Lucky_borsa

Analisi Intermarket settimanale al 21/01/2011


A Wall Street continua il trend LATERALE, ma il regresso settimanale suo è di molti indici mondiali segnala probabile correzione alle porte , Infatti considerando gli indici dei principali mercati emergenti già lo Shangai(Cina) ed il BSE(India) nel breve stanno dando un segnale short ed altri indici sono vicini a tale segnale. Tuttavia, tutti gli indici della tabella nel medio-lungo danno un rassicurante segnale LONG, vedasi il classico sistema 50 VS 200 che come noto ci indica la tendenza di fondo primaria rappresentata, in accordo con il quadro MACRO. il FTSE/MIB ora in controtendenza al rialzo , il Vix anche se in rialzo  riconferma il segnale Buy, l'indice Composito degli Emergenti in leggero regresso ma per ora tiene alla grande , indice da considerare con attenzione http://blog.libero.it/lucky340/9490728.html!"Il 2011 debutta con i migliori auspici nel consensus di mercato. Gran parte delle case d’investimento considerano il comparto azionario la “best idea” per l’anno. Bene! Tuttavia molti indici sono entrati in una fase di ipercomprato da cui dovrebbero uscirne con un’azione di riequilibrio governata da prese di beneficio. I sintomi ci sono tutti: le commodity hanno già intrapreso tale movimento subendo vendite da realizzo su tutti i fronti: metalli, agricoli, energia. Per tale ragione ci pare imprudente entrare sugli attuali livelli, meglio invece attendere una correzione che consenta di cogliere opportunità migliori e più adeguate alla struttura tecnica del rialzo in corso. Secondo questa logica lo S&P 500 ha spazi di discesa sino a quota 1210/1200 senza     alterare l’up-side. Infatti il confine tecnico del rialzo coincide ancora con valori che transitano in area 1140. Sugli indici azionari periferici abbiamo già avuto le prime fratture del rialzo che ci accompagna dalla scorsa estate . "_Wlademir Biasia.sul lato commodities, i prezzi hanno hanno anticipato il declino dei corsi azionari, nel settore dei metalli preziosi  da segnalare lo SHORT nel breve per l'oro , la quotazione dell’oro ormai è sotto un importante livello di supporto rappresentato da 1.360,00, l’argento in affanno anche lui ha bucato il supporto a $ 28,00 si appresta a seguirlo (anche se come investimento in questo momento è da preferire all'oro), forse  il meglio per i metalli preziosi è  passato a meno di altre violente crisi sui vari debiti sovrani anche se lovviamente la tendenza primaria rimane Long visto il tendenziale aumento dell' inflazione in Cina, India, Asia e altri paesi  il che è ovviamente positivo per l'oro e l'argento in quanto porterà probabilmente ad una ulteriore domanda  per i metalli preziosi al fine di proteggersi contro le devastazioni della inflazione e il deprezzamento ulteriore della carta moneta, valutare possibile ingresso  dopo smaltimento eccessi da ipercomprato, futuro roseo per  i metalli industriali con il rame in testa. "Le commodity hanno già intrapreso la loro correzione  dando l’imbeccata al mercato azionario; il Crb cercherà iniziali supporti in area 320/315, tuttavia qualora le condizioni sistemiche dovessero suggestionare in negativo lo scenario la discesa dei corsi potrebbe trovare migliori equilibri in area 300. Ciò significa che i metalli in generale ripiegheranno alla ricerca di supporti in grado di stemperare comunque l’ipercomprato. Il rame dopo aver fissato un massimo temporaneo in area 450 tenderà a flettere in direzione 405/400 usd/lb con un livello intermedio a 425. Tale variazione non prelude ad un’inversione del trend dominante, bensì ad una verifica della base che nei prossimi anni rappresenterà il valore di riferimento   relativo ai minimi per i cicli regressivi. La tenuta di tale livello conferma la visione più ampia sinora sostenuta con stime rialziste documentate nei   precedenti interventi che quotano obiettivi in area 600 & 850.Sull’argento i prezzi hanno raggiunto lo status di ipercomprato per cui tenderanno a cercare di bilanciare gli eccessi in area 26-25 usd/oz (equivalente a 1280 per l’oro). Tuttavia il trend rimane fortemente  orientato al rialzo con obiettivi già segnalati a 40 & 60 usd nel medio periodo."_Wlademir Biasia.mentre il dollaro continua la discesa spinto in basso dalla FED (vedi Dollar index a 78,21) per noi la tendenza di fondo rimane short mentre la caduta di valore dei tresaury nel lato lungo della curva (10/30 anni) continua. Sul GAS i vari trading system segnalano sui vari time frame un chiaro segnale LONG, staremo a vedere!ConclusioniIL LEI del conference Board, da indicazioni per una buon espansione del PIL nel 2011 vedi qui . " Ma dopo un momento di pausa post-vacanze, gli indicatori suggeriscono una crescita economica in questa primavera. Anche l'ECRI, sta confermando questa view. Quindi, per noi la view di medio rimane nettamente rialzista nel settore azionario e nelle commodities (svalutazione del dollaro e ripresa economica) meno positivi sui Bond , in basso continuiamo a monitorare il grosso supporto a 1240 circa di SP_500 (MM50),in prima battuta e poi lo strategico 1160(MM200), la correzione appare alle porte vedi le considerazioni fatte in calce al post http://blog.libero.it/lucky340/9528012.html, viste altresì le condizioni di ipercomprato al NYSE:"Una delle mie guide preferite per suggerire il grado in cui il mercato azionario è in una condizione di ipercomprato o ipervenduto è la percentuale di azioni del NYSE Azioni che sono sopra la loro media mobile a 200 giorni . Dato 'disponibile via stockcharts.com ($NYA200R) ora a 80,23, quindi una correzione ci sta tutta. Cmq “qualunque correzione – da ora e per tutto il 2011 – andrà considerata come normale comportamento fino a che i due indici-leader, S&P500 per gli USA e Dax per l’Europa, resteranno al di sopra dei loro Major Pivor Points e punti di controllo strategici, collocati  a 1155 e 6400 circa (MM200) . Una o due settimane di correzione o almeno di segno meno sono sempre piu’ probabili. Ma questa non è una ragione sufficiente né per andare short, né per chiudere le posizioni. Anzi, su qualunque calo che riportasse in prossimità dei due supporti indicati sopra sarebbe opportuno per ora provare l’acquisto. “L’abbondante liquidità a disposizione degli investitori – e degli speculatori – a costo pressoché nullo, rimane infatti una delle variabili chiave che hanno spinto all’insù non solo il mercato azionario ma anche quello delle commodities. La correlazione diretta che esiste tra queste due asset class deve indurre ad una grande prudenza: così come azioni e materie prime salgono insieme, anche insieme sono destinate a scendere, rendendo così pressoché nulla l’apparente diversificazione di quei portafogli che contengono entrambe. Un attento monitoraggio della dinamica dell’indice CRB (l’indice ThomReuters/Jeffries che fornisce una media aritmetica semplice di 19 materie prime) diventa quindi interessante per prevedere le tendenze dell’azionario. La scorsa settimana si è assistito ad un nuovo picco (335,32 il 03.01.2011) cha ha riportato il CRB in prossimità dei livelli pre-Lehman del settembre 2008, seguito da un modesto storno del 3% circa e da una ripresa degli acquisti. Nel momento in cui intervenissero forti prese di beneficio sulle commodities potremmo ragionevolmente ipotizzare anche la fine del rally dell’azionario partito ad inizio settembre 2010. Un segnale in tal senso si avrebbe su discese dell’indice CRB dal valore attuale a ridosso di 331 al di sotto del forte supporto in area 311/15. Un altro campanello d’allarme si avrebbe da risalite della volatilità implicita, al di sopra della forte resistenza a 25 sul Vix (res. intermedia 22,60). L’impressione è che l’effetto propulsivo del “Quantitative easing 2”, sia sull’azionario che sulle commodities, sia prossimo ad una battuta d’arresto, anche se correzioni marcate non sono probabili ed eventuali fasi di debolezza sarebbero ancora da sfruttare per nuovi acquisti. Finché la liquidità non sarà adeguatamente rimunerata – cioè fino a quando i tassi di interesse saranno tenuti artificialmente bassi dalle autorità monetarie – è chiaro che il denaro cercherà comunque allocazioni remunerative, e quindi l’investimento in azioni e commodities rimane quasi obbligato, mentre sempre a rischio è la dinamica dell’obbligazionario, specialmente sulle scadenze. lunghe, su cui è opportuna grande prudenza. Per non rimanere col cerino in mano bisognerà però sapere alleggerire le posizioni lunghe su azioni e su commodities nei momenti di eccessiva euforia – e forse ci siamo – per poi riacquistare nelle fasi di debolezza, che non dovrebbero mancare nei mesi a venire.” Maurizio Milano Anche Gli indicatori principali di sentiment appaiono sempre tirati verso l’alto vedi ad esempio AAII Investor Sentiment Survey qui