L'inflazione rimane viva e vegeta a livello dei produttori: i prezzi alla produzione sono saliti pienamente dell' 1,1% in dicembre, e sono in crescita a un ritmo del 7% annuo negli ultimi sei mesi. Senza contare cibo ed energia (una cosa difficile da fare in quanto i prezzi dell'energia sono una componente inevitabile dei costi aziendali), i cui prezzi sono su fino 1,4% rispetto all'anno passato, e sono aumentati 11,3% negli ultimi 5 anni. Rilevo inoltre che il Producer Price Index ha raggiunto un nuovo massimo storico nel mese di dicembre, eclissando il suo ex primato raggiunto nel settore energetico nel mese di luglio '08.Tuttavia se sezionate questi numeri, non vi è alcun segno di, o anche la minaccia di una, deflazione, in effetti è tutto il contrario. Mentre il secondo grafico sotto mostra, sin dall'inizio del 2004 (circa il tempo in cui la Fed ha spostato nella forte modalità adattativa agganciandoil tasso dei fondi all'1% per un anno intero), l'inflazione dei prezzi alla produzione è stata in esecuzione ad un tasso del 3,5% annuo, circa il doppio come ritmo di quello che abbiamo visto dal 1983 al 2003 (anni in cui la Fed ha attivamente combattuto l'inflazione). Con i prezzi del petrolio che hanno raggiunto nuovi massimi post-2008, e con nessun segno che gli altri prezzi sono in calo, è improbabile che l'inflazione globale rallenterà, e più probabile che accelererà dai livelli raggiunti negli anni passati. E 'inquietante, per non dire altro, che la Fed rimane così compiacente circa i rischi di inflazione, alla luce di questa evidenza. (Clicca grafici qui sotto per ingrandire)
L'inflazione a livello dei prezzi alla produzione rischia di accelerare
L'inflazione rimane viva e vegeta a livello dei produttori: i prezzi alla produzione sono saliti pienamente dell' 1,1% in dicembre, e sono in crescita a un ritmo del 7% annuo negli ultimi sei mesi. Senza contare cibo ed energia (una cosa difficile da fare in quanto i prezzi dell'energia sono una componente inevitabile dei costi aziendali), i cui prezzi sono su fino 1,4% rispetto all'anno passato, e sono aumentati 11,3% negli ultimi 5 anni. Rilevo inoltre che il Producer Price Index ha raggiunto un nuovo massimo storico nel mese di dicembre, eclissando il suo ex primato raggiunto nel settore energetico nel mese di luglio '08.Tuttavia se sezionate questi numeri, non vi è alcun segno di, o anche la minaccia di una, deflazione, in effetti è tutto il contrario. Mentre il secondo grafico sotto mostra, sin dall'inizio del 2004 (circa il tempo in cui la Fed ha spostato nella forte modalità adattativa agganciandoil tasso dei fondi all'1% per un anno intero), l'inflazione dei prezzi alla produzione è stata in esecuzione ad un tasso del 3,5% annuo, circa il doppio come ritmo di quello che abbiamo visto dal 1983 al 2003 (anni in cui la Fed ha attivamente combattuto l'inflazione). Con i prezzi del petrolio che hanno raggiunto nuovi massimi post-2008, e con nessun segno che gli altri prezzi sono in calo, è improbabile che l'inflazione globale rallenterà, e più probabile che accelererà dai livelli raggiunti negli anni passati. E 'inquietante, per non dire altro, che la Fed rimane così compiacente circa i rischi di inflazione, alla luce di questa evidenza. (Clicca grafici qui sotto per ingrandire)