del precedente mese. Proprio l’area 1,30-1,305 rappresenta un primo importante scoglio da superare dal punto di vista tecnico, con i massimi di metà maggio a 1,3048.Prosegue il rimbalzo del petrolio, con le quotazioni del crude oil americano che sono tornate sopra quota 45 dollari al barile, con sette sedute rialziste negli ultimi otto giorni di negoziazione.Scenario differente per i metalli preziosi, ancora inseriti in un contesto incerto. La settimana era iniziata con un flash crash sull’oro, in seguito ad una maxi vendita di oltre 50 tonnellate in appena un minuto, che ha spinto i prezzi al ribasso di circa 20 dollari. Nonostante ciò non si sono registrati altri scossoni, con le quotazioni stabili fra i 1.250 ed i 1.240 dollari l’oncia. Possiamo denotare nel complesso una certa debolezza, anche perché i prezzi non sono rimbalzati nonostante l’indebolimento del dollaro pocanzi evidenziato. In sintesi l’oro prova a mantenere la trendline positiva di medio termine che lo ha visto risalire da inizio anno (con una serie di massimi crescenti), anche se pesa la debolezza di breve che ha spinto al ribasso i prezzi dall’area 1.300 fino ai valori attuali.da http://news.itforum.it